Un centinaio di presenze con i rappresentanti di tutte le categorie, i driver di punta di Torino, i dipendenti della Società di Corse e alcuni rappresentanti dell’amministrazione comunale per la riunione generale all’Ippodromo di Vinovo.
L'amministratore delegato Guido Melzi d'Eril – è stato il primo ad annunciare l'astensione dalle corse tra gli ippodromi d'Italia ed è stato parimenti il primo ad annunciare la disponibilità a riprendere l'attività – chiama a raccolta l'intero mondo vinovese per spiegare se stesso ed il momento dell'ippica.
"Credo che sia legittimo pensare di tornare alla pista perché tutto quanto era possibile testimoniare attraverso manifestazioni e prese di posizione verso il sistema e verso le decisioni dell'ASSI è stato fatto.
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Il problema è ora eminentemente politico, ne consegue che proseguire lo sciopero, a questo punto, è improduttivo. Certo è che il Governo ha ben spiegato che non ci sono soldi ed il Ministro ha evidenziato che è allo studio un piano rifondativo di questo mondo.
Ora sembra che AAMS abbia realmente allo studio un progetto ippico. Attendiamo precisi segnali, ma da parte nostra dobbiamo costruire la nostra storia, il nostro cammino, con piani di lavoro convergenti, con prese di coscienza, con tenacia imprenditoriale. Il taglio delle provvidenze rende l'attività degli ippodromi impossibile soprattutto per quelle strutture importanti, come Torino, che sono strutturate e che garantiscono posti di lavoro ed operosità di gruppo.
Torino ha firmato una convenzione sotto ricatto con l'ASSI della durata di 3 mesi. L'offerta è infatti giunta nei nostri uffici di Vinovo il 27 dicembre con l'imposizione di rispondere entro il 28. E con lo stato di certezza che la disponibilità economica era ridotta del 50%. Si è deciso di aderire perché crediamo nella nostra missione, ma in queste condizioni non c'è altra strada che la cassa integrazione per il personale di HippoGroup Torinese, con riduzione pilotata della manutenzione. Tagli e tagli, non è questo il percorso raccomandato per il bene dell'ippica."
Ma pur in questo clima di enorme disagio la Società Torinese ha deciso di ridurre il costo dei box, portandolo a 100 euro al mese, gesto di qualità verso i proprietari, anch'essi coinvolti in questa difficilissima situazione generale.
Hanno poi parlato le categorie, in sintesi ecco il pensiero dei rispettivi presidenti:
Mauro Rolando, associazione Subalpina: "Per coerenza, avendo sottoscritto l'inattività ad oltranza, in assenza di nuovi segnali non posso che confermare la decisione."
Salvatore de Lorenzo, guidatori trotto: “Il taglio dei proventi, se coinvolge tutti, deve coinvolgere anche e soprattutto l'ASSI, che in questo discorso di rifondazione dovrebbe essere il primo a comprimere i propri costi, e invece non è così.
Il governo dell'ippica è allo sbando. AAMS ha spiegato più volte che da anni non riceve dall'UNIRE e dall'ASSI proposte di revisione dei giochi, che sono fondamentali per il rilancio del mondo dei cavalli.”
Luigi Truccone, associazione allevatori: “Noi allevatori sfogliamo la margherita. In questo clima di assoluta incertezza non sappiamo come comportarci. Le fattrici stanno per mettere alla luce i cavalli del domani, cosa dovremmo fare: investire nel seme di altri accoppiamenti puntando ad una stabilità del mondo delle corse, oppure dismettere questa procedura a tutto danno del crollo verticale di un intero sistema produttivo?”
Enrico Colombino, gentlemen club: “Noi siamo innanzi tutto proprietari, siamo preoccupatissimi, speriamo che si trovi la scintilla per tornare il più rapidamente possibile alla pista ed alle corse.”
Da segnalare inoltre gli interventi di Giovanni Rubino (consigliere Subalpina): “Paghiamo gli errori di anni ed anni. Quanto capita oggi era già noto un anno fa, sapevamo perfettamente che perdendo il contributo statale avremmo dovuto costruire un progetto di impresa e non è stato fatto nulla, e ciò perché l'UNIRE o ASSI che dirsi voglia non ha fatto nulla per gestire responsabilmente le politiche dell'ippica. Ruffo non può stare al posto che occupa, non ci rappresenta, rappresenta soltanto gli interessi di SNAI.”
Doveroso aggiungere, contro il segretario Ruffo della Scaletta per forza di cose, tanta assemblea. Quando i leader non riescono ad affermare il loro messaggio, diventa naturale che diventino "colpevoli".
Infine il dottor Giancarlo Borini, titolare della scuderia Louisiana: "Auspico che si torni a correre quanto prima, ogni altro atto è inutile, la politica sta facendo il suo percorso. Dobbiamo sostenere Torino in fascia A, quest'ippodromo è prestigioso e merita rispetto, perchè vuole continuare ad esistere. Sappiamo che San Siro è già stato venduto e che Padova chiuderà in modo definitivo la propria attività il prossimo 31 gennaio, Torino invece regge all'impatto di quest'ippica difficile, e va assolutamente sostenuto.”
HIPPOGROUP TORINESE S.p.A.
Ufficio Stampa Ippodromo Vinovo
www.ippodromovinovo.it
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