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In una lettera Federippodromi chiede rispetto e senso di responsabilità per l´ippica italiana

FEDERIPPODROMI A VACCARI (MIPAAF):
ALLE PAROLE SEGUANO FATTI CONCRETI

Guido Melzi d’Eril, presidente di Federippodromi, associazione aderente a Confindustria Sistema Gioco Italia, interviene sulla gravità del momento che attraversa il settore dell’ippica chiedendo al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali rispetto e senso di responsabilità per l’intero comparto, per le singole società e tutti i lavoratori.
 
Con una lettera indirizzata a Stefano Vaccari – direttore generale del MIPAAF – chiede che siano presto ripristinati gli elementi base di funzionamento dell’attività ippica in Italia. Federippodromi, nel rapporto con il Ministero, ha sempre messo a disposizione la massima disponibilità e le proprie competenze tecniche e organizzative ricevendone però rassicurazioni generiche e apprezzamenti che, nell’ultima settimana, sono stati smentiti da decisioni che vanno contro ogni ragionevole e corretto rapporto di collaborazione.
 
Il MIPAAF ha rilasciato rassicurazioni in merito alla consapevolezza della urgente necessità delle società di poter disporre rapidamente di un calendario corse definitivo per tutto il 2013 che tenga in dovuta considerazione i principi basilari della completezza e della complementarietà delle singole giornate sia in ottica di palinsesto televisivo per la rete di raccolta, sia nell’ottica di una adeguata promozione locale per i singoli ippodromi. “Nella pratica – prosegue Melzi – siamo stati convocati assieme ai rappresentanti delle associazioni professionali che non sono state mai coinvolte in tale processo perché portatrici di interessi difficilmente coniugabili con i principi base di una efficace programmazione tecnico sportiva”.
 
Il MIPAAF ha richiesto al Consiglio di Stato un parere sulla natura giuridica dei rapporti tra il Ministero e le società corse ipotizzando un rinnovo della convenzione a partire da maggio. Su questo tema è necessario avviare un confronto serrato e un lavoro di preparazione tecnica dei criteri valutativi.
 
I problemi sono tanti, non ultimi quelli tecnici che riguardano l’attività quotidiana delle nostre strutture  che non ricevono comunicazioni ufficiali rispetto agli aspetti pratici organizzativi e che hanno a che fare con un sistema informativo che fornisce informazioni sbagliate (cavalli non qualificati e professionisti non abilitati) e non rispondenti alla realtà.
 
Nel corso della riunione di ieri tra la Rappresentanza Unitaria dell’Ippica e il MIPAAF – secondo quanto riportato dai media – è stata confermata la possibilità dello sblocco di circa 17 milioni di euro, provenienti da residui attivi del bilancio, per il pagamento dei premi arretrati e quelli in corso per gennaio 2013.

Il ritorno alla normalità dei flussi finanziari, seppur insufficienti nella loro entità, è assolutamente necessario per il proseguo dell’attività di organizzazione e svolgimento delle corse negli impianti.
 
“Alle parole devono seguire i fatti – dichiara in merito Guido Melzi d’Eril – fino a oggi le nostre aziende, le nostre maestranze, i nostri amministratori hanno sopperito alle enormi lacune tecniche, economiche e finanziarie della controparte pubblica assumendosi i rischi e i gravami economici conseguenti in termine di perdite d’esercizio e stipendi non riscossi.

Bisogna fare chiarezza e sottrarci a un meccanismo che nell’ultimo anno ha visto l’ippica italiana proseguire solo grazie a risorse economiche delle società corse, al know how, alla passione e alla determinazione delle nostre maestranze e dei nostri tecnici. Senza questi fattori determinanti il settore non avrebbe retto alla costante riduzione dei propri proventi e a un taglio del 50% nei ricavi e nella dilazione a oltre dieci mesi dei propri crediti”.


Senza il pagamento delle dovute spettanze, si conclude nella lettera, le società non saranno in grado di resistere oltre i trenta giorni, trascorsi i quali bisognerà chiudere le aziende per impossibilità a svolgere un’attività degna di questo nome.

FEDERIPPODROMI


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