Equiturismo, una risorsa da valorizzare per lo sviluppo di un turismo sostenibile
È sorprendente capire come e quanto il cavallo possa fare per aiutarci a riscoprire l’identità di un territorio percorrendolo nella molteplicità dei suoi tratti distintivi: l’identificazione di risorse storico-ambientali è una di queste.
La valorizzazione dell’ambiente ha bisogno di un dispiegamento di sensibilità culturali capaci di proporsi nelle forme di una progettualità economica innovativa.
Il cavallo costituisce una fonte di diversificazione di reddito per gli agricoltori, è un vero e proprio punto di forza per il turismo rurale, offrendo delle attività sportive e di tempo libero all’aria aperta, e contribuendo alla continuità di un’attività economica in ambiente rurale.
Il cavallo è un erbivoro estimatore degli spazi, è un attore incontestabile per l’assetto del territorio. Permette di mantenere l’agricoltura in zone periurbane e partecipa al mantenimento degli ambienti naturali, specialmente quelli fragili.
Il cavallo è anche un mediatore importante. Aiuta le persone in difficoltà facilitandone il reinserimento sociale e può inserirsi in progetti pedagogici. L’equiturismo costituisce anche un utile ausilio allo sviluppo dell'industria turistica.
Sviluppare l'economia e il turismo nelle zone rurali attraverso la valorizzazione del cavallo è di fatto l'obiettivo del progetto EquiMeDev, che punta a contribuire allo sviluppo sostenibile dei territori transfrontalieri di Italia e Tunisia attraverso la valorizzazione delle filiere legate all'allevamento e all'addestramento del cavallo, nonché alla promozione di un'offerta congiunta di turismo mediterraneo integrato nelle zone rurali.
Il progetto è finanziato dall'Unione Europea attraverso il Programma operativo Italia-Tunisia ed è guidato dal "Libero Consorzio Comunale di Trapani” insieme ai partner “Fondation National Amélioration Race Chevaline” (FNARC), “Commissariat Général au Développement Régional” (CGDR), “Istituto di Incremento Ippico per la Sicilia” e “Dipartimento Interventi Infrastrutturali per l'Agricoltura” della Regione Siciliana.
Nello specifico EquiMeDev punta allo sviluppo di sinergie tra le filiere economiche dell'allevamento e dell'addestramento del cavallo e per la prima volta unisce Italia e Tunisia per lo studio e la sperimentazione di strategie volte allo sviluppo del settore equestre e dei territori rurali.
I principali gruppi target cui il progetto si rivolge sono: attori Istituzionali locali e regionali (Sicilia) nonché nazionali (Tunisia), allevatori, cavalieri, esperti, associazioni operanti nel settore equestre, studenti, turisti.
Le attività di progetto hanno permesso in Tunisia e in Sicilia di sviluppare studi di genetica, e azioni per la selezione e miglioramento della razza, nonché di lavorare per la promozione e lo sviluppo del settore del turismo equestre.
Con riferimento al turismo equestre, Sicilia il Progetto EquiMeDev sta contribuendo ad una maggiore diffusione di tale settore con particolare riferimento ai territori eleggibili del Programma Operativo Italia-Tunisia dell'UE. Il Dipartimento Interventi Infrastrutturali per l'Agricoltura della Regione Siciliana, in qualità di partner di Progetto, ha selezionato attraverso apposita manifestazione di interesse delle associazioni equestri senza scopo di lucro che stanno collaborando per l'individuazione e gestione di percorsi equestri di interesse paesaggistico, culturale ed eno-gastronomico nel territorio italiano coinvolto dal progetto (Provincia di Trapani sino alle porte di Palermo).
Ciò è mirato a valorizzare il turismo equestre, consigliando ippovie per la scoperta delle risorse naturali, culturali e artigianali intorno al cavallo per il recupero dei piccoli centri abitati e del loro patrimonio rurale coinvolgendo le comunità locali. Le tre Associazioni selezionate in Sicilia hanno sviluppato percorsi di turismo equestre nel trapanese proponendo percorsi denominati: “La Rocca di Calatubo e la terrazza della fico”, “Strade del mare” e “Monte Inici” che attraversano i comuni di Alcamo, Castellammare del Golfo e Balestrate; “Ulmo”, “Cava” e “Diga Rubino”, nella zona di Ummari, frazione del Comune di Trapani; nonché l’ “Ippovia La Cannavera”, che partendo dal territorio di Monreale (PA) giunge sino a Partinico (TP).
Tali percorsi permettono al turista di attraversare a cavallo trazzere costeggiate da campi coltivati, vigneti e uliveti, zone boschive e montane, spiagge, nonché di vedere edifici storici e bagli antichi caratteristici delle zone rurali.
Sull'altra sponda del Mediterraneo, in Tunisia, il turismo equestre rappresenta invece un settore turistico fortemente innovativo, le cui concrete possibilità di sviluppo sono state evidenziate dallo studio sviluppato dal Partner di Progetto CGDR (Commissariat Général Développement Regional – Commissariato Generale per lo Sviluppo Regionale) nell'ambito del Progetto EquiMeDev.
Tale rapporto di ricerca ha evidenziato di fatto concrete potenzialità di sviluppo del turismo equestre in Tunisia, con particolare riferimento ai Governatorati dell'Ariana e di La Manouba, dove l’equitazione e l’allevamento dei cavalli sono una tradizione millenaria. Il cavallo fu utilizzato per scopi militari, economici e per svago. Con la comparsa della polvere da sparo e la generalizzazione della locomozione meccanica, l’equitazione diventa un’arte e un piacere.
Sono presenti in Tunisia le seguenti istituzioni pubbliche e associazioni specializzate che operano nella filiera equestre:
– La Fondation Nationale d’Amélioration de la Race Chevaline (FNARC), Partner di Progetto
– L’Agence Tunisienne de Solidarité (ATS)
– L’Ippodromo di Ksar Said
– L’Association des Propriétaires et des Eleveurs de Pur Sang (APEPS)
– La Fédération Nationale des Eleveurs de Chevaux (FNEC)La fédération Tunisienne des Sports Equestres (FTSE)
Le attività legate al cavallo nelle regioni oggetto dello studio vertono sull’allevamento. La regione ospita le due più importanti infrastrutture di allevamento del cavallo:
– La Stazione di monta equina nazionale di Sidi Thabet, culla dell’allevamento del purosangue arabo.
– La Stazione di monta equina nazionale d’El Battan, che risale all’inizio del XVII secolo, assicura la monta dei cavalli Berberi e puro sangue, dei cavalli da tiro, dei pony di Mogod e degli asini.
Diverse aziende agricole private praticano in Tunisia l’allevamento dei cavalli. Un potenziale di eventi culturali e naturali importanti viene individuato nei due governatorati in questione: Festival del cavallo Berbero, Festa dell’ulivo a Tébourba, siti archeologici e monumenti storici, terre agricole e foreste, artigianato e alloggi.
Il Libero Consorzio Comunale di Trapani nell'ambito delle attività di progetto sta inoltre procedendo, in cooperazione con l'Istituto Ippico per la Sicilia e con il Partner FNARC della Tunisia, alla pubblicazione di un “Manuale di buona prassi operativa per un allevamento equino” contenente nozioni pratiche sulla gestione di un allevamento. Il manuale è utile sia per migliorare la gestione di un allevamento equino da parte di allevatori che già praticano questo mestiere, che per guidare chi volesse cimentarsi nell'allevamento; tratta infatti tematiche inerenti la riproduzione, la gestione e lo svezzamento dei puledri, la profilassi e terapia sanitaria, l'alimentazione e la pulizia, la gestione del personale nonché riferimenti alla legislazione tunisina e italiana in materia. Di tale pubblicazione, realizzata in italiano, francese ed arabo, saranno distribuite 1.000 copie in Sicilia e 5.000 in Tunisia.
Il progetto sta inoltre intervenendo concretamente per il miglioramento e la preservazione di particolari specie equine. In Sicilia si punta alla preservazione del “Purosangue Orientale” (PSO), individuata dall'Istituto di Incremento Ippico per la Sicilia, Partner di Progetto, come specie autoctona siciliana da preservare in quanto a rischio di estinzione in fase critica.
Lo scorso anno sono iniziate le attività di inseminazione e fecondazione, con il seme di stalloni arabi, di giumente dell'Istituto e di privati che hanno risposto ad apposito avviso pubblico. Per tale attività l'Istituto di Incremento Ippico per la Sicilia ha tenuto conto dei risultati ottenuti dagli studi di caratterizzazione genetica effettuati presso la facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Catania, nonché dei dati del lavoro di acquisizione e registrazione, su apposito programma, di tutte le genealogie dei soggetti appartenenti a questa razza, ricavati dagli archivi storici dell'Istituto Incremento Ippico per la Sicilia.
Nello specifico, l’isolamento riproduttivo e la bassa variabilità genetica della razza, autorizzano per una più accurata selezione, l’utilizzo di qualificati stalloni appartenenti ad equivalente aplotipo (ceppo), esterni rispetto all’attuale nucleo di riproduttori.
Questi criteri di valutazione hanno permesso di selezionare, per le attività di riproduzione nell'ambito del Progetto EquiMeDev, stalloni Purosangue Arabo di pregio, le cui genealogie e morfologie garantiscono il mantenimento delle caratteristiche tipiche della razza.
In Tunisia il Progetto mira invece a potenziare le prestazioni dell'arabo in particolare nella disciplina di endurance, in quanto disciplina sportiva equestre che contribuisce alla valorizzazione delle zone rurali. Il partner “Fondation Nationale d’Amélioration de la Race Chevaline” (Fondazione nazionale per il miglioramento della razza dei cavalli) ha identificato dgli stalloni purosangue arabi francesi dei quali ha acquistato nell'ambito del Progetto il seme per le attività di fecondazione finalizzate ad ottenere esemplari di cavallo arabo in Tunisia più performanti nella disciplina di endurance. Nell’ambito del progetto EquiMeDev, inoltre, la FNARC ha lanciato un’azione di caratterizzazione molecolare e di analisi della diversità genetica per valorizzare il patrimonio genetico equino di cui si riporta di seguito un estratto.
In Tunisia si contano cinque razze equine: il Puro sangue arabo, il Puro sangue inglese, il Berbero, l’Arabo Berbero e il Pony di Mogod. Nel 2015, si stimava un totale di 26.000 capi, di cui 20.000 Berberi e Arabi Berberi, 5.000 Puro sangue arabi e 1.000 Puro sangue inglesi. Parimenti, si contano 40.000 capi per le popolazioni asinine o mulesche (FNARC, 2015).
L’allevamento dei cavalli ha un’importanza considerevole sul piano socio-economico e culturale. È necessario proteggere la diversità genetica, in vista dell’utilizzo e della conservazione del patrimonio esistente. Sono stati utilizzati, per questo studio, campioni di sangue provenienti da cavalli di razza Berbera e Araba Berbera forniti dalla “Fondation Nationale d'Amélioration de la Race Chevaline” con sede a Sidi Thabet. Il DNA genomico estratto è stato amplificato per 17 microsatelliti e i prodotti della PCR sono stati analizzati con dei software bioinformatici per caratterizzare le due razze equine studiate.
I risultati osservati hanno mostrato che per la popolazione Berbera i marker utilizzati hanno generato una media di 8.33 (0.79) di alleli. I tassi di eterozigosi osservata ed eterozigosi attesa sono rispettivamente di 0.85 (0.03) e 0.86 (0.01). La media degli alleli osservati nella popolazione di razza Araba Berbera è pari a 7.70 (0.613) alleli per locus. I tassi medi di eterozigosi osservata e di eterozigosi attesa sono rispettivamente di 0.83 (0.03) e 0.86 (0.01).
Le due popolazioni sono leggermente deficitarie in eterozigosi. La popolazione totale è meno eterozigota delle due popolazioni prese separatamente. In conclusione, l’analisi in componente principale, il dendrogramma ottenuto e l’analisi fattoriale delle corrispondenze hanno mostrato una sovrapposizione tra la composizione genetica degli individui analizzati e hanno confermato l’ipotesi dell’esistenza di una base genetica comune.
Sia l'Istituto di Incremento Ippico per la Sicilia che la FNARC in Tunisia hanno attrezzato laboratori con apparecchiature tecnologicamente avanzate per il congelamento del seme di stalloni, di modo da garantire una sostenibilità futura delle attività di riproduzione. Le attività di raccolta e congelamento del seme si concluderanno a giugno 2016.
Il Progetto EquiMeDev ha di fatto creato per la prima volta un ponte transfrontaliero tra la Sicilia e la Tunisia nel settore equestre, le attività di progetto si concluderanno a fine giugno 2016, mese in cui è previsto un evento finale in Sicilia nei territori dell'agroericino.
Tale evento, previsto per il 18 giugno p.v. a Castellammare del Golfo e il 19 giugno p.v. a San Vito Lo Capo, in Provincia di Trapani, permetterà alla popolazione locale ed ai turisti di conoscere i risultati del progetto EquiMeDev che verranno presentati dai rappresentanti istituzionali del capofila e dei partner del progetto transfrontaliero. Momenti di spettacolo sono previsti in entrambe le città: performances di dressage di alta scuola, uno spettacolo di teatro equestre e la possibilità per i più giovani di essere a diretto contatto con il cavallo con il “battesimo della sella”.
EQUIMEDEV
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