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26 Luglio 2024

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Tutti gli articoli qui presenti sono stati pubblicati in oltre un ventennio e fino al 1 Giugno 2020

2003, anno europeo delle persone con disabilità

Il cavallo come mediatore relazionale

2003, anno europeo dei disabili.
Anno in cui dovrebbe crescere la sensibilità delle istituzioni, ma anche di tutti i cittadini, verso chi è spesso vittima della discriminazione.

 

Il 2003 è stato proclamato dal Consiglio dell'Unione Europea l'anno europeo per le persone disabili. Questa iniziativa dovrebbe coinvolgere tutti i paesi e le regioni sulla promozione dei diritti e delle opportunità delle persone disabili, coinvolgendo direttamente i singoli e le famiglie, ma anche e soprattutto, le Istituzioni locali e gli altri soggetti interessati a promuovere lo sviluppo umano in generale, all'interno del quale ogni persona viene valorizzata in quanto tale e considerata preziosa e irripetibile nella sua diversità.
Lo scopo è quello di promuovere la salute con azioni concertate tra diversi soggetti pubblici e privati e creare le pari opportunità dei cittadini come condizione essenziale di uno sviluppo complessivo della società, che non può e non deve sprecare la ricchezza che ogni persona umana possiede e che può esprimere solo se vi è un ambiente favorevole alla sua espressione.

 

Tra gli OBIETTIVI dell'Anno Europeo dei Disabili troviamo:
La sensibilizzazione relativamente al diritto dei disabili di essere tutelati dalla discriminazione e di godere di pieni e pari diritti;
L'incoraggiamento della riflessione e la discussione sulle misure necessarie per promuovere pari opportunità per i disabili in Europa;
L'intensificare la cooperazione tra tutte le istanze interessate, in particolare i governi, le parti sociali, le ONG, i servizi sociali, il settore privato, il settore associativo, i gruppi di volontariato, i disabili e i loro familiari;
La sensibilizzazione all'eterogeneità delle forme di handicap e alle molteplici forme di handicap;
L'accordare un'attenzione particolare alla sensibilizzazione al diritto dei bambini e dei giovani disabili ad un pari trattamento nell'insegnamento, e lo sviluppo di una cooperazione a livello europeo tra il personale preposto all'insegnamento speciale dei bambini e dei giovani disabili, per migliorare l'integrazione degli alunni e degli studenti ad esigenze specifiche negli istituti normali o specializzati.

Sono previste le seguenti AZIONI FINANZIATE:
Incontri ed eventi;
Campagne d'informazione e promozionali nell'insieme degli Stati membri dell'Unione Europea;
Collaborazione con i Media;
Indagini e relazioni a livello comunitario.

 

LA SITUAZIONE OGGETTIVA:
Nell'Unione europea vivono più di 37 milioni di persone con disabilità.
Nel nostro paese l'Istat stima che il numero di persone con handicap sia di 2.824.000, la maggior parte delle quali donne (1.864.000).
Inoltre, solo una minoranza (165.500) non vive in famiglia ma in presidi socio – assistenziali. Si tratta prevalentemente di anziani non autosufficienti (circa 141 mila), il 77% dei quali donne. Il 38% nella fascia di età dai 15 ai 44 anni ha un diploma contro il 14% della fascia che va dai 45 ai 64.

 

L'IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE:
L'EFFICACIA DELLO SPORT EQUESTRE INTEGRATO NELLA RIABILITAZIONE MOTORIA E SOTTO IL PROFILO PEDAGOGICO EDUCATIVO NEI RITARDI MENTALI.

 

In questi ultimi anni si è molto parlato di Ippoterapia, ambito di intervento sicuramente valido ed efficace, anche se il Ministero della Sanità non l'ha ancora riconosciuta come attività terapeutica causa costi estremamente onerosi per la Società e per il SSN: solo iniziative di singoli ed illuminati Direttori Sanitari di ridotte Aziende Sanitarie hanno permesso un seppur minimo riconoscimento in alcuni circoscritti ambiti locali.
Il tallone d'Achille di tale pratica consiste nel focalizzare l'attenzione del fisioterapista solo e unicamente sulla parte malata del soggetto – paziente e, una volta "riabilitato il riabilitabile", l'utente può venire dimesso dal servizio offerto.
Un'ulteriore limite è quello di considerare il cavallo solamente un fornitore di movimento tridimensionale e ritmico: in questo contesto l'animale ha una "resa terapeutica" di SOLO il 35-40 % rispetto alle sue potenzialità!

 

In un contesto di Equitazione Ricreativa ed Integrata, la competenza acquisita dall'Operatore E.R.D., attraverso il piano formativo proposto, permette una maggiore e più ampia praticità nell'utilizzo del nobile animale, non solo sotto il profilo motorio (quello che il fisioterapista va a cercare nell'azione motoria, l'Operatore E.R.D. lo ricerca sotto il profilo del gesto sportivo finalizzato e consapevole) ma anche sotto l'aspetto affettivo – relazionale.
Il cavallo non è solo una "prolunga" del movimento; è anche e soprattutto un valido mezzo di interscambio propiocettivo e relazionale con conseguente fortificazione dell'autostima e stimolazione delle abilità residue, senza considerare il contesto nel quale viene impiegato: un ambito coinvolgente, socializzante, interattivo e generalizzabile alla vita di tutti i giorni – lo sport come evoluzione della terapia.

 

L'attività sportiva svolta dalle persone disabili, si caratterizza per delle finalità e delle metodiche coincidenti con le finalità dichiarate del SSN: all'Art. 1 della 833, il SSN viene definito "…costituito dal complesso delle funzioni…dei servizi e delle attività destinati alla promozione…ed al recupero della salute fisica e psichica…senza distinzioni individuali…" ; oltre a ciò," è assicurato il collegamento…con i servizi, che svolgono nel settore sociale attività comunque incidenti sullo stato di salute degli individui…".
Nella Legge n° 595 del 23/10/85 veniva ribadita la valenza terapeutica dello sport: nell'Art. 2 venivano definiti gli obiettivi generali del piano sanitario nazionale, tra cui venivano identificati in via prioritaria gli interventi diretti "…alla tutela delle attività sportive, relativamente agli aspetti preventivi e terapeutici per la salvaguardia dei giovani nell'età formativa…".

 

Sulla base delle Leggi nazionali tutte le Regioni, Lombardia tra le prime, hanno emanato normative di attuazione interessanti poiché in quasi tutte l'accento è posto su valori terapeutico riabilitativi dello sport, oltre a quelli medico preventivi.
In particolare nella L.R. 30/11/81, 66 "promozione dell'educazione sanitaria motoria e sportiva e tutela sanitaria delle attività sportive" sostiene: "…la Regione Lombardia provvede, nell'ambito della programmazione sanitaria, alla promozione dell'educazione sanitaria motoria e sportiva della popolazione quale mezzo efficace di promozione, mantenimento e recupero della salute fisica e psichica e assicura l'igiene e la tutela sanitaria delle attività sportive".

 

Ecco perché, forse, investire in una filosofia di questo tipo potrebbe migliorare la qualità della vita di soggetti disabili con un conseguente risparmio economico futuro per la Società: lo sport costituisce un insostituibile strumento di prevenzione delle patologie degenerative connesse con la sedentarietà e alla ridotta stimolazione cognitivo – relazionale e, qualora praticato da una persona disabile, travalica i confini delle attività ludico – sociali del tempo libero, per sconfinare in una valenza terapeutica, che anche la medicina sportiva moderna ha rivelato indispensabile.


PERCHE' LO SPORT PER IL DISABILE:

ESALTAZIONE DELL'ABILITA' RESIDUA;
MEZZO PER SUPERARARE IMPEDIMENTI O IMPACCI MOTORI;
UTILITA' PSICOLOGICA (GRATIFICAZIONI,AUTOSTIMA);
MOMENTO DI INTEGRAZIONE;
ANDARE OLTRE I PREGIUDIZI E SENSO COMUNE;
RIPERCORRERE LE TAPPE DI UNO SVILUPPO INCOMPLETO;
CRESCITA EDUCATIVA E RELAZIONALE;
STIMOLO PER APPRENDERE COMPORTAMENTI;
PREVENZIONE DELLA SALUTE;
EDUCARE AL MOVIMENTO FINALIZZATO;
SVILUPPO PSICOFISICO.

La figura dell'Operatore di equitazione ricreativa per disabili, rientrante nell'area ludico-sportiva E.N.G.E.A., è nata dalla necessità di conciliare l'inserimento della persona disabile attraverso la ricreazione nella società con il mondo del cavallo.
E' ormai noto l'elevato impulso stimolante che il contatto con gli animali e l'attività equestre in particolare comportano in soggetti disabili e con disagio sociale, col fine di ricercare quelle autonomie di base che amplificano sentimenti di autostima, sicurezza in sé e maturazione tonico-emozionale attraverso l'interazione col cavallo.

L'OPERATORE, ottenuta l'abilitazione ENGEA dopo il superamento di un selettivo iter formativo, sarà appositamente formato per essere in grado di valutare e prendersi carico dei soggetti per i quali tale attività produce giovamento (sempre e comunque dietro esplicito parere favorevole medico), attraverso Progetti Educativi Individualizzati e con chiari obiettivi nel raggiungimento del più rispondente gesto motorio atletico e, successivamente, nella ricerca della più completa autonomia nel pianificare e risolvere le situazioni-problema proposte.

Il corso è strutturato su più stage modo da consentire l'acquisizione di conoscenze teorico-pratico-gestionali inerenti l'ambito nel quale l'Operatore è chiamato a svolgere il suo compito: tra i diversi livelli corsuali, una volta superato positivamente l'esame relativo, è reso obbligatorio un monteore di praticantato nei centri E.R.D.-ENGEA e nei Centri Accreditati al fine di verificare concretamente le competenze acquisite attraverso l'affiancamento di un Tutor che certifica la preparazione raggiunta.

 

Solo attraverso i moduli pratico/teorici proposti nei corsi e l'affiancamento nel praticantato è possibile ottenere una solida base di preparazione che permetterà ai ns. Quadri di poter ottenere l'abilitazione ad operare; il tutto supportato da approfondimenti riguardanti finalità, verifiche e valutazioni dei risultati ottenuti senza però avere la presunzione di voler medicalizzare un'attività per la quale esistono piani formativi differenti.
Sono inoltre trattati argomenti inerenti la conduzione operativa ed amministrativa di un centro equestre, la gestione delle risorse umane con accenni riguardanti l'area del marketing e delle sponsorizzazioni.

 

PERCHE' L'EQUITAZIONE RICREATIVA PER DISABILI:
una valida opportunità per utilizzare il cavallo nel sociale!

Perché scegliere il Settore Equitazione Ricreativa per Disabili?

 

Perché è un Settore nuovo, ad ampia valenza socio-assistenziale;
perché crea opportunità nuove di integrazione sociale attraverso il lavoro col nobile animale e permette di abbattere le barriere del pregiudizio
Senza voler "TERAPIZZARE" tutto ciò che si è soliti propone a soggetti disabili, si vuole incentivare una nuova forma di socializzazione.
Perché si possono riempire gli "spazi morti" della giornata del maneggio per lavorare con un target di utenza che può usufruire del ns. servizio in un contesto protetto da rischi derivanti dall'eccessivo numero di cavalieri in campo.
Perché si può dare un'ulteriore opportunità ai ns. cavalli anziani di svolgere un lavoro importante e, nel contempo, non troppo faticoso: la garanzia della sicurezza e dell'esperienza derivante dall'età dell'animale si concilia perfettamente con un valido reimpiego di un soggetto altrimenti destinato probabilmente a fare una brutta fine……

 


LAMBRUSCHI ROBERTO
Psicomotricista
Preparatore Equestre e Istruttore
Tecnico Federale di Equiturismo e Animatore Pony FISE
Istruttore Federale di Equitazione per Disabili FISD
Allenatore Squadra Nazionale di equitazione SOI
Dirigente e Organizzatore Sportivo CONI
Tecnico Nazionale Formatore di Settore ENGEA
 

Roberto Lambruschi

Il Network del Portale

La rivista INFORMA con il IL PORTALE DEL CAVALLO e l'e-shop NON SOLO CAVALLO PIANETA CUCCIOLI, sono un grande network italiano rivolto a chi ama i cavalli e gli animali da compagnia. Informa è un bimestrale inviato in omaggio ai clienti del negozio on line in occasione di ogni loro acquisto. Il Portale del Cavallo è un magazine specialistico, un vero pioniere perché on line da oltre vent’anni. Nonsolocavallo-PianetaCuccioli è un e-commerce on line dal 2004 con oltre 15.000 articoli a catalogo in costante crescita.

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