Giuseppe Del Grande, Giudice Internazionale, Istruttore di Attacchi di 3° livello, in passato concorrente in competizioni nazionali, in un´intervista, ci parla dei Corsi di Attacchi: aspettative degli allievi,metodo, tempi.
Dopo tanti anni di esperienza ci può dire cosa i corsistisi aspettano da un corso di attacchi e cosa il corso può offrire?
I partecipanti vogliono acquisire conoscenze di base per poter guidare in maniera corretta e così raggiungere la sicurezza in strada per se stessi e per gli altri. Il corso offre sostanzialmente un vademecum di regole e comportamenti in modo tale da evitare, o almeno ridurre al minimo, gli incidenti in tutti i momenti fondamentali dell’attività: vestire e svestire il cavallo, attaccare, staccare e guidare. Questo significa aver sempre consapevolezza di ciò che si sta facendo e aver sempre “il cavallo alla mano, col giusto contatto” come si dice in gergo. Non solo, questo aumenta il piacere della guida, perché le regole che si acquisiscono, se ben applicate, portano a che tutto funzioni al meglio, cosicché il cavallo non viene “disturbato” e viene messo nelle condizioni migliori per essere sereno. E’ a questo punto che si sta a cassetta con tranquillità e piacere. Insomma, il corso vale per due, per il driver e per il cavallo. I corsisti, specie se partecipano alle attività del corso con il loro cavallo, se ne accorgono subito ed apprezzano i risultati.
Come si svolge un corso, quanto impegno e tempo richiede?
Il corso prevede una parte teorica ed una pratica ed è impostato in modo tale che la parte pratica sia integrata a quella teorica, così il corsista da subito può sperimentare sul simulatore ed apprendere nella pratica il metodo, cioè le corrette posizioni di guida. Il simulatore di guida è uno strumento fondamentale in una scuola di attacchi, aiuta ad acquisire manualità, ad apprendere senza l’ansia del cavallo da controllare.
L’attività con il simulatore viene ripetuta per tutti i giorni del corso. Vengono anche consigliati esercizi da fare a casa, perché un simulatore è facilissimo da costruire, bastano un tavolo, due ganci e delle redini da sella lisce. E’ proprio sul simulatore che si acquisisce sicurezza rispetto alla corretta posizione di guida.
Sempre nella prima giornata ci si avvicina al cavallo per vestirlo, per aggiustare il finimento, per imparare ad attaccare il cavallo alla carrozza in modo corretto. E, sempre il primo giorno, la guida a cassetta e si parte con un attacco singolo, girando prima negli spazi della corte dell’Azienda Agricola e poi nel campo (un campo in sabbia regolamentare per Dressage). Per ogni giorno di corso vengono ripetute e perfezionate queste operazioni, mantenendo l’attività di guida in un ambiente protetto attorno alla scuderia.
Quanti giorni sono previsti e quanti allievi?
Il corso è strutturato su 2 fine settimana consecutivi, in modo da non far passare troppo tempo fra le lezioni, dato che si tratta di una modalità intensiva. Il numero massimo è di 5-6 allievi in contemporanea, numero che permette ad ogni allievo di ricevere attenzione e personalizzazione e contemporaneamente socializzare le difficoltà e confrontarsi con gli altri senza perdere tempo.
Il corso si conclude con l’esecuzione del Test N° 1 di Dressage, che viene utilizzato come Prova pratica per acquisire la Patente Brevetto Attacchi.
Su cosa si base un istruttore per “costruire” il suo percorso di apprendimento?
Potrei rispondere“Ogni istruttore insegnare quello che sa”e un buon istruttore deve aver seguito Corsi di preparazione, affiancamenti con colleghi esperti, avere esperienze agonistiche ed essere sempre disponibile ad imparare. Il metodo che si è dimostrato didatticamente più valido è il metodo Achenbach, che io adotto e insegno nei miei corsi, ovviamente applicando gli aggiustamenti possibili e indispensabili. Infatti, l’istruttore deve saper interpretare ed adattare i contenuti della teoria sempre nel rispetto del metodo.
Ancora “Essere un grande guidatore e magari vincente non significa automaticamente essere un buon Istruttore. Il campione, infatti, possiede una sua speciale sensibilità che è difficile da trasmettere proprio perché dote personale”. Un grande campione non è detto che abbia la sensibilità e la capacità di mettersi nei panni dell’allievo, insomma l’empatia per trasmettergli le sue conoscenze.
A quando i prossimi corsi?
La bassa stagione, cioè ottobre, novembre, febbraio sono i mesi più adatti per organizzare corsi. I prossimi due corsi che ho in programma si terranno nei giorni 16, 17 e 23, 24 Febbraio 2013 e nei giorni 9, 10 e 16, 17 Marzo 2013.
Per ulteriori informazioni info@lagiorgiana.it
LE SCUOLE DI ATTACCHI CONSIGLIATE DAL GIA
Gruppo Italiano Attacchi
IL NOTIZIARIO 6-2012
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