Tecnici e giudici di ogni disciplina equestre esigono che i cavalli siano flessi alla nuca. Scopriamo insieme i meccanismi che regolano questa postura così importante.
L’espressione flessione alla nuca si riferisce all’articolazione tra la prima vertebra cervicale (atlante) e l’occipitale; è cioè l’articolazione che unisce il collo alla testa. Il modo di portare quest’ultima varia a seconda della situazione, ma i giudici delle diverse discipline esigono una testa con il profilo prossimo e un po’ sopra la verticale.
Quando il cavallo assume questo atteggiamento l’imboccatura agisce in modo diretto sulle barre in una condizione ottimale. Definizioni equestri come “In mano” o “Accettare l’imboccatura” descrivono proprio questa situazione. Il regolamento di dressage così recita: “Un cavallo è detto nella mano quando l’incollatura è più o meno sostenuta ed arrotondata, secondo il grado di addestramento e l’estensione o la riunione dell’andatura, e manifesta la sua sottomissione attraverso un leggero e morbido contatto con la briglia e una decontrazione totale.
La testa deve restare appena sopra la verticale, la nuca il punto più alto del profilo”. La ragione di tale importanza è che quello che vuole il tecnico non è la flessione fine a se stessa, ma un requisito essenziale che rende la flessione alla nuca possibile: l’accettazione dell’imboccatura. Quando serrate leggermente le dita sulle redini ed il cavallo resiste tendendosi, avrete la sensazione di avere a che fare con qualcosa di rigido; quando invece il cavallo è decontratto, la sensazione è morbida e pastosa ed il soggetto è cedevole e disponibile ad ogni richiesta di flessione.
UN PO’ DI ANATOMIA
Uno sguardo a ossa e muscoli ci può aiutare a capire cosa accade all’incollatura, alla ganascia e alla nuca. Concentriamoci un attimo sulle due prime vertebre cervicali: l’atlante e l’epistrofeo.
L’atlante consente dei movimenti di flesso-estensione e alcuni moderati movimenti di flessione laterale. Permette cioè al cavallo di flettere la nuca senza muovere il collo (articolazione del sì); la seconda vertebra (epistrofeo) gli permette di ruotare la testa da un lato all’altro (articolazione del no). I muscoli che si sviluppano dorsalmente alle vertebre cervicali fino al cranio distendono la nuca facendo alzare il naso del cavallo; i muscoli a questi antagonisti e posti ventralmente alle vertebre, fanno flettere la nuca. Ai lati della mascella vi sono i principali muscoli masticatori: i masseteri. Altri muscoli collegano però la mascella all’occipitale ed altre strutture anatomiche di primaria importanza sono situate in questa regione e si influenzano tra di loro.
Basti pensare alle ghiandole parotidi che possono comprimersi durante la flessione creando grande disagio, soprattutto in quei cavalli che hanno poco spazio tra mandibola e ali dell’atlante, pensiamo alla faringe che in caso di iperflessione non permette al cavallo di respirare liberamente o alla laringe che sempre nel caso di un cavallo “chiuso” non permette la deglutizione della saliva, altra causa di grande disagio. Ecco dunque che il significato di accettazione dell’imboccatura assume un significato ben più ampio, nel rispetto di tutte quelle strutture anatomiche coinvolte.
Un cavallo può anche difendersi incappucciandosi, chiudendo così la nuca e sottraendosi al contatto. La nuca non sarà più il punto più alto del profilo che si sposterà alla III-IV cervicale, facendo subito apparire poca disponibilità e accettazione.
L’EQUILIBRIO
Qualunque sia la disciplina equestre praticata, lo scopo è sempre lo stesso: mettere il cavallo in condizione di poter lavorare con il miglior equilibrio, ingaggiando il posteriore, alleggerendo l’anteriore rendendosi così più manovrabile, comodo, sicuro. Un cavallo che accetta l’imboccatura sarà così più leggero e rispondente, cercando il ferro. In altre parole le gambe e l’assetto producono impulso mandando il cavallo in avanti.
L’impulso, attraversando tutta la colonna vertebrale, arriverà fino all’imboccatura, che regolerà e filtrerà il movimento in avanti. Quando le mani del cavaliere dolcemente conterranno, mentre gambe ed assetto spingeranno, il cavallo porterà i posteriori sotto la massa e la sua schiena si arrotonderà.
Mani e gambe sono egualmente importanti per creare questa situazione. Senza il controllo dell’imboccatura la sola azione delle gambe tende semplicemente ad affrettare il ritmo mettendo il cavallo sulle spalle, con la schiena svuotata ed il posteriore lontano. È però molto facile per il cavaliere cadere nell’errore di attribuire troppa importanza all’atteggiamento della testa rispetto a quello che accade al posteriore.
Invece di pensare a spingere il cavallo nella mano incoraggiando un atteggiamento a “telescopio” dell’incollatura, il cavaliere tira accorciando l’incollatura. Tra le varie discipline vi sono differenze su come il cavallo debba portare la testa e l’incollatura: nel Western Pleasure ci si aspetta che il cavallo proceda con le redini lunghe ed un leggerissimo contatto, la top line orizzontale e la linea frontale vicino alla verticale.
Nella monta inglese il cavallo può lavorare con vari gradi di contatto, e questo produrrà effetti differenti a seconda del grado di riunione richiesto. Un cavallo che si prepara per una gara di reining non avrà lo stesso atteggiamento di un purosangue impegnato in un crosscountry, o di un cavallo che sta affrontando un Grand- Prix di dressage, ma le linee guida dovranno essere sempre rispettate per avere un soggetto collaborativo e buoni risultati.
Testo e ricerca fotografica di Massimo Garavini
La rivista INFORMA con il IL PORTALE DEL CAVALLO e l'e-shop NON SOLO CAVALLO PIANETA CUCCIOLI, sono un grande network italiano rivolto a chi ama i cavalli e gli animali da compagnia. Informa è un bimestrale inviato in omaggio ai clienti del negozio on line in occasione di ogni loro acquisto. Il Portale del Cavallo è un magazine specialistico, un vero pioniere perché on line da oltre vent’anni. Nonsolocavallo-PianetaCuccioli è un e-commerce on line dal 2004 con oltre 15.000 articoli a catalogo in costante crescita.