Lo scandalo risale al 2013, quando nei supermercati veniva venduta carne equina non dichiarata.
Il capo di un mattatoio è diventato la prima persona a venire condannata in connessione allo scandalo che ha scosso i britannici nel 2013, con la carne equina "non dichiarata" in vendita nei supermercati.
Peter Boddy, 65 anni, deve pagare una multa di ottomila sterline dopo aver ammesso l'accusa di non aver rispettato le norme di tracciabilità della carne in vigore nell'Unione europea.
Boddy, che gestisce un macello a Todmorden, nel West Yorkshire, è stato anche dichiarato colpevole di mancato rispetto delle regole in materia di tracciabilità alimentare secondo cui il percorso della carne dovrebbe essere riconducibile dal campo alla tavola. L'uomo ha venduto 55 carcasse di cavallo senza tenere alcun resoconto di dove fossero dirette. E in 37 di questi casi ha affermato che sono andati in ristoranti italiani.
Altri 17 animali sono entrati nella sua attività senza documenti che attestassero la provenienza. Boddy è stato condannato alla Southwark Crown Court di Londra insieme al direttore del macello David Moss, condannato dopo aver ammesso di aver contraffatto una fattura relativa al numero di cavalli venduti in una transazione il 12 febbraio del 2013.
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