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La danza dei camosci nelle Terre dell´Orso.

Da fine novembre nel Parco dell´Adamello va in scena uno spettacolo straordinario.

Da fine novembre nel Parco dell’Adamello va in scena uno spettacolo straordinario. Protagonista il Camoscio alpino e i rituali di corteggiamento, nel pieno della stagione degli amori.


Il Camoscio alpino è uno degli ungulati oggi più diffusi sulle Alpi, retaggio di antiche migrazioni faunistiche risalenti al Pleistocene medio inferiore (500 mila anni fa).


Tipico abitante dell’orizzonte montano alpino e subalpino, il camoscio frequenta le aree forestali di conifere e latifoglie, ricche di sottobosco e intervallate da pareti rocciose scoscese, radure e canaloni e soprattutto versanti erbosi al di sopra del limite arboreo sino all’orizzonte nivale.


Negli ultimi mesi dell’anno, nella stagione degli amori, quando le femmine di camoscio alpino entrano in estro, è possibile assistere agli affascinanti rituali di corteggiamento della specie che consistono in spettacolari inseguimenti tra maschi su roccia o su neve che possono terminare in scontri tra rivali.


In questo periodo, le prime nevicate e le prime gelate in quota sembrano eccitare i giovani camosci che si esibiscono in vere e proprie danze, salti sul posto, scivolate sui versanti, girotondi in aria e corse mozzafiato sulle pareti ghiacciate.?I maschi, distratti nel corso dei lunghi inseguimenti, arrivano inavvertitamente anche a breve distanza dagli osservatori che possono così osservarli da vicino in tutta la loro potenza e bellezza. Nel Parco il camoscio è l’ungulato meno raro, in una provincia – quella di Brescia – caratterizzata dalla più bassa densità della specie su scala alpina (Fonte: ISPRA) e più in generale dalla peggiore situazione faunistica su scala regionale ed alpina a causa del frequente bracconaggio.

 

La popolazione adamellina, che svolge dunque un ruolo fondamentale per la conservazione della biodiversità nel settore alpino e prealpino orientale della Lombardia, nel 2005 contava 240 soggetti, ancora molto pochi rispetto ai 2.400 che costituiscono la consistenza obiettivo secondo uno studio commissionato dall’Ente Parco Adamello.


Uomo e Territorio Pro Natura vi invita a visitare questo straordinario territorio – già primo sito italiano inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, ricco di risorse naturali, gastronomiche e culturali straordinarie – per osservare questo spettacolo con due mete facilmente raggiungibili anche da parte di famiglie con bambini: la Val Salarno di Saviore dell’Adamello (BS) e la Conca del Volano di Cimbergo (BS).

 

 


Informazioni sulle valli in cui osservare il camoscio alpino.


Val Salarno di Saviore dell’Adamello.


È una valle meravigliosa – che da sempre costituisce uno degli accessi meno impegnativi (in ogni caso alpinistico) e più frequentati al ghiacciaio e dunque alla vetta dell'Adamello (3.539 m s.l.m.) – interamente compresa nell'area del Programma Territoriale Nelle Terre dell'Orso e del Programma locale Valli di Saviore, Valli dei Re, il primo progetto italiano entrato nel network internazionale di Rewilding Europe.


La Val Salarno, insieme alla Val Malga, costituisce anche una delle aree chiave per la tutela dello Stambecco nel Parco dell'Adamello. Percorrendo la Val Salarno è possibile osservare anche aquile reali, galli forcelli, coturnici, pernici bianche,ermellini e talvolta è stata rilevata la presenza di giovani orsi bruni in fase erratica.


Come arrivare: Da Saviore dell'Adamello seguire le indicazioni per la frazione Fabrezza/Val Salarno, prendendo una strada che sale a sinistra in prossimità di un parcheggio che si affaccia sulla valle di Saviore. Dopo una vicina curva a destra (attenzione alla segnaletica stradale) seguire la stretta strada che conduce a Fabrezza dove è necessario lasciare l'auto. Punto di partenza: Località Fabrezza di Saviore dell'Adamello (1.458 m s.l.m.). Segnavia e tempi di percorrenza: Segnavia CAI n. 14 – 2 ore e 30' (Fabrezza/Lago Salarno 1 ora e 45' Lago Salarno/Rifugio Prudenzini 45') – dislivello 780 metri.?Difficoltà: Escursionistico (Fabrezza – Rifugio Prudenzini).

Uomo e Territorio PRO NATURA



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