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Sardegna Jumping Tour 2017: presentato a Cagliari nell’assessorato regionale dell’Agricoltura

L’evento prevede due concorsi nazionali a 6 stelle (montepremi totale 98mila euro) e il Trofeo Nuraghe riservato ai cavalli sardi (montepremi 56mila euro)

"La Regione Sardegna vuole rilanciare il comparto cavalli per rinverdire la tradizione e sfruttare meglio le possibilità in campo allevatoriale, turistico e soprattutto occupazionale": l'assessore regionale dell'Agricoltura e Riforma agro-pastorale, Pier Luigi Caria, ha spiegato il perché del finanziamento al Sardegna Jumping Tour 2017, che è l'evento di punta del salto ostacoli nell'isola e uno dei pochissimi concorsi italiani a 6 stelle.
 
La manifestazione che per due fine settimana dalle ore 9 (dal 15 al 17 settembre e dal 22 al 24 settembre) animerà con 60 gare gli impianti di Tanca Regia, vicino ad Abbasanta, è stata presentata questa mattina a Cagliari presso l'assessorato regionale dell'Agricoltura e Riforma Agro Pastorale. Organizzato dal comitato regionale Fise Sardegna e dall'Agris, il Sardegna Jumping Tour è vicino al sold out: ben 240 i binomi iscritti, vicinissimo al limite di 250.
 
E' stato anche sottolineato il valore del Trofeo Nuraghe, riservato ai cavalli nati e allevati in Sardegna, che dopo le cinque tappe di Olmedo, Maracalagonis, Santa Giusta, Olbia e Chilivani ha consentito di individuare i dieci migliori soggetti per ognuna delle quattro categorie: cavalli di 4 anni, 5, 6 e 7 anni e oltre. Il montepremi totale per il Trofeo Nuraghe è di 56 mila euro.
 
Presenti alla conferenza stampa anche il capo di gabinetto dell'assessorato regionale dell'Agricoltura, Valerio Meloni, il direttore generale di Agris Sardegna Roberto Zurru, il direttore dedel Dipartimento di ricerca per l'incremento ippico dell'Agris, Raffaele Cherchi, il presidente della federazione sport equestri sarda (Fise) Stefano Meloni e lo show director della manifestazione Gianleonardo Murruzzu.
 
LE DICHIARAZIONI
 
L'assessore regionale dell'Agricoltura e Riforma agro-pastorale Pier Luigi Caria "E' un settore che ci interessa in modo particolare e vogliamo rilanciare il comparto. La Sardegna è una delle poche regioni che investe ancora sul settore dei cavalli. Abbiamo una tradizione e molte aziende. La Fise è fondamentale per far riprendere quota al comparto. Abbiamo attivato una programmazione che ha stanziato un milione di euro per il settore cavalli (mezzo milione per i tre ippodromi e mezzo milione per altre manifestazioni di endurance, completo e salto ostacoli). Dentro questa delibera è contemplato il Sardegna Jumping Tour. E' stato mantenuto il contributo sulle fattrici e contiamo di aumentare le risorse per il miglioramento genetico. Abbiamo in mente alcuni interventi importanti, perché questo comparto ha bisogno più di altri di una programmazione ad ampio respiro, perché chi investe nei cavalli ha tempistiche di 3-5 anni per vedere i risultati. L'allevamento del cavallo può far parte della diversificazione e poi ci sono grandi margini per quanto riguarda la commercializzazione, il turismo equestre visti i percorsi che abbiamo e poi perché è un settore che può occupare i giovani. Stiamo cercando di salvaguardare le strutture che abbiamo, come Tanca Regia, e vorremmo rivitalizzare altre strutture. In questo progetto l'Agris svolge lavoro importante con la ricerca e con l'affiancamento delle aziende".
 
Il direttore generale di Agris Sardegna Roberto Zurru "C'è l'interesse al rilancio per un settore peculiare della nostra isola, un comparto che agisce non solo sul sistema allevatoriale ma che ha pure ricadute su turismo, sanità, cultura e sport, che creano un indotto veramente notevole con ricadute occupazionali interessanti. Eventi come questi permettono di valutare le performance dei cavalli e quindi gli obiettivi di selezione. E poi è una vetrina che consente agli allevatori di proporre i cavalli. Le ultime due edizioni hanno riscosso grande successo e poi i nostri cavalieri possono confrontarsi con cavalieri di valenza nazionale e internazionale".
 
Il direttore del Dipartimento di ricerca per l'incremento Ippico dell'Agris, Raffaele Cherchi, "Questa manifestazione nasce come operazione anche rischiosa due anni fa per portare in Sardegna un evento di rilevanza nazionale e internazionale che mancava da diversi anni. Si è scelta questa strada anche per dare una scossa all'immagine della Sardegna ormai offuscata e richiamare non solo i cavalieri ma anche i soggetti interessati all'acquisto. Di qui pure l'idea di fare l'evento in due fine settimana, in modo che i cavalieri potessero prendere contatto non solo con l'aspetto tecnico della gara, ma in maniera più approfondita col comparto. Abbiamo avuto ottimo riscontro di pubblico non solo quantitativo ma anche qualitativo. Basti qualche dato per fare capire l'importanza del cavallo: la superficie dedicata in Italia all'allevamento, e per la produzione di foraggio e mangimi e alle lettiere per cavalli arriva a 610 mila ettari ettari, più della superficie cerealicola che è di 585 mila. E' un universo complesso con indotto enorme, ben 54 mila persone gravitano intorno al mondo del cavallo, solo in Sardegna sono 13 mila gli addetti. Ogni cavallo in allenamento si traduce in 1,8 unità lavorative (studio francese). Si spera che questo comparto possa ritrovare un'organizzazione adeguata. La Sardegna è sempre stata la regione d'eccellenza, il 70% di produzione del cavallo da sella sino a pochi anni fa e quindi l'interlocutore internazionale per l'Italia. Oggi la nostra dimensione è diversa, ma le premesse per riprendere il bandolo della matassa ci sono, si tratta di fare programmi seri e sostenibili, ma senza perdere tempo. La programmazione è fondamentale come ha detto l'assessore Caria. Il sostegno del pubblico è fondamentale.
 
Il presidente della federazione sport equestri sarda (Fise) Stefano Meloni "Siamo riusciti a fare un trofeo per il cavallo sardo, il Trofeo Nuraghe e se riusciamo a dargli continuità i cavalieri riprenderanno ad acquistare cavalli sardi. Negli ultimi anni si sono preferiti cavalli esteri.
 
Un tempo il cavallo italiano era il cavallo sardo. Dobbiamo ritornare a quella situazione, l'Agris Agris deve riprendere in mano l’allevamento sul solco della selezione sarda tendendo conto degli orientamenti genetici attuali, la Fise deve alzare la competizione per far diventare competitivo il cavallo sardo. Siamo al top nazionale, questo è un concorso a 6 stelle. Se riusciamo a programmarlo per almeno 5 anni possiamo raggiungere gli obiettivi.
 
Lo show director Gianleonardo Murruzzu: "E' uno dei concorsi più importanti in Italia, se ne fanno sul territorio nazionale solo 4-5 l'anno a 6 stelle, avremo Natale Chiaudani, olimpionico, Andres Penalosa, i fratelli Grimaldi, proprietari delle compagni di navigazione. Ci saranno i migliori 10 cavalli per ogni fascia età: 4, 5, 6 e 7 anni e oltre. Il direttore di campo è Giovanni Bussu. La gara più importante sarà la domenica, il Gran Premio a due manches con ostacoli di 145cm con 20 mila euro di montepremi. Avremo anche il campionato regionale di dressage, dove in Sardegna c'è poco sviluppo".


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