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19 Marzo 2024

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Coaching alle Corse. Guidare i Mail Coach Inglesi dal 1780 fino al loro declino intorno al 1840 era un lavoro da cocchiere.

I coach postali erano forniti,con appalti e guidati da cocchieri professionisti.
 
 
L’unica persona effettivamente pagata dall’ufficio postale era la guardia, il cui compito era di mantenere il postale in orario e di proteggere i sacchi della posta.
 
 
La puntualità era una grande sfida sia per il cavallo, che per il guidatore; i cavalli non erano scelti fra razze appariscenti, erano semplicemente cavalli da lavoro.
 
 
Le poste dovevano rispettare un calendario rigoroso ed essere affidabili quanto le ferrovie, con le quali erano in concorrenza, dopo il 1830 (a loro vantaggio, i primi motori a vapore non erano molto affidabili, i treni erano veloci ma spesso in ritardo).
 
 
UN PASSATEMPO AVVENTUROSO
 
 
Successivamente la sfida di guidare quattro cavalli veloci per molte miglia senza esaurirli, e coprendo le tappe in un tempo stabilito, fu adottata da un certo numero di aristocratici. 
 
 
Avendo ben poco da fare, oltre alla caccia alla volpe o sedurre le giovani ragazze locali, alcuni signori, uomini di cavalli costantemente alla ricerca di una certa varietà nei loro divertimenti, pensarono che fosse una buona idea provare – come dilettanti – il lavoro di un cocchiere professionista.
 
 
Molti di loro avevano già dimostrato la loro abilità di cocchiere al posto di guida di un coach in servizio, usando la pratica di “shouldering” (termine in uso ad indicare l’azione di “far scivolare una mancia dalla spalla del cocchiere”), così il signore veniva, autorizzato a cambiare posto con detto cocchiere e prendere le redini, o “ribbons” come erano colloquialmente note. 
 
 
Anche i postali notturni venivano guidati con la pratica di “shouldering”, una sfida ancora più difficile dal momento che questi erano spesso attaccati a tipi di animali inadatti, economici, inaffidabili, spesso addirittura schifosi e difficili da guidare (da qui la parola “incubo” in inglese nigthmare).
 
 
Molti erano ciechi e sarebbe stato dannoso per la reputazione dell’appaltatore se questi animali fossero stati visti alla luce del giorno. 
 
 
I ricordi dei cocchieri dilettanti riportano molte avventure sulla strada quando si cerca di mantenere il passo per arrivare in orario.
 
 
PER AMORE DEI VECCHI TEMPI
 
 
Quando questi cocchieri dilettanti, alcuni dei quali nobili (per esempio, il Duca di Beaufort, Lord Chesterfield, Lord Willoughby de Broke e molti altri), divennero esperti nella guida di coach attaccati a quattro, trovarono che fosse un giocattolo eccellente per i loro giochi di società. 
 
 
Attaccavano i loro Privat Coach (noti anche come Drag) e li usavano per fare pic-nic con gli amici – gentiluomini e signore – nelle loro tenute di campagna.
 
 
I cavalli purosangue erano necessari per un attacco elegante e i signori guidavano team ben abbinati. 
 
 
I nuovi cocchieri sportivi si riunivano per eventi di coaching con i proprietari delle tenute vicine e organizzavano raduni nelle strade di Londra, come al al Magazine in Hyde Park. 
 
 
I segretari dei vari club di coaching esistenti – club come il Bensington Driving Club, il Four-Horse Club e il Whip Club, per citarne alcuni- si impegnavano ad organizzare i raduni.
 
 
Dato che i Mail Coach non erano più necessari per il trasporto di lettere e pacchi, il Queen’s General Post Office decise di abolire la maggior parte dei veicoli di questo servizio, ma alcuni membri dei club erano tanto appassionati di coaching da rimetterli in strada, solo per amore dei vecchi tempi e per avere la possibilità di attaccare il loro coach in tiro a 4 e in servizio regolare, se ne avessero avuto voglia.
 
 
Attivarono, quindi, dei servizi di coach su prenotazione, spesso guidati da cocchieri professionisti come ai vecchi tempi (tutti gli interessati erano coinvolti nella condivisione dei costi). 
 
 
L’esempio più importante di tali servizio su prenotazione fu quello del coach “Old Times”, che andava da Londra a Brighton, partendo dal Hatchett’s Hotel – noto anche come The White Horse Cellar. 
 
 
Quei Road Coach erano adibiti a portare i turisti in gita in luoghi di interesse o per una giornata di svago in località estive alla moda. 
 
 
LA RINASCITA DEL COACHING
 
 
Questa seconda era del coaching è conosciuta come la “rinascita del coaching”.
 
 
Fu il periodo in cui si guidava il coach per puro divertimento e per scopi privati e ciò influenzò lo sport anche nel continente, a Parigi, a Berlino e a Roma. 
 
 
In America, i magnati alla moda della costa orientale, come il colonnello de Lancy Kane o Alfred Vanderbilt, guidavano i Road Coach. 
 
 
C’erano persino i coach a cavalli del Raj britannico a Hyderabad.
 
 
Uno di quei coach indiani realizzati da Simpson a Madras, in India, è ancora oggi disponibile per eventi di guida privata.
 
 
Sappiamo di Edwin Howlett, un cocchiere inglese di professione, che si guadagnò da vivere, come i suoi figli, insegnando alle persone della buona società come guidare un coach attaccato a quattro. 
 
 
Iniziò un’attività a Parigi, che fu fulcro dell’intrattenimento durante la Belle Epoque nel continente.
 
 
Alcuni degli eventi più spettacolari di coaching in Inghilterra e nel continente furono i raduni tenuti negli ippodromi: ad Ascot, a Epsom vicino a Londra, a Longchamp e Chantilly in Francia o ad Hoppegarten (Berlino) e Iffezheim (Baden-Baden) in Germania.
 
 
Puoi scommettere che allora erano l’attrazione principale, inoltre per la gente le corse erano anche un luogo in cui chiunque doveva essere visto, un modo tanto più efficace era mettersi in mostra con un private coach in tiro a quattro.
 
 
Alla fine del XIX secolo, il corso di Longchamp offriva scuderizzazione per ottanta cavalli attaccati ai coach che venivano usati come tribune esclusive durante le gare. 
 
 
L’abbigliamento formale era obbligatorio per i gentiluomini e gli ospiti che viaggiavano con loro.
 
 
GLAMOURE E SPORT
 
 
Le signore erano vestite secondo la moda di grido, le livree dei groom confezionate su misura in sartorie come Savile Row, a Londra, realizzate con lo stesso livello qualitativo dei cappotti da mattino dei loro padroni. 
 
 
I picnic che venivano consumati accanto all’ippodromo includevano i cibo più deliziosi e grandi quantità di champagne. 
 
 
I Drag che i gentiluomini usavano per tali gite erano ben attrezzati con cestini da picnic, ghiacciaie per lo champagne e spazio per piatti e bicchieri. 
 
 
Portavano mobili da picnic per un maggiore comfort e, ultimo ma non meno importante, ombrelli e impermeabili extra per tutti gli ospiti per proteggere gli abiti eleganti, nel caso in cui un temporale minacciasse di rovinare il raffinato divertimento pomeridiano.
 
 
Senza dubbio tali spettacolo impressionava il pubblico della Belle Epoque, mostrando il raffinato tenore di vita della nobiltà e della borghesia dell’epoca.
 
 
A Baden Baden, in Germania, una delle stazioni termali più lussuose del continente, un gruppo di nobili sportivi fondò l’International Club nel 1872 e rilevò l’organizzazione delle corse di cavalli nell’Ippodromo di Iffezheim, costruito nel 1858. 
 
 
Tra questi vi erano personaggi illustri come il principe Menchikoff, il principe von Furstenberg, il duca di Hamilton, il conte Henckel von Donnersmarck e il conte Esterhazy.
 
 
Il club non solo organizzava le corse, ma ha anche offriva un insieme di eventi sociali legati alle corse. 
 
 
Il club gestiva il proprio Road Coach chiamato “Bulgar” per accompagnare i membri del club verso le terrazze o per essere usato come tribuna.
 
 
Molti membri dell’alta società del ricco Reich tedesco, come l’industriale Haniel, August Count Bismarck, che era un ufficiale delle 1st Guardia dei Dragoni, o alcuni membri delle case principesche in Germania, lo consideravano il posto dove stare durante le corse: guardare i propri coach e godersi l’evento come dei perfetti inglesi.
 
 
ALL’ IPPODROMO CON IL COACH
 
 
Non c’è dubbio che l’uso di un coach privato sia elegante e colto. Oggi molte persone desiderano tornare a quei giorni di raffinata eleganza. 
 
 
Pensano poco alla cultura pop moderna. 
 
 
Il desiderio di forme eleganti unite ad attività sportive è evidente e questo fatto ha alimentato la necessità dei responsabili dell’Ippodromo Iffezheim di offrire un programma migliore e più attraente alle corse.
 
 
Hanno scoperto che l’uso tradizionale del Coach alle corse si era perso dopo il 1945, eppure esisteva ancora una piacere del coaching non invadente. 
 
 
Così l’amministratore delegato della Baden Racing Company, Jutta Hofmeister, riusciva a contattare Heinz Scheidel di Mannheim, il decano dei collezionisti di carrozze e degli esperti di coaching, per chiedergli di organizzare nuovamente un evento storico di coaching all’Ippodromo di Iffzheim.
 
 
L’occasione più adatta per la reintroduzione di un evento così nostalgico è stato il weekend dell’1 e del 2 settembre 2018, dal momento che era il 160° anniversario dell’Ippodromo.
 
 
IL PROGETTO
 
 
Quando Heinz Scheidel acconsente a gestire un progetto, è sicuramente un successo. 
 
 
E così è stato.
 
 
Heinz Scheidel e il suo cocchiere Hans-Werner Hamacher, studiata l’ambientazione, hanno scelto il posto migliore per la scuderizzazione temporanea e hanno fatto una ricognizione dei prati e del terreno tra Iffezheim e il fiume Reno. 
 
 
Calcolando i limiti di sterzata di un Coach per le strette vie di campagna, hanno elaborato due percorsi per i due giorni. 
 
E, Heinz Scheidel manda un invito, tutti sono desiderosi di partecipare e quattro amici sono stati invitati a portare un Coach a una corsa “di prova” prima di questo evento di coaching alle gare.
 
 
Così i camion, arrivati venerdì 31 agosto 2018, hanno trovato una spaziosa area riservata ai box per cavalli, con spazio per la sistemazione temporanea al suo centro. 
 
 
Questa zona, situata dietro la tribuna centrale, si dimostrava una soluzione molto pratica per i cavalli, che potevano essere portati direttamente alle loro scuderie, una volta che i coach erano a posto – sistemati come tribune prima della prima gara – come lo erano ai vecchi tempi.
 
 
L’EVENTO
 
 
Una volta scaricati i cavalli e sistemati nelle loro scuderie, i guidatori e i loro ospiti si sono radunati nell’atrio del quartier generale della Baden Racing dove la signora Jutta Hofmeister ha tenuto un discorso di benvenuto molto interessante e divertente, inclusa una storia delle gare a Iffezheim. 
 
 
Successivamente è stato servito un buffet che comprendeva piatti di deliziosi snack e vini di Baden. 
 
 
Poiché i partecipanti erano ben informati, la conversazione si è svolta in modo approfondito e allegro. 
 
 
Dato che tutti dovevano alzarsi presto la mattina, Heinz Scheidel completava la serata impartendo istruzioni chiare e precise per il giorno seguente.
 
 
I cocchieri esperti Hans-Werner Hamacher, Daniel Wurgler, Paul de Meuter e Albrecht Mönch e i loro groom hanno preparato i Coach per i passeggeri in tre quarti d’ora. 
 
 
Gli ospiti – gli uomini vestiti con cappotti da mattina e cilindro o bombetta, le signore in abiti lunghi e cappelli a tesa larga – si sono arrampicati sui loro sedili e, al suono dei corni, i Coach se ne sono partiti. 
 
 
Il percorso, progettato con intelligenza, li portava lungo le rive del Reno, (una curva stretta doveva essere presa proprio vicino fiume).
 
 
IL PIC NIC 
 
 
Ci si fermava più volte per brevi soste, durante le quali gli organizzatori preparavano tavoli con spuntini e champagne.
 
 
L’attrazione principale, tuttavia, era il picnic stesso. 
 
 
A un certo punto, dopo aver svoltato a sinistra, i coach, attraversato un grande cancello in ferro battuto, si trovarono a percorrere un ampio viale che portava a una bella casa signorile chiamata “Favorite”. 
 
 
Si fermarono davanti ai giardini di competenza, proprio davanti alla casa. 
 
 
Scesi tutti i partecipanti, i tavoli e le sedie vennero aperti e organizzati. 
 
 
Le tante prelibatezze erano state preparate in modo che tutti potessero servirsi da soli per il cibo. 
 
 
Il design intelligente di imperiali, ceste da picnic e sedie pieghevoli permetteva che tutto si svolgesse in modo veloce ed elegante, così come tutto veniva, poi, ripreso e successivamente riposto nei bauli di nuovo. 
 
 
Potrebbe rovinare l’eleganza della faccenda se queste attrezzature non fossero trattate in modo elegante e, insieme, con naturalezza.
 
 
Dopo essere tornati alle scuderie, tutti davano una mano a prendersi cura dei cavalli, a pulire e lucidare nuovamente i coach. 
 
 
Poi gli invitati andavano nei loro hotel per passare dagli abiti formali ai completi da salotto per la cena nei giardini della Baden-Baden Spa.
 
 
ALLE CORSE
 
 
Il giorno seguente alle corse con migliaia di visitatori e un’enorme quantità di traffico. 
 
 
I cavalli sono stati attaccati in tarda mattinata e sono stati guidati di nuovo per un breve tempo per calmarli e scaldarli un pò. 
 
 
Di ritorno da questa fase i coach sono stati accolti e presentati al pubblico dall’altoparlante.
 
 
Applausi mentre i quattro coach facevano diversi giri del percorso, guidando l’ultimo giro fianco a fianco. 
 
 
Poi sono stati ricondotti nell’area indicata, parcheggiati e i cavalli sono stati sistemati.
 
 
Ancora una volta i picnic sono stati allestiti accanto alle vetture; questa volta, tuttavia, sotto gli occhi di migliaia di spettatori che erano ansiosi di assistere a un’esibizione così inusuale.
 
 
Gli ospiti sono stati fortunati ad essere in grado di utilizzare i coach come tribune, in quanto offrono una vista eccellente del percorso, e in particolare del traguardo.
 
 
Sfortunatamente non vi è alcuna relazione attendibile sulle somme scommesse, piazzate o vinte dalla società di coaching.
 
 
L’enorme interesse del pubblico per i coach e il fatto che la Baden Racing Company, così come Heinz Scheidel e tutti gli altri partecipanti, fossero entusiasti dell’evento, ha incoraggiato gli organizzatori a fare del coaching alle corse di Iffezheim un evento annuale nel calendario delle corse di settembre.

Redazione

Hartmuth Huber.
Photo credits Tradition Fahrkunst, Heinz Scheidel


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