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17 Marzo 2025

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Tutti gli articoli qui presenti sono stati pubblicati in oltre un ventennio e fino al 1 Giugno 2020

Voglia di tradizione: il museo racconta…

«L’immancabile visita ad una collezione di carrozze, di finimenti o di accessori da viaggio organizzata durante l’Annuale General Meeting AIAT é ogni volta una preziosa occasione per scoprire e conoscere aspetti della cultura, della storia, della vita passata di altri paesi attraverso le carrozze, che ne sono documenti e testimoni.»

Entrando nel cortile di ciottolato attraverso una porta barocca magnificamente restaurata, costruita nel 1721, il visitatore avanza verso un grande edificio storico di dimensioni ben bilanciate.
 
 
È una struttura a graticcio con piccole finestre e un tetto a doppio spiovente. A prima vista il visitatore si rende conto che non è stato usato per viverci, anche se è stato ben progettato.
 
 
Le rotaie a scartamento ridotto che conducono dalla strada. attraverso il cancello, verso l’edificio suggeriscono un precedente uso come magazzino appartenente a una grande tenuta nobiliare a Galowice; i resti della casa signorile sono ancora riconoscibili nelle vicinanze.
 
 
Una pietra commemorativa realizzata da Emil von Lieres und Wilkau nel 1888 è testimone della famiglia che in passato possedeva la proprietà.
Rendendosi conto della bellezza e della qualità dell’edificio, Tadeusz Kolacz, imprenditore di Wroclaw, lo acquistò e lo rinnovò diligentemente.
 
 
Così ora è esattamente quello che lui voleva che fosse e che cercava: una casa spaziosa per la sua collezione di carrozze, ora Muzeum Powozow Galowice, nelle vicinanze di Wroclaw, in Bassa Slesia.
 
 
La collezione che vi è esposta è specializzata in vetture ippotrainate ed oggetti di importanza locale legati al viaggio e ai cavalli. La maggior parte degli oggetti esposti è stata prodotte in Slesia o ritrovata nelle cittadine o nei villaggi della Slesia.
 
 
Importante è la scelta di Tadeusz Kolacz che consente ai visitatori, in particolare ai bambini, di provare l’esperienza del viaggio con veicoli trainati da cavalli e scoprire oggetti a questo collegati. È, quindi, un museo di oggetti esposti che sono tangibili. Ai bambini è permesso salire sulle carrozze, toccare gli accessori da viaggio, aprire valigie storiche e provare gli attrezzi da carradore.
 
 
Le persone possono fotografare i loro bambini che guardano fuori dalle finestre delle carrozze e indossando abiti da viaggio originali.
 
 
Tadeus vuole che capiscano, usando tutti i loro sensi, quello che vivere e lavorare con i cavalli significava negli anni passati. Il tema proprio della collezione di Kolacz diventa immediatamente chiaro quando il visitatore nota, per la prima volta, uno degli oggetti più tipici, che lui chiama Slaskiej coupé, precedentemente noto come Schlesische Barmherzigkeit, un appellativo usato per questo veicolo tipicamente slesiano.
 
 
Assomiglia ad un Rockaway americano, in quanto fornisce protezione dalla pioggia al cocchiere mediante un tetto esteso nella parte anteriore. Normalmente, infatti, i sedili delle carrozze erano esposti alle intemperie ed ecco perché la gente parlava di Barmherzigkeit, cioè la compassione per il cocchiere.
 
 
La natura locale degli oggetti esposti diventa anche evidente, quando guardiamo il numero di carrozze e carri rurali provenienti da tutte le zone della Slesia.Tipici carri agricoli leggeri costituiti da una struttura in legno, superfici in cannage e alcune parti in ferro.
 
 
Sono stati utilizzati dagli agricoltori per il trasporto di merci e per il trasporto di persone. Diffusa nella zona, ma popolare in tutta la Germania, era il modello di carrozza chiamato Jagdwagen. Questi tipi di vetture si poteva trovare in quasi tutte le grandi proprietà perchè erano veicoli pratici e multifunzionali di enorme durata e facili da mantenere.
 
 
Come suggerisce il nome (Jagd = Caccia) queste vetture erano molto pratiche e molto spesso utilizzate per la caccia. L’esemplare di questo tipo, che fa parte della collezione, è stato prodotto dalla ditta Schustala, di Nesselsdorf, ora nella Repubblica Ceca, che aveva anche una filiale a Ratibor, in Slesia.
 
 
I veicoli commerciali di questa mostra sono per lo più costruiti da aziende locali, come il veicolo che fu probabilmente usato da un macellaio per il trasporto di pecore, maiali o altri piccoli animali, costruito da Winkler di Hirschberg, oggi Jelenia Gora, nella Bassa Slesia.
 
 
Mentre le vetture rurali erano per lo più fabbricate localmente, le carrozze destinate a famiglie di posizione sociale superiore venivano prodotte da costruttori di carrozze con sede nei centri di denaro e potere, e in particolare nella capitale del Reich tedesco, Berlino.
 
 
Questa zona prevalentemente era rurale, e pochi membri della nobiltà vi risiedevano,  quindi non c’era una grande richiesta di carrozze da citta‘ come Berline, Landau o Mylord.
Il limitato numero di veicoli che si trovavano in questa zona provenivano, per esempio, da Berlino come un Clarence esposto in questo museo realizzato da Josef Neuss, uno dei migliori carrozzieri in Germania.
 
 
L’eleganza, il design e la qualità pura delle carrozze costruite da questa ditta erano leggendarie. La casa costruttrice non solo forniva veicoli per i casati nobili dell’Europa centrale – che consideravano un «must» avere carrozze prodotte da Josef Neuss nelle loro rimesse – ma addirittura costruiva esemplari per le varie Royal Mews del Nord Europa, che ancora oggi conservano molte di quelle carrozze. Il Museo di Galowice ebbe la fortuna di trovare un Clarence di Neuss a livello locale.
 
 
Probabilmente la vettura più interessante esposta nella collezione, tuttavia, costituisce un’eccezione a questa regola. È un Landau e non è stato costruito da uno dei rinomati carrozzieri berlinesi, come Neuss, Zimmermann o Ku?hlstein, ma da un produttore abbastanza sconosciuto, Seltmann, di Unterscheibe, in Sassonia.
 
 
Sebbene fosse difficile per le aziende più piccole raggiungere il livello di raffinatezza richiesto per tali carrozze, sia nello stile che nel comfort, Seltmann produsse questo Landau ben bilanciato, di qualità, rifinito secondo standard elevati. Alcune caratteristiche, come i mozzi della Warner, le ruote realizzate secondo la moda americana del tempo, gli interni disadorni e il moderno telaio in acciaio sotto la cassa, indicano una data di produzione tardiva.
 
 
Era stato realizzato dopo il 1910, probabilmente dopo la prima guerra mondiale. Purtroppo è in cattive condizioni, e varrebbe la pena ripristinarne nuovamente l’alta qualità. Ma ancor più recente del Landau è il Mail Coach tedesco realizzato da August Nowack AG, di Bautzen in Sassonia nel 1938. Questa casa costruttrice si era specializzata in carrozze ferroviarie e carrozzerie per camion.
 
 
Produssero anche per il Reichspost una serie di repliche modernizzate sul tipo storico delle Berline Coupé. Il Reichspost aveva reintrodotto un servizio di trasporto a cavallo per i turisti in alcune zone pittoresche della Germania, organizzato dal Kraft durch Freude. Questa organizzazione politica offriva programmi ricreativi per i lavoratori migliori comprese le crociere in mare, le vacanze sportive lungo le Alpi e questi tour in carrozza.
 
 
La società era esperta nella costruzione di vagoni ferroviari, ma non sapeva come costruire veicoli trainati da cavalli.
Utilizzarano lamiere anziché pannelli di legno, assi normalmente usati per i rimorchi di camion, enormi molle e freni a tamburo in dotazione ai camion; i modelli di vetture risultavano veicoli del peso di 1769 kg vuoti. Tortura per i cavalli ed esemplari poco promettenti dal punto di vista del business.
 
 
Oltre alle carrozze, un‘impressionante collezione di selle, morsi e finimenti – soprattutto una varietà di modelli militari – dimostra che una vita con i cavalli richiedeva un‘inattesa varietà di accessori, attrezzature, finimenti, veicoli e – ultimo ma non meno importante – un abbigliamento adeguato.
 
 
Quando il visitatore, ancora disorientato da tutte le impressioni e le informazioni ricevute in una visita di circa due ore, lascia il museo, può rilassarsi in una sala da pranzo molto confortevole alla destra dell’ingresso.
 
 
Lì i membri dell’AIAT che hanno avuto l’onore di essere invitati al Meeting Annuale AIAT di Wroclaw e di visitare il museo sono stati accolti da Tadeusz Kolacz e dalla sua famiglia con un cloroso benvenuto e un pasto caldo: momento conviviale, rilassante e piacevole.
 
 
La visita al museo ha costituito sicuramente un punto focale ed interessante del Meeting Annuale AIAT 2019 a Wroclaw.

Redazione

Hartmuth Huber

Photo credits
Tadeusz Kolacz
Adriana Furno
Archivio Muzeum Powozow Galowice


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