La lingua cambia adattando vocaboli, inventando espressioni, sospingendo concetti antichi entro dimensioni imprevedibili a distanza di pochi anni; è un fermento che segue l'evolversi mentale di una collettività operosa anche quando sembra addormentata, nella ricerca di spazi economici in grado di garantire una quotidianità serena per se stessa e per i nipoti che verranno.
La storia è economia, il costume sociale è economia; nel novecento la nostra gente è fuggita dalle campagne ma non è passato un secolo che l'esodo ha invertito il suo cammino. Intendiamoci, non sono gli stessi individui che pentiti hanno fatto dietro front. In città si sta relativamente bene, almeno per chi nella propria memoria ritrova solo fatica, sudore, precarietà; certamente chi non sapeva come sbarcare il lunario non apprezzava come un tesoro il verde dell'erba, lo splendore del sole, l'odore della nebbia, il brivido del vento, la poesia di un tappeto di foglie ingiallite, una notte di luna, le fiamme del camino, il bucato profumato di sapone. Eppure erano proprio tesori, lo hanno scoperto coloro che hanno i polmoni pieni di smog, gli occhi otturati dal cemento, figli gracili o troppo grassi, un cervello che non stacca nemmeno quando dorme, una volontà di vivere stanca per definizione.
Ed ecco la parola magica: ecologia, si apre nella mente un'ansia diversa, gli orizzonti si allargano gli occhi tornano a vedere quello che hanno sempre avuto la possibilità di guardare.
Agricoltura non è solo dura fatica, polvere e fango; agricolo non significa senza cultura, agricolo è un'altra cultura. È un'altra possibilità di vita, un'alternativa alla portata di tutti, non serve prendere l'aereo ed aver tanti soldi o confrontarsi angosciosamente con le notizie di politica estera. La campagna è lì, c'è sempre stata, ci sta solo aspettando, è in attesa che l'espressione linguistica penetri nella nostra testa, nel nostro vocabolario quotidiano e nelle nostre aspirazioni. Turismo rurale. La magia è fatta.
Adesso ci chiediamo dove? Come? Adesso ci informiamo: chi ci aiuta a trovare il casolare giusto, il piatto tipico, il vino genuino? Chi aiuta un povero cittadino ricco di tante cose ma non di tutto e che non si sa muovere nella sua terra, sa camminare solo sul cemento e non vede più nemmeno i suoi fiumi? Il linguaggio si adatta: operatore e guida agrituristica, guida equestre ambientale.
Ecco ci siamo; ma a questo punto un problema: ma da noi esiste professionalmente una figura di questo tipo? Siamo sicuri che non sia un miraggio pubblicitario legato al nome di regioni più ricche e province più ardimentose ed innovatrici?
Ebbene si beati gli ultimi, perché saranno i primi. Paradossalmente i più lontani dal capoluogo hanno più possibilità e partono per primi. Nel non lontano 2002 la Comunità montana del Fortore ha il colpo d'ala: perché non proporre al mercato turistico nazionale ed Europeo aria incontaminata, montagne aspre e superbe, freddo pungente, cibo squisito, vino odoroso, tante leggende ed il calore dell'ospitalità? Come farlo seguendo le regole del gioco europeo che chiede incessantemente qualità?
Un altro vocabolo torna a galla: sussidiarità.
Lo abbiamo sempre sentito ma non ci diceva molto, ora tutto cambia. Sussidiarità è il concetto in base al quale tutte le forze di una collettività collaborano, ciascuno per la propria competenza, ciascuno con la sua originalità, protesi ad un progetto comune nel quale pubblico e privato, settori diversi come ad esempio agricoltura, sport, artigianato, prevenzione, economia, cultura, convergono e si sostengono a vicenda. Si lavora insieme per un fine economico più ampio in grado di portare benessere senza deformare ciò che è radicato, portando innovazione e cultura europea senza rinnegare ciò ch3 è passato o è specificamente proprio.
Si arriva così ad una delibera degli Amministratori del Fortore, sono stati lungimiranti, in pochi mesi gli eventi maturano, nel capoluogo un evento equestre pone una domanda cruciale, ma è la risposta alla loro domanda: " può un evento sportivo equestre essere raccordo economico tra cultura agricola e territorio? "certamente. Ed oggi tutto diventa reale: la Comunità montana del Fortore investe sul suo futuro turismo rurale e si avvia a formare un gruppo di future "Guide agrituristiche" professionalmente certificate che siano in grado di sostenere un flusso turistico locale ed internazionale, che usando come mezzo di trasporto il cavallo verso località significative da un punto di vista storico o naturalistico, usino come punti intermedi di sosta o come meta giornaliera aziende agrituristiche in attività.
Bisogna partire dal nulla, cominciando con il fare uscire dalla precarietà senza regole chi pratica sport equestri fuori da schemi di sicurezza personale, bisogna trasformare una passione in capacità professionale certificata ed impiegarla nell'ambito di un progetto organico, complementare ad altre iniziative, trasformandola in un valore aggiunto da spendere su un mercato molto ampio e suscettibile di sviluppi se inserito in una diversa visione delle possibilità del territorio.
Non più agricoltura ma ruralità, complementarità, sussidiarità con cui piccolo e grande, pubblico privato e diversi settori insieme sono in sinergia per una occupazione basata su un territorio reale e non ideale ma che preservandolo nelle sue caratteristiche lo lanci nell'area turistica che la vita occidentale di oggi avverte come necessaria via di fuga da uno strss sempre in agguato.
Ed ormai è realtà, Bianco Gianbattista, Cece Fernando, Colangelo Enrico, Colucci Orazio, Facchino Domenico, Mascia Massimo, Palmieri Antonio, Petruccelli Lucio, Silvestri Modesto, Vella Nicola, tutti sanniti costituiscono la prima pattuglia, vengono avviati all'equitazione certificata per poter essere poi i primi cavalieri sanniti formati alla professione di guide turistiche, anello indispensabile per un turismo equestre per quel turismo rurale a cui punta il regio tratturo, l'utilizzazione della dimessa tratta ferroviaria Benevento – Paduli, e le tante ippotrecking di cui si sente parlare. Ed è solo l'inizio perché è prevedibile che dato il primo colpo di manovella anche le altre realtà amministrative comprendano il valore occupazionale delle proposte di lavoro per cui si è attivato l'Ente Nazionale Guide Equestri Ambientali rappresentato in Campania dal Commissario regionale dott. Francesco Maturi, presidente del FASDA Club, circolo ippico presso il quale si sta realizzando il primo corso di avviamento all'equitazione prodromico alla successiva formazione delle Guide agrituristiche sannite.
A tutti i partecipanti, l'augurio di trovare giusta ricompensa al loro impegno, un grazie alla lungimiranza della amministrazione della Comunità montana del Fortore nella speranza che venga imitata da altre realtà amministrative.
ENGEA
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