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Fitetrec-Ante: il turismo equestre per fare sistema

Eventi, progetti e sinergie per diffondere la passione e la cultura del cavallo

Sono stati presentati oggi nel corso della conferenza stampa indetta dalla Federazione italiana turismo equestre e trec Ante al Foro Italico, i programmi e gli eventi inseriti nel programma federale dei prossimi mesi.


L’incontro è stato preceduto da un breve intervento di Luigi Magliano della segreteria tecnica del ministero del Turismo, che ha offerto un riassunto dei molti progetti a tema equestre attualmente sul tavolo del ministro Michela Vittoria Brambilla. «Diversi sono i punti riguardanti il turismo in sella e il mondo del cavallo oggi allo studio – ha dichiarato Magliano – perché il ministro Brambilla è consapevole di quanto l’equitazione possa fungere da volano per un’economia del turismo su vasta scala e di elevato profilo. Riportare al passato splendore sentieri, tratturi e antichi casali rurali, la destagionalizzazione e la valorizzazione del territorio in ogni suo aspetto completano un progetto ad ampio respiro che vede protagonista l’equiturismo con la realizzazione delle ippovie. Accanto alla diffusione è d’obbligo puntare soprattutto sulla qualità di un prodotto turistico che deve, imprescindibilmente, trovare nel rispetto e nel benessere del cavallo, così come nell’eccellenza dell’offerta il proprio motore».

«La Federazione italiana turismo equestre e trec Ante – ha dichiarato il suo presidente Alberto Spinelli – intende contribuire a rafforzare l’identità, la tipicità e la competitività dei territori rurali attraverso la qualificazione delle risorse naturali, del paesaggio, delle sue produzioni e delle sue attività economiche. Attivando un circolo virtuoso legato alla loro valorizzazione si favorisce uno sviluppo endogeno del territorio, nel quale il binomio uomo-cavallo è vincente.
Nostro obiettivo primario è riportare il cavallo a essere una figura abituale del quotidiano. Con questo scopo abbiamo promosso anche il progetto europeo delle Scuderie didattiche, non finalizzato al tesseramento ma all’accrescimento culturale. Riteniamo importante l’avvicinamento al cavallo in età scolare per fare comprendere ai bambini come questo animale rappresenti una componente integrante della nostra
vita e della nostra cultura».

Particolare interesse ha destato l’intervento del segretario generale dell’Unire Riccardo Acciai, che ha ricordato la «fase particolare nella quale ci troviamo, che vede l’amore per il cavallo a livelli altissimi ma ancora molto da ottimizzare». «Tutti i soggetti coinvolti vogliono fare formazione – ha spiegato – e la chiave del successo potrebbe risiedere nel lavorare insieme per realizzare modelli, anche di tipo pedagogico, non estemporanei bensì iscritti in un percorso che esalti le differenti competenze mantenendone la specificità».


«Di grande rilievo – ha proseguito Acciai – è il progetto di recupero e reimpiego dei cavalli da corsa a fine carriera, che vede coinvolta con noi anche la Fitetrec-Ante. Oltre all’aspetto etico di primaria importanza, in questo momento di contrazione economica non va trascurata la possibilità di disporre così di soggetti giovani e sani, a vocazione sportiva, a un costo accessibile. La seconda chance offerta ai cavalli diventa così un salto culturale e, al tempo, una chance di promozione del settore».

Riccardo Acciai ha anche sottolineato come sia attualmente all’approvazione da parte del ministero delle Politiche agricole un piano per destinare una percentuale del montepremi al riaddestramento dei soggetti a fine carriera e come gli ippodromi dell’Unire possano ospitare,  accanto alle programmazioni di corsa, anche altri eventi equestri – è il caso di Cesena che accoglierà la Coppa Europa di Trec, la Staffa d’Oro, il Campionato regionale di trec e la finale del Campionato dei centri ippici dedicata ai giovanissimi dal 28 al 30 maggio – per una positiva «contaminazione ad alto valore aggiunto. Oggi – ha concluso – per vincere la sfida servono amore, passione, inventiva e collaborazione».

Altri argomenti caldi della giornata sono stati il 39° Equiraduno nazionale a Paestum, in programma il 10 e l’11 luglio, e il Raduno in rosa dell’8 e 9 maggio dedicato alle amazzoni.
«L’Equiraduno – ha spiegato Spinelli – rappresenta con i suoi settecento partecipanti il culmine sinergico dell'attività federale nell’ambito del turismo equestre. L'evento, itinerante, tocca anno dopo anno le meraviglie d'Italia rappresentando così un volano turistico e culturale di primaria
importanza. Il successo sempre crescente dell’Equiraduno si fonda sulla grande spinta propulsiva dei comitati regionali organizzatori, che attivano determinanti sinergie al fine di rendere l'esperienza in sella un'autentica full immersion nel territorio, nell'ambiente, nella biodiversità, nelle tradizioni e nella cultura della regione».

«Particolarmente significativo, nel caso del raduno di Paestum – ha spiegato Ferdinando Trotta, presidente di Fitetrec-Campania – è il coinvolgimento attivo del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, patrimonio dell'Unesco, che ha portato alla firma di un protocollo d’intesa con la nostra federazione, i cui ambiti di applicazione si estendono ben oltre la manifestazione di luglio.
Fondamentale è il forte riferimento alla biodiversità. Questo aspetto acquisisce un particolare valore in considerazione delle razze equine autoctone campane come il Persano, il Salernitano e il Napoletano. Il comitato regionale della Campania ha organizzato l’Equiraduno in un'area ricca di paesaggi di struggente bellezza, di siti storici, archeologici e artistici unici al mondo e forte di un'enogastronomia tra le più apprezzate. L'evento coinvolge la regione quasi interamente, da Pompei a Scala, dal Parco regionale del Taburno al Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, da Muro Lucano, al confine con la Basilicata, a Paestum. La sfilata conclusiva di domenica 11 luglio, cui parteciperanno anche cavalieri diversamente abili, vedrà come quinta naturale la maestosità dei templi e le mura dell'insediamento paestano».

E si è parlato anche dell’imminente Raduno in rosa, che deriva dallo storico Raduno internazionale delle amazzoni.
«Il Raduno in rosa – hanno spiegato i presidenti di Fitetrec-Ante Emilia Romagna, Amos Menabò, e di Fitetrec-Ante Toscana, Daniela Venturi – ha come il fil rouge la volontà di fissare un’unica data per realizzare, in ogni regione, un raduno dedicato alle amazzoni e ai loro accompagnatori. L'idea dell’evento è nata dall'incontro di più obiettivi: mettere in risalto il particolare e raffinato rapporto fra la donna e il cavallo e valorizzare i territori. Quest’anno le regioni coinvolte saranno Emilia Romagna, Lombardia e Toscana con un programma di manifestazioni, anche interdisciplinari, per rendere l’evento di grande richiamo».


Informazioni più dettagliate sull’attività federale sono disponibili sul sito www.fitetrec-ante.it.

Paola Olivari
Ufficio stampa Fitetrec-Ante


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