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9 Settembre 2024

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L’Ippodromo di Varese, consapevole che l´ippica è una passione e un’attività, ha previsto una serie di iniziative finalizzate a rinnovare e rilanciare un settore fortemente in crisi che non può vivere dei soli contributi dell´Unire (oggi ASSI).

La Svicc ha nel proprio DNA l´ippica. L´ippodromo di Varese, grazie anche all´impegno della Svicc e alle innovazioni messe in atto in questi anni, è oggi uno degli ippodromi (sebbene non paragonabile ai numeri di qualche anno addietro) in controtendenza per numero di spettatori e volume delle scommesse. Tale situazione, senza un processo di rinnovamento del settore, rischia di creare significativi problemi anche a Varese.

La Svicc, stante la grave situazione economica ed occupazionale, non può dimenticare che è una società e, pertanto, ha anche il dovere di far “quadrare i bilanci” e contribuire a generare ricchezza ed occupazione per la città e la provincia di Varese.

Proprio perché la Svicc è assolutamente consapevole che l’ippica è una passione ed un’attività tipica di queste terre ha previsto le seguenti iniziative finalizzate a rinnovare e rilanciare un settore fortemente in crisi che non può vivere dei soli contributi (ormai scarsi) dell’Unire (oggi ASSI).

A) La riqualificazione e sviluppo dell’ippodromo di Varese
 
L’ippodromo (di proprietà del Comune di Varese), così come è congeniato, rappresenta un grandissimo “spreco” in termini di fruibilità per la città ed i suoi cittadini. E’ impensabile che una struttura di tali dimensioni sia aperta solo durante le corse dei cavalli. L’ippodromo deve diventare un impianto che attrae le persone 365 giorni su 365, in grado di generare occasioni occupazionali e divertimento.

La società ha già presentato un Programma Integrato d’Intervento che prevede un completo restyling ovvero la realizzazione delle seguenti opere che rimarranno di proprietà comunale ed andranno a valorizzare il patrimonio immobiliare dello stesso Comune:

– Pista per le competizioni di trotto. Sviluppo 1150 m, una delle più lunghe in Italia, consentirà di competere anche sull’impegnativa distanza dei 2250m;
– Nuovo impianto di illuminazione delle piste;
– Campo per concorsi di equitazione, dotato di tribune,  rispondente agli standard per competizioni internazionali, avrà dimensioni di 110 x 70 oltre al campo “prova” di 40 x 60;
– Maneggio coperto per scuola di equitazione dimensioni 40 x 20;
– Box per il ricovero dei cavalli: circa 120. Oltre a spazi per insellaggio, lavaggio cavalli, magazzini per la paglia, raccolta reflui zootecnici etc.;
– Aree parcheggio per  i van del trasporto cavalli e per il pubblico circa oltre 11.000 mq;
– Sottopasso da centro pista alle tribune: il pubblico potrà accedere alle tribune dal parcheggio auto interno senza attraversare le piste. Consentirà anche l’uscita delle auto direttamente su viale ippodromo;
– Officine ricovero macchinari per la manutenzione;
– Riorganizzazione del tondino per offrire una migliore visione delle operazioni di insellaggio e sfilata;
– Sulle aree esterne all’impianto di proprietà della SVICC verranno realizzati circa 150 posti auto a servizio del pubblico;

Per garantire la completa visibilità delle corse, tutti gli edifici saranno ipogei, realizzati con coperture a quota del piano campagna giocando sui movimenti di terra, creando nuovi “piano terra” ottenuti per erosione del piano attuale.
Il pubblico potrà circolare ed accedere a tutte le discipline senza mai interferire con l’attività degli addetti ai lavori. Questo produrrà condizioni di lavoro eccellenti per allenatori, proprietari, assistenti e nel contempo garantirà la massima sicurezza degli spettatori.


B) Le scuderie di Via Galdino

Fermo il fatto che la Svicc non è una società immobiliare e che al momento, qualsiasi investimento immobiliare, in ragione della grave crisi economica, rischia di essere estremamente azzardato e, probabilmente, anche poco redditizio, la Società, viste le notizie apparse sulla stampa in questi giorni  tiene comunque a precisare i seguenti aspetti in ordine a tale area.

– L’area esterna all’impianto sportivo, di proprietà S.V.I.C.C./Scuderie Olona  (quella delle scuderie e quella limitrofa) è suddivisa in due lotti per una superficie complessiva di circa 25.000 metri quadrati.
– Secondo il vigente Piano Regolatore Generale di Varese le aree sono attualmente edificabili (in parte già edificate).
– La porzione occupata dalla scuderie ha una superficie fondiaria di 11.390 mq e – grazie all’indice edificatorio di 0,50 mq/mq può accogliere fabbricati per 5.695 mq di superficie lorda di pavimento (slp). Attualmente la superficie edificata delle scuderie è di circa 4.600 mq. La porzione compresa tra la via Galdino da Varese e l’ATA hotel prevede la possibilità di realizzare 3.500 mq di slp.
– Le aree di proprietà di S.V.I.C.C./Scuderie Olona – quindi – sono già attualmente edificabili per complessivi 9.195 mq.
– E’ alquanto evidente che in  ragione della localizzazione dell’area, all’interno del nucleo abitato, il potenziamento dell’attività ippica in tale comparto contrasterebbe con le disposizioni vigenti in materia igienico-sanitaria come dimostra la nota ordinanza del Comune di Varese.
– Sotto il profilo igienico sanitario bisogna infatti considerare che l’attività svolta nelle scuderie, ovvero la messa a dimora dei cavalli, è classificata come attività “insalubre di 1^ classe” e richiede di conseguenza il rispetto di alcuni requisiti che l’area in cui sono collocate non permette di soddisfare. In particolare, a titolo esemplificativo, le scuderie dovrebbero rispettare la distanza minima di 50 m da altri fabbricati a diversa destinazione, in particolare dalle abitazioni.
– Alla luce di quanto appena illustrato, anche per l’evoluzione urbanistico-edilizia della zona, si evince che la vocazione dell’area in oggetto non è quella di spazi destinati a attività di allenamento dei cavalli bensì a volumi tipici delle zone urbanizzate.
– In ragione di ciò vi è il rischio che gli interventi intimati con l’ultima ordinanza sindacale non siano sufficienti a placare le comprensibili rimostranze degli abitanti dei fabbricati vicini che, giustamente, lamentano costanti rumori ed odori dovuti alla presenza di centinaia di cavalli.
– Il trasferimento a Caravate eviterà agli abitanti della zona di dover convivere a stretto contatto con i cavalli, soprattutto nel periodo estivo e contribuirà a migliorare le condizioni di vita delle persone e degli stessi cavalli.
– La Svicc non può e non vuole trascurare il disagio degli abitanti e a tali esigenze vuole cercare di porre rimedio soprattutto oggi che, grazie alla disponibilità del centro di Caravate, è in grado di venire in contro alle esigenze di tutti (abitanti ed operatori ippici).

C) Potenziamento del centro di allenamento di Caravate

Il Centro di Caravate  è stato  definito, nel corso di un’ispezione compiuta nel maggio del 2011 dagli organi tecnici dell’UNIRE (unico ente contrattualmente deputato a valutare lo stato di manutenzione degli impianti ippici)  “moderno impianto dotato di tutto quanto necessario per svolgere l’attività ippica” … il centro oltre alla consistenza di scuderie descritta in precedenza si caratterizza per una completa dotazione di piste di allenamento”.

Eventuali opinioni contrarie rappresentano mere opinioni prive di valore poiché non supportate da alcun documento.  La Svicc può esibire un documento ufficiale che certifica che Caravate è un centro di eccellenza.
Ferma la doverosa puntualizzazione, la Svicc vuole incrementare le potenzialità di tale centro secondo il seguente disegno:
– Realizzazione  di una serie di interventi per farlo diventare la cittadella dell’ippica invidiata da tutti gli operatori ippici d’Italia. Il contesto naturalistico nel quale è immerso si presta pienamente;
– I cavalli per rendere al meglio hanno bisogno di un ambiente naturale idoneo, lontano dalla città e nel loro habitat;
– Gli operatori che vi lavoreranno saranno messi nelle migliori condizioni per operare attraverso l’attivazione delle necessarie convenzioni.

D) La razionalizzazione delle risorse per essere competitivi

Come noto l’Unire (oggi Assi) ha drasticamente diminuito il corrispettivo degli impianti del 50%. Ciò vuol dire che  la Svicc sarà comunque obbligata ad effettuare importanti investimenti imposti dall’Unire finalizzati  a migliorare il servizio offerto ed incrementare il numero degli scommettitori le cui scommesse, come noto, vanno a rimpinguare (in prevalenza) le casse dello Stato ma non avrà più alcun rimborso per tali investimenti.

Il Taglio reale, già comunicato, sarà pari ad euro  939.571 su un bilancio di euro 3 milioni.

A ciò si aggiunga che la Svicc vanta ancora oltre 360.000, euro di crediti per l’utilizzo delle scuderie.

A fronte di tale situazione è quindi impensabile che la società sia nelle condizioni di mantenere due centri di allenamenti (le scuderie di Varese e Caravate) oltre all’ippodromo.

Oggi per essere competitivi bisogna razionalizzare le risorse e concentrarle in investimenti che caratterizzano ed identificano le peculiarità.

Castelverde è una peculiarità invidiata da tutta Italia così come l’Ippodromo delle Bettole.

Ecco perché la Svicc ha deciso di concentrare i propri sforzi su questi due impianti.

Con le predette linee guida  e prospettive tracciate la Svicc è fermamente convinta di creare a Varese e provincia uno dei più importanti e competitivi centri dell’ippica in Italia e non solo con significative occasioni di lavoro e la possibilità di creare nuove e iniziative imprenditoriale.

E) In ordine alle vicende di questi giorni

Un ultimo ma breve accenno merita la questione dell’ordinanza sindacale notificata lo scorso settembre a fronte di alcune segnalazione dell’ASL e dell’ARPA.

Sebbene l’ordinanza Sindacale non preveda la chiusura delle scuderie per l’esecuzione dei lavori imposti con l’ordinanza (che non erano, come è stato erroneamente detto, di poco conto), il professionista incaricato dalla Svicc ha certificato che tali interventi, per ragioni di sicurezza, dovranno essere realizzati a strutture completamente libere da persone ed animali.

Dopo innumerevoli lettere ed incontri con gli allenatori la Svicc, per evitare di incorrere in responsabilità (anche penali) per mancata ottemperanza all’ordinanza sindacale, pur avendo messo in atto tutti gli strumenti a disposizione per eseguirla, ha dato un termine ultimativo agli operatori.

La Svicc ha ritenuto opportuno segnalare che oltre la data ultima indicata (31 gennaio), dovendo iniziare i lavori, che avrebbero dovuto comportare anche la temporanea sospensione di luce, acqua e gas, non era in grado di garantire la fornitura di tali servizi e, pertanto, era quanto mai necessario liberare le scuderie.

Precisato quanto sopra, la Svicc conferma che al momento non vi è stato alcun distacco anche perché, purtroppo, i lavori non sono potuti iniziare in quanto le scuderie non sono state ancora liberate.

Si confida che i contatti tra i legali di questi ultimi giorni per arrivare alla definizione di un accordo che consenta lo sgombero delle scuderie e l’inizio dei lavori (subito dopo questo momento di avverse condizioni meteo) vada a buon fine per il bene dell’ippica ed in generale di tutte le parti coinvolta in questa vicenda.

Chi ha avviato questa campagna denigratoria nei confronti della società e del suo presidente (contro i quali per altro è già stato conferito incarico ai legali per procedere in tutte le sedi) non vuole il bene dell’ippica, pensa solo ad interessi particolari e non ha una visione complessiva di come si sta evolvendo questo mondo.

Ippodromo di Varese
Società Varesina Incremento Corse Cavalli SPA

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