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11 Dicembre 2023

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Focus razze equine: Il Cavallo Salernitano. Scopriamo le origini, le attitudini e le caratteristiche di una particolare razza equina.

Un tempo il cavallo Salernitano era impiegato nell’esercito: la sua formazione risale infatti ad epoche antichissime. Attualmente è usato negli sport e nel turismo equestre.

L’origine del cavallo salernitano viene geograficamente fatta risalire alla Piana del Sele, una vasta area di 500 Km quadrati che si estende dai monti Picentini ai monti Alburni. Le innumerevoli vicende storiche che hanno interessato la zona, soprattutto nel corso degli ultimi due secoli, hanno fatto da sfondo alla nascita di questo ibrido, scaturito dall’uso di stalloni di origine orientale, laziali, anglo-normanni, trottatori francesi e russi.
 
All’inizio del ‘900 il cavallo salernitano si presentava come un soggetto di buoni diametri, rustico, resistente e nevrile, tutte caratteristiche che lo facevano figurare come uno dei più tipici rappresentanti dei dolico-mesomorfi da sella, caccia, corse e concorsi.
 
L’attuale conformazione della razza è dovuta all’innesto di caratteristiche ereditate dai purosangue inglesi, che vennero introdotti nella riproduzione nella seconda metà del ‘900. Parlando della conformazione, in generale il salernitano ha una bella testa che mostra l’influenza spagnola, occhi vivaci e narici ampie. Il collo è lungo e ben attaccato e il garrese è abbastanza pronunciato e muscoloso. Le zampe sono armoniose, ditate di giunture valide, stinchi sottili ma ben resistenti, tendini ben staccati e asciutti e piede con unghia di buona consistenza.
 
LUOGO DI ORIGINE:
Cavallo da sella, originariodelle piane di Battipaglia, Eboli e Paestum, in provincia di Salerno (Campania).
 
ATTITUDINI:
Cavallo da sella, attualmente è molto apprezzato negli sport e nel turismo equestre. E' un buon saltatore.
 
POPOLAZIONE:
Cavallo di interesse nazionale.
 
ALTEZZA AL GARRESE:
Oltre 163 cm
 
MANTELLO:
Nella razza non c'è un mantello predominante.
 
CARATTERISTICHE:
Tranquillo ed equilibrato ma energico.
 
STANDARD DI RAZZA:
Sono in corso indagini preliminari per la definizione dello Standard, ma in generale il Salernitano ha un bella testa che mostra l'influenza spagnola, occhi vivaci e narici ampie.
 
Il collo è lungo e ben attaccato e il garrese è abbastanza pronunciato e uscoloso. Le zampe sono armoniose, dotate di giunture valide, stinchi sottili ma ben resistenti, tendini ben staccati e asciutti e piede con unghia di buona consistenza.
 
DATI STORICI:
L'origine dei cavallo Salernitano è legata alla particolare posizione geografica della Piana dei fiume Sele ed alle alterne vicende storiche che l'hanno interessata.
 
Un tempo il cavallo Salernitano era impiegato nell'esercito. La sua formazione risale infatti ad epoche antichissime ed un peso determinante ebbero le importazioni di stalloni berberi effettuate dai Saraceni e dalle dinastie che anche in seguito regnarono su tutto il mezzogiorno d'Italia.
 
Il risultato genetico è stato rappresentato da uno dei piu' riusciti ibridi, ottenuto, oltre che con l'uso sistematico di stalloni di origine orientale, soprattutto con l'utilizzo di stalloni laziali, anglo-normanni, trottatori francesi e russi, hackney e purosangue inglesi (stalloni inglesi furono introdotti per la prima volta dai Borbone nel 1860 nella Tenuta di Carditello). La razza, migliorata nel corso della dominazione spagnola da incroci con andalusi e cavalli orientali, è servita anche per migliorare razze russe.
 
All'inizio del secolo il cavallo Salernitano si presentava come un soggetto di buoni diametri, rustico, resistente, nevrile, con buone dosi di sangue e fondo che lo facevano figurare come uno dei più tipici rappresentanti dei dolico-mesomorfi da sella, caccia, corse e concorsi ippici.
 
Nella seconda metà del '900 è stato sottoposto a incroci con purosangue inglesi, mutando così l'aspetto originale. Ha costituito la produzione veramente eletta del mezzosangue italiano; basti ricordare i cavalli Posillipo, Merano e Fiorello, trionfatori nelle olimpiadi comprese tra gli anni 1956 e 1972.
 
 
Per maggiori informazioni sul Cavallo Calabrese visitare i siti
 

 

www.unire.gov.it

www.agraria.org
www.unire.gov.it


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