Evento amatoriale per far conoscere tecnica e bellezza degli attacchi in più appuntamenti su tutta la nazione
Al Centro Ippico di San Terenziano in Umbria, domenica 8 maggio evento amatoriale FITETREC-ANTE in collaborazione con il Gruppo Attacchi Umbria e con il Centro Ippico Federale Valle di Lady di Riano Romano.
Evento amatoriale per far conoscere tecnica e bellezza degli attacchi in più appuntamenti su tutta la nazione e non una gara, ma chi fa sport sa benissimo che non c’è miglior agonista di un amatore, così tutti molto seri ed attenti alle spiegazioni del Giudice di gara, Roberto Paradisi – Tecnico federale Ante del Centro Ippico La Valle di Lady di Riano (Roma) che ha organizzato questa manifestazione insieme al Tecnico Federale Attacchi Giampiero Calagreti.
Un percorso semplice ma allo stesso tempo impegnativo quel tanto che basta a garantire il divertimento di chi partecipa: ci sono tre grandi linee dove i cavalli possono essere lanciati al galoppo prima di affrontare delle girate : una tra l’ostacolo tre ed il quattro, una tra l’11 ed il 12 e tra il 15 ed il 16 la diagonale finale prima della girata per l’arrivo.
Al centro del campo la croce che insieme all’ostacolo fisso dei bidoni rappresenta il momento più divertente e più tecnico della gimkana.
Gli attacchi sono un fatto di fascino o di tradizione. Stefano dice :” Io facevo un altro sport poi un giorno ho capito che non mi piaceva più ed sono andato a guardare una gara di attacchi che si svolgeva nel paese vicino al mio. E’ stata una folgorazione. Ho cominciato prendendo lezioni in un centro specializzato e da allora non ho più smesso. Mi sono comprato il primo cavallo e la carrozza”.
“Per me gli attacchi sono un fatto di tradizione familiare – dice Francesco – perché ho sempre abitato in campagna e la carrozza o il calesse per mio nonno erano il mezzo con cui andare al lavoro nei campi.
Il medico arrivava col calesse a casa quando ero bambino. Quindi sono cresciuto con i cavalli e quando sono diventato più grande è stato naturale che oltre a montare a cavallo io imparassi a guidare il calesse di famiglia. Quando poi ho scoperto che poteva anche essere uno sport la scelta di praticarlo è stata naurale”.
C’è chi punta sulla questione sul rapporto con la natura come Giovanni. “Uscire in passeggiata con le carrozze offre l’opportunità di fare percorsi anche più lunghi di quelli in sella, ovviamente rispettando il cavallo ed i suoi tempi, il suo benessere e le sue necessità. E poi c’è la questione della compagnia.”.
Sylvia è una signora olandese che ha scelto l’Umbria come seconda patria e parla con amore della tradizione degli attacchi. “Nella mia terra quasi ognuno ha un cavallo se non per montarlo, almeno come animale di compagnia o di lavoro. Da noi poi è facile perché l’ìOlanda è una terra pianeggiante.
Mi mancava tanto guidare il mio calessino in una manifestazione, ho saputo di questa iniziativa dell’Ante a San Terenziano e dal sabato alla domenica mi sono iscritta. Spero ce ne siano tante altre perché voglio partecipare.”
Ma chi è che si avvicina al mondo degli attacchi? Risponde Giampiero Calagreti:”Un po’ tutti. Dai giovani che trovano affascinante guidare una carrozza anche per offrire alla fidanzata o alla donna che vogliono corteggiare una passeggiata in carrozza, ai pensionati che così impiegano il tempo libero, ai professionisti, ai ragazzi che amano i cavalli ma che magari hanno paura di montargli sopra. E poi c’è il mondo della disabilità che regala delle emozioni straordinarie”.
Anche in questo caso il cavallo e la disabilità vanno d’accordo come in poche altre attività della vita: c’è un ragazzo non vedente che abitava a Città di Castello che dopo pochissime lezioni era in grado, accompagnato ovviamente dal suo istruttore, di uscire in passeggiata.
La sua sensibilità con le redini era straordinaria, il suo rapporto col cavallo intensissimo al punto che le redini di riserva, l’istruttore le teneva appoggiate sulle ginocchia ma non le ha mai usate.
C’è un ragazzo in carrozzina che guida tranquillamente una carrozza, ed un altro che sale sulla carrozza ed un groom eccezionale. Perché anche questo va detto: il groom nel mondo degli attacchi è una figura di importanza paragonabile a quello del navigatore dei rally.
Perché è l’uomo di fiducia del driver durante i percorsi, è quello che equilibra la carrozza, che magari suggerisce al guidatore di rallentare o di accelerare perché si rende conto della situazione, essendo libero dalla responsabilità della guida appunto del cavallo o dei cavalli, secondo la categoria. E spesso un buon groom è anche un buon driver. Insomma è parte integrante della squadra col suo guidatore e col cavallo.
FITETREC ANTE
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