Il convegno si è tenuto martedì 28 novembre 2017 a Roma, presso la Sala Parlamentino del Comando Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dei Carabinieri (CUTFAA)
L’A.I.A. e il Sistema Allevatori sono da sempre “braccio operativo” a fianco delle Istituzioni per la crescita e la salvaguardia del patrimonio zootecnico nazionale: da martedì – è emerso dall’interessante Convegno tenutosi a Roma presso la Sala Parlamentino del Comando Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dei Carabinieri (CUTFAA), la nuova unità dell’Arma comandata dal Generale di Corpo d’Armata Antonio Ricciardi – si sono poste le basi per una più ampia collaborazione tra l’Associazione Italiana Allevatori e l’importante Corpo militare. Il tema del Convegno, “La tutela delle razze equine autoctone e il ruolo dei Carabinieri Forestali”, è stato sviluppato anche grazie al contributo di relatori di primo piano.
Aperto dal saluto del Generale di Divisione Davide De Laurentis, Vicecomandante del CUTFAA, l’incontro ha visto gli interventi del direttore generale per la Promozione della qualità agroalimentare e dell’Ippica del Mipaaf Francesco Saverio Abate, che ha tracciato il quadro generale dell’attuale politica di sviluppo del settore ippico, cui hanno fatto seguito le relazioni del coordinatore della Consulta delle Ana equine in seno al Comitato Direttivo dell’Associazione Italiana Allevatori Luca Marcora, del Tenente Colonnello Giovanni Quilghini, Comandante del Reparto dei Carabinieri Biodiversità del Centro Selezione Equestre di Follonica (Grosseto), del professor Donato Matassino (presidente ConSDABI, National Focal Point della Fao di Circello-Benevento), del professor Maurizio Silvestrelli (Università degli Studi di Perugia), del prof. Luca Buttazzoni (Crea) e del Colonnello Guido Castellano (Direzione Veterinaria del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri). In tutti gli interventi, sono emersi importanti elementi a conferma degli ampi spazi di miglioramento nelle azioni a favore del comparto ippico nazionale.
Da parte sua, il rappresentante dell’Associazione Italiana Allevatori Luca Marcora ha tra l’altro ricordato il grande interesse che ha suscitato la “prima uscita” nella recente 119esima edizione della Fieracavalli di Verona – la più importante rassegna equina nazionale e tra le più prestigiose a livello mondiale – della rappresentanza ippomontata del neo costituito Comando Unità Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dei Carabinieri nel ring principale di A.I.A.-Italialleva, con cinque coppie di cavalieri che hanno dato una dimostrazione del lavoro di pattuglia in sella a cavalli delle razze autoctone italiane Haflinger, Maremmano, Monterufolino, Murgese e Persano. “Una dimostrazione – ha detto Marcora – che quando si parla del fatto che i nostri cavalli possono essere ‘ambasciatori del made in Italy ’ non si tratta di un’affermazione generica, ma il punto di partenza per una politica di sostegno alla scelta di un cavallo e di un pony che non ha nulla da invidiare a quello di produzione estera. Anche perché – ha sottolineato – grazie alla passione degli allevatori italiani il legame di questi cavalli con i rispettivi territori e con le loro tradizioni è molto marcato ed un valore aggiunto pure per le finalità di turismo, sport, ludico-ricreative e lavoro di attività assistita con animali a fini riabilitativi e terapeutici. Cavalli ed asini italiani – ha concluso – sono in definitiva un autentico simbolo di biodiversità e multifunzionalità legata all’agricoltura”. Al Convegno sono intervenuti, tra gli altri il presidente ed il direttore generale di A.I.A. Roberto Nocentini e Roberto Maddé. In particolare il presidente Nocentini ha ringraziato il Generale Ricciardi ed i rappresentanti dell’Arma per l’importante lavoro di prevenzione e tutela che svolgono quotidianamente e capillarmente sul territorio nazionale, ricordando anche le gradite parole di apprezzamento e incoraggiamento rivolte dal Comandante Ricciardi in occasione dell’ultima kermesse scaligera.
“Ci auguriamo – ha detto Nocentini – che quella iniziata in questa occasione sia l’inizio di una collaborazione costruttiva e proficua per tutti; siamo grati all’Arma per aver preferito cavalli italiani per le loro attività di servizio e siamo certi che saranno ancor più dei testimonial di prestigio dell’allevamento equino nazionale, soprattutto per quanto riguarda temi quali la tutela del benessere degli animali, la legalità ed il rispetto del territorio e dell’ambiente”. “Le 22 razze equine (cui si aggiungono le 7 asinine) che costituiscono il mondo nazionale del cavallo censite e tutelate grazie alla tenuta dei Libri Genealogici e Registri Anagrafici affidati all’Associazione Italiana Allevatori dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali – ha aggiunto il direttore generale A.I.A. Roberto Maddé – costituiscono un incontestabile valore assoluto, che ci pone ai primi posti a livello internazionale in quanto a variabilità e biodiversità. Parliamo di un patrimonio di circa 31.700 cavalli iscritti a Lg, secondo gli ultimi dati aggiornati dell’Anagrafe degli Equidi, oltre ai poco più di 8.000 capi iscritti al Registro Anagrafico”
AIA – Associazione Italiana Allevatori
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