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"All’opra! All’opra!"

Una preparazione accurata e meticolosa ha reso possibile la realizzazione di un evento quale il V Concorso La Venaria Reale (Torino) di Attacchi di Tradizione: Marco Gentile ci fornisce il suo resoconto della manifestazione tenutasi il 16 e il 17 giugno 2018

Dietro ogni grande evento è presente una preparazione accurata e meticolosa, che origina dal giorno successivo al termine del Concorso dell’anno precedente e che, in modo vorticoso ma mai compulsivo, accelera e ampia il proprio raggio, per raggiungere e comprendere i mille e più aspetti logistici necessari alla migliore riuscita della kermesse.
 
Così sin dal giovedì pomeriggio, gli ospiti che impreziosiscono l’internazionalità del Concorso provenendo dalla lontana Spagna, raggiungendo l’area adibita al posteggio dei mezzi di trasporto e alla scuderizzazione dei cavalli, trovano la comodità di ampi spazi di manovra, ad appena cento metri dall’accesso ai Giardini della Reggia, con i punti luce e acqua. I cavalli possono essere tosto scaricati dai van, foraggiarsi, abbeverarsi e riposare dal viaggio nei box dotati di lettiera in paglia pressata e fieno. Da Jacinto Planas Ros che scende il proprio Shooting Break Cesare Sala, fino a Flora Ana Reguera Atienza che sfoggia un Cocking Car raro, se non addirittura unico, sinora, a vedersi nel nostro Paese.
 
Ma alla Venaria, quest’anno, più che mai, durante i giorni del Concorso, si sente parlare spagnolo, svizzero-tedesco, francese in uno scambio amichevole e appassionato di consigli, di supporti, di apprezzamenti, d’incontri.
 
Se tanti e diversi sono gli idiomi, unica è la passione e la fratellanza che si materializza nelle mani che accarezzano compiacenti il lucente mantello dei magnifici cavalli toelettati a puntino, negli occhi che luccicano soddisfatti e ammirati posandosi sui legni antichi e pregiati di quelli che, un pizzico di sano agonismo definirebbe avversari, ma che in fondo sono concorrenti (letteralmente con-correnti cioè partecipanti insieme!) impegnati a raggiungere l’unico traguardo desiderato: il trionfo della Bellezza!
 
Il venerdì gli ospiti stranieri sono ormai giunti, e fra essi in gran numero gli Svizzeri dagli immancabili come Albert Sporrädli, a chi è a Venaria per la prima volta come Christoph Holestein. Dalla terra di Francia, inoltre, sono giunti alla Reggia James Basset, Renè Gauthier, Pierre-Louis Sola e Stephan Broeckx.
 
Il sabato mattino il posteggio delle Scuderie Juvarriane è ormai un brulicare di attività e presenze. Fra gli arrivi di “di casa” Marco Gentile, unico torinese e sempre maggiormente emozionato ed entusiasta di far conoscere nel mondo il lustro di questo gioiello reale sabaudo. Pasquale Beretta intanto scioglie maestosamente la muscolatura e l’andatura di Caudillo, cavallo di un’altra italica gloria: il tenore Andrea Bocelli, che si professa a noi vicino affettivamente e spiritualmente, non potendo disdire importanti impegni che lo vedono negli Stati Uniti. 
 
Fiorenzo Erri, accompagnato da un’elegantissima dama saluta chi lo avvicina, complimentandosi con espressione di gioia e soddisfazione. Roberto Martoglio è sorridente, emozionato, impaziente del suo debutto, mentre controlla l’orologio per vestire a tempo il proprio Comtois. Angelo Bianchi, pluricampione dello Sport Attacchi saluta signorilmente e, quando possibile, con la classe e la professionalità che lo contraddistingue, elargisce preziosi consigli su finimenti e carrozze. 
 
Gemma preziosa fra le repliche il nuovissimo e imponente Omnibus alle redini di Adamo Martin, sospeso questi fra l’eccitazione e il giusto timore di fronte a tanto debutto con un mezzo così impegnativo, quanto scenograficamente grandioso, inconsueto e ammirato. Nel laborioso attaccare carrozze, strigliare cavalli, lucidare finimenti, perfezionare acconciature di dame e livree di groom sembra quasi riecheggiare il coro da “Il Trovatore” di Giuseppe Verdi, dove nell’accampamento gitano si canta “All’opra! All’opra! Dagli…martella!” e il ritmo è un incedere via, via più incalzante.
 
Poi, alla Prova di Presentazione dalle ore 14.00, è il sereno dopo la tempesta: il cuore batte forte nel petto, ma non esiste più traccia di fatica e sudore, i cavalli si fanno rassegnare dai giudici in appiombo composto; driver, accompagnatori e personale di scuderia scintillano nella loro migliore vernice; si sfoggiano i particolari che impreziosiscono e aggiungono classe dell’attacco: l’orologio da viaggio, il gemello da polsino col cavallo in cammeo, il bouquet di ortensie rosa antico come l’abito della fanciulla, il bastone e l’ombrellino da passeggio, la veletta, il cilindro in lucente e finissimo pelo di tasso, i sonagli e i pennacchi dai colori iberici… per dirne una minima parte! Alle 18.00 rapidi, si raggiunge il trenino elettrico a bordo del quale si compie la perlustrazione del percorso di campagna.
 
L’occhio sconfina nell’immensità del Parco de La Mandria, fra lo stupore e l’approvazione meravigliata di concorrenti stranieri e italiani, impazienti la domenica mattina, di percorrere e “godersi” – come dicono- le strade bianche in penombra fra gli alberi secolari, le cascine ottocentesche, il Castello dei Marchesi del Vascello, dietro le cui finestre sembrano ammiccare la “ Bela Rosin” e Re Vittorio Emanuele II, affiancando cascatelle e peschiere ornate di candidi cigni ed aiole fiorite.
 
Mai, tuttavia, abbassare la guardia! Il Concorso è un continuo alternarsi di quinte e di scene, di preparativi in abiti da lavoro, rincalzate le maniche, impugnati secchi di abbeveraggio e forconi da lettiera, e di presentazioni che rasentano la perfetta bellezza, compostezza e armonia d’insieme.
 
E, quando gli equipaggi si cimentano nelle prove di destrezza zigzagando fra le porte o quando, le mani stanche e il cuore gonfio d’indicibili emozioni, sulle note di “Con te partirò” del Maestro Bocelli, si lascia col carosello la Residenza Reale, scioglie ciascuno un desiderio e una promessa: il prossimo anno, 6° CIAT Venaria Reale, sarò fabbro e maestro di Bellezza, donerò, e mi farò rapire dalla Bellezza!
 
Photo credits: Dario Mastria, Armando Tameni, Giovanni Vitale.

Marco Gentile
GIA – Notiziario 3/2018


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