Perchè MalpensaCavalli

Nell’edizione 2004 i visitatori sono stati circa 25.000, gli espositori oltre 60, 250 i cavalli, decine le gare ed esibizioni. Già questi sarebbero dati che, riguardando per giunta una prima edizione, da una prospettiva esclusivamente di marketing, giustificherebbero appieno ogni impegno per la seconda edizione. Ma non è questo il cuore di MalpensaCavalli. Il senso ultimo di questa fiera è portare il cavallo, nella sua valenza sportiva, affettiva ed economica, sotto i riflettori di una ribalta nazionale, mentendolo al contempo in un territorio per lui d’elezione. La Lombardia è la regione italiana a massima densità equestre: 13.422 i cavalieri e 5.561 i cavalli tesserati della Federazione italiana sport equestri (Fise) a tutto il 2004, mentre si contano 281 società sportive riconosciute sempre dalla Fise. Una fetta importante su tutto il territorio nazionale che conta 1.623 circoli ippici Fise e 71.180 tesserati, mentre il patrimonio equino italiano si aggira sui 35.000 capi comprendendo anche quelli non adibiti ad agonismo, che sono comunque in stragrande maggioranza impiegati in attività equituristiche.

Gli ippodromi lombardi sono tre, due a Milano (trotto e galoppo, tra i più importanti a livello europeo) e uno a Varese (galoppo, protagonista della stagione delle notturne estive). Impossibile una stima precisa dei cavalli da corsa, che migrano da una piazza all’altra a seconda delle stagioni, ma nei periodi di massima attività ippica si calcola che in Lombardia ci siano circa 9.000 soggetti da corsa, circa il 70% del patrimonio ippico nazionale. Un dato impressionante tenendo conto che il mondo delle scommesse ippiche realizza un movimento di circa 2.941.034.598 di euro, secondo una recente ricerca condotta dal professor Mannheimer poco meno di quanto raggiunto dall’intero mondo del calcio: circa 30 miliardi.

Fin qui il presente, di cui MalpensaCavalli vuole essere un’istantanea presa sulla scena dei protagonisti. Ma la zona della brughiera del Gallaratese e del Verbano, tra i primi (ma non certo unici) bacini d’utenza di MalpensaFiere, è un luogo sacro per gli amanti del cavallo e della sua storia. A Dormelletto, sul Lago Maggiore, sono stati allevati i due più forti galoppatori mai nati: Nearco (1935) e Ribot (1952), allevati da Federico Tesio, il genio dell’ippica la cui figura a 50 anni dalla morte sarà ricordata da una mostra allestita nei padiglioni di MalpensaFiere. Ancora prima di Tesio, non le rive del lago, ma la Brughiera gallaratese, aveva ospitato la nobiltà lombarda che, smaniosa di mode anglofile, qui, nei prati dove oggi sorge il centro fieristico si dedicava alla caccia alla volpe. Tra loro vi era anche il D’Annunzio, che Ugo Ojetti in un su opuscolo dei primi del secolo ‘D’Annunzio anedottico’ lo racconta pessimo cavaliere. Il Vate stesso lo riconosceva, l’Ojetti infatti ne riporta una battuta: «Dopo tante cacce nelle campagne tra Varese e Gallarate, in fatto di cadute potrei competere persino con il Principe di Galles, la cui imperizia di cavaliere ha attraversato la Manica e valicato le Alpi».
Storie e dati che insieme ci raccontano come MalpensaCavalli abbia una logica moderna e un cuore antico.