Scopriamo di più sulle tipologie di apprendimento e sulle regole dell’insegnamento con l’aiuto di Enrica Loiero e Massimo Muraglia, addestratori, veterinari e ippiatri
Nozioni elementari
sulla natura del cavallo
Il cavallo è un animale da preda e questo è un dato di fatto scientifico (…) studente equino vi riconosce istintivamente come predatori, per il modo in cui camminate, per (…) per il vostro odore ecc. E' difficile modificare atteggiamenti che sono radicati nel nostro corredo genetico.
La prima e istintiva reazione del cavallo a un evento che suscita paura è la fuga, (…). Noi umani, essendo animali da preda invece tendiamo a fermarci e a controllare la fonte della paura..
Gli occhi del cavallo processano immagini spesso bidimensionali o sfuocate, ed egli recepisce(…) piccolo movimento dal quale fuggire, mentre i nostri occhi umani sono posizionati frontalmente col fine di cacciare. Noi siamo anche in grado di vedere diversamente i colori.
Queste e altre caratteristiche (…) accomunano maggiormente ad animali domestici quali il cane. Ecco perchè è estremamente errato antropomorfizzare i cavalli o trattarli alla stregua dei cani.
Ed è altrettanto importante non improvvisarsi addestratori del cavallo, ma imparare prima a conoscere la sua natura e le sue abitudini etologiche, ma più di tutto il suo e il nostro linguaggio corporeo.
Non possiamo e non dobbiamo ignorare le regole della comunicazione dei gesti e i significati che determinati atteggiamenti umani assumono agli occhi dei cavalli.
In poche parole dobbiamo parlare la sua lingua, nel modo più elementare e comprensibile possibile. Dobbiamo saper leggere le sue espressioni corporee e i suoi movimenti, talmente tanto da poterne predire le intenzioni. (…) o ancor peggio con una comunicazione scorretta, l'apprendimento da parte del cavallo diviene difficile, se non impossibile.
Regole dell'addestramento
Quando ci si appresta ad addestrare il cavallo esistono alcune regole che non vanno aggirate se vogliamo che il cavallo collabori con volontà e buona attitudine. La prima e imprescindibile, è quella di assicurarsi che il cavallo che ci apprestiamo ad addestrare goda di buona salute. Noi stessi per primi non saremmo certamente contenti se venissimo obbligati a svolgere un impegnativo lavoro fisico e mentale in caso di malessere.
La seconda è che il cavallo sia nella condizione per età, razza, sesso e predisposizione fisica in grado di svolgere il lavoro che gli stiamo domandando di apprendere. (…) e f porti a termine un percorso di salto ostacoli.
La terza è di lavorare in sicurezza, (…) attrezzatura in buono stato e mettere il cavallo nella condizione di non farsi male durante le sessioni di lavoro. Per esempio, (…)
La quarta regola è quella di non usare la violenza fisica (…)
E' scientificamente provato che durante la sensazione di paura o di sofferenza associata al dolore fisico, nel cavallo si innalzano i livelli endogeni di adrenalina,(…) se vogliamo far passare un cavallo riluttante in mezzo ad un corso d'acqua, in un primo momento, non senza rischi, potremmo ottenere che passi con una frustata. In realtà il cavallo non ha appreso(…) abbia bisogno di usare nuovamente la frusta, spesso con maggiore intensità.
Le suddette linee giuda da assumere per addestrare un cavallo non sono scritte secondo un grado di importanza (…) insegnamento.
Un buon addestratore deve imparare con l'esperienza a leggere i diversi (…) sessione di lavoro. Ogni cavallo è diverso nelle sue esigenze, così come ogni bambino che inizi un percorso scolastico, ha tempi e modi diversi di capire. Alcuni imparano più velocemente di altri, alcuni apprendono grazie a sessioni più lunghe di lavoro o con maggior numero di ripetizioni. In questo sta l'abilità dell'addestratore, nell'ottimizzare maggiormente le risorse del singolo studente equino. Sempre e comunque , bisogna leggere i segnali di disagio. Essi sono il sintomo che qualcosa non sta funzionando, e un buon maestro è colui che è capace di fare un passo indietro, per cercare di capire perchè il cavallo non ha più la motivazione giusta nello svolgere il lavoro.
Certo, perchè la motivazione è un ottimo alleato (…) compito accade qualcosa di piacevole. Se noi troviamo la chiave giusta per mettere alla prova l'apprendimento del cavallo con situazioni che egli possa prima di tutto comprendere facilmente, avremo lastricato di oro la nostra strada verso il successo.
A tale scopo una valevole sistema di ottima riuscita con il cavallo è il procedimento di modellamento, che consiste(…) fino al raggiungimento dello scopo. Per esempio, se vogliamo insegnare a un cavallo a stare fermo quando siamo in sella, dobbiamo pretendere(…) lasciarlo nuovamente muovere, incrementando in più sessioni di lavoro il tempo della sua sosta. Arriveremo ad avere un cavallo che resta immobile per tutto il tempo che desideriamo.
Tipologie di apprendimento
I cavalli possono imparare in diversi modi. (…) Conoscere le loro specifiche modalità di assimilazione delle nozioni sta alla base del successo delle nostre sessioni d’allenamento. Inoltre bisogna sapere che i cavalli “imparano ad imparare” (…).
I due tipi di apprendimento più comuni sono l' apprendimento classico e quello operativo, che sono apprendimenti di tipo associativo, (…) (…) sono largamente utilizzate. Il condizionamento classico, detto anche riflesso Pavloviano, poiché il primo a studiarlo fu lo scienziato Russo Ivan Petrovi? Pavlov nel XIX° secolo. Un esempio comune di condizionamento classico avviene quando il cavallo legato ai due venti per essere sellato, inizia a raspare e(…) per associazione che ogni volta che raspa evoca una reazione nel suo proprietario, (…)
L'altro tipo di condizionamento, quello operativo, prevede che ad una azione corrisponda una reazione. E' chiamato procedimento Trial and Error. (…) positiva o negativa. Va specificato che nella terminologia Scientifica dell'apprendimento il termine punizione non significa castigo.
Un rinforzo positivo viene messo in atto quando si aggiunge qualcosa di piacevole (…) una trazione egli compirà un passo verso di noi possiamo rinforzarlo positivamente con una carezza.
Il rinforzo negativo consiste nel togliere uno stimolo sgradevole al fine di incoraggiare un certo comportamento. E' il sistema maggiormente utilizzato nella pratica comune di addestramento dei cavalli. Per esempio,(…)
Una punizione positiva invece consiste nel aggiungere uno stimolo negativo per scoraggiare un comportamento. Per esempio, (…) svicino da arrivare ad urtarci (comportamento negativo), velocemente lo discipliniamo con qualche scomodo passo indietro ( punizione positiva).
La forma di addestramento che va sotto la definizione di punizione negativa prevede che l'addestratore tolga (…) poco nella pratica dell'insegnamento dei cavalli. Un esempio un po' forzato potrebbe essere quello che si verifica quando stiamo spazzolando un cavallo e questo si muove: (…) frenare il comportamento indesiderato (movimento del cavallo).
Una volta stabilito il sistema più efficace di insegnamento per quel tipo di cavallo è importante stabilire altri due criteri fondamentali di esecuzione, la tempestività e la coerenza.
E' scientificamente provato che una correzione o un rafforzamento conseguente a un comportamento del cavallo in fase di addestramento vadano eseguiti entro due secondi. Oltre tale tempistica la soglia di apprendimento del cavallo e la sua capacità associativa con l'evento decadono precipitosamente.
Ai sistemi di insegnamento di tipo rinforzo positivo, possono poi essere associati dei cosiddetti rinforzi secondari. Il classico esempio è domandare ad un cavallo di fermarsi tirando sulle redini (…) per ottenere la risposta.
Un altro tipo di metodica di addestramento, particolarmente efficace per dissuadere il cavallo da comportamenti indesiderati è l'eradicazione. Consiste nell'ignorare(…) suo proprietario-addestratore si allontana. Se ci ostiniamo a rivolgerci al cavallo con suoni(…) di attirare la nostra attenzione. Estinguendo, ovvero ignorando questo comportamento, prima o poi qualsiasi cavallo smette di manifestarlo.
Un discorso a parte va fatto per le punizioni, intese in questo caso come castigo (…) interrotto il suo apprendimento, e sia stato necessario ripetere da capo l'esercizio richiesto.
Una delle regole più importanti resta comunque quella di non aspettarsi risultati differenti se si continua a ripetere lo stesso errore. Se stiamo insegnando ad un cavallo qualunque cosa, da pochi passi avanti alla manovra di reining più complicata, se si verifica la condizione in cui il cavallo non manifesta miglioramenti o ancora peggio regredisce nel suo apprendimento, un istruttore professionista deve trovare una strategia differente e cambiare il suo metodo.
Ed infine, quando lavoriamo con i cavalli, dobbiamo dare il giusto risalto all'atteggiamento mentale e propositivo dell'addestratore. I cavalli percepiscono dai nostri gesti e anche dal nostro movimento più lieve ogni nostra intenzione. Prima di lavorare con un cavallo bisogna accantonare i problemi e le preoccupazioni, per non rischiare di trasmettere le nostre tensioni fisiche e psicologiche al cavallo, compromettendo l'intera sessione di lavoro e il rapporto di fiducia fin lì instaurato.
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Enrica Loiero e Massimo Muraglia
addestratori, veterinari e ippiatri
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