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19 Maggio 2024

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IL PERCORSO CONI

Precisione e velocità per vincere in una gara

di Emilio Gamba

Ultima prova di un completo o di una combinata, la prova a ostacoli mobili da sempre ha stravolto le classifiche di mondiali o confermato la supremazia e la bravura dei guidatori. Una pallina abbattuta sono ben tre punti di penalità che vanno a cambiare il risultato di una gara.

 

Ecco perché da sempre è considerata la prova più importan-te e impegnativa, dove la concentrazione del guidatore e la repentina risposta e obbedienza del cavallo sono fondamentali.

Molti guidatori che seguo in allenamento mi chiedono durante la ricognizione del percorso come si devono comportare in gara, e io rispondo: “Semplice. Se vuoi vincere devi andare veloce e non far cadere le palline…!”

 

Tutto parte da una buona e attenta visione del percorso, per vedere e decidere la propria strategia e le proprie traiettorie. Durante la ricognizione si deve capire quale angolazione ha ogni singola porta per poter arrivare sempre perpendicolari e passare senza abbattere la pallina. Questo soprattutto per le categorie che hanno solo 20 cm in più della carreggiata: se si arriva storti la pallina cadrà quasi sicuramente, mentre se ci si avvicina alla porta in modo corretto durante il passaggio sarà difficile toccare il cono.

 

Anche se in gara i brevetti hanno 30 cm in più della carreggiata della carrozza, in allenamento, una volta acquisita una minima esperienza, è molto importante allenarsi su porte maggiorate solo di 20 cm per apprendere sin dall’inizio le traiettorie migliori ed essere già pronti per un passaggio alle categorie superiori.

 

Ecco allora che il percorso va memorizzato e visto seguendo traiettorie che si guidano su ipotetici circoli e linee curve per ottenere la maggiore velocità e precisione di fronte alle porte.

Importante, se si presentano due diverse opzioni di percorso per affrontare la porta successiva, è contare il numero di metri di distanza in un caso e nell’altro e poi valutare il migliore in base alla tipologia del cavallo che si guida, ma soprattutto vedere poi come si arriverebbe alla successiva sequenza di porte.

 

Tecniche e strategie di gara

 

Quale tipo di andatura mantenere lungo il percorso è un’altra scelta che il guidatore deve fare.

Questo dipende molto anche dal tipo di cavallo, perché alcuni rendono molto di più, in quanto a velocità, semplicemente trottando, mentre altri hanno una miglior resa galoppando lungo tutto il percorso.

 

Sicuramente sono inutili le galoppate troppo forti per coprire una lunga distanza se poi non si è capaci di riunire e ricomporre correttamente il cavallo per la porta successiva. Un cavallo che gira di spalla, senza una corretta flessione, porterà il guidatore a stringere la curva e abbattere il cono.

 

Altro accorgimento molto importante è che il guidatore resti fermo con le mani nel passaggio della porta e lasci il cavallo a qualunque andatura si trovi. Imporre al cavallo di diminuire la velocità proprio davanti alla porta può facilmente spostare la carrozza e la traiettoria anche di quei pochi centimetri che fanno la differenza.

 

A volte vediamo i guidatori guardare il tabellone del tempo; soprattutto in grandi eventi, dove nei percorsi, a beneficio di una maggiore spettacolarità e di una più pressante selezione tra i binomi si determina “un tempo molto ristretto”, è sbagliato distogliere lo sguardo dal percorso. Occorre restare sempre concentrati e pensare subito alla porta successiva.

 

Lo stesso vale per quei guidatori che guardano indietro una volta passato il cono per vedere se è caduta la pallina: è un comportamento errato che toglie la nostra attenzione dal cavallo e dalla guida. Solitamente, quando un concorrente entra in campo coni, deve aver ben preparato e riscaldato il proprio cavallo in modo che sia in grado di rispondere prontamente a tutti i comandi del guidatore.

 

L’entrata è a un buon trotto, con il cavallo in mano e con il giusto contatto. A questo punto è astuzia del concorrente guidare lungo il campo in una panoramica di ripasso veloce di tutte le porte prima di arrivare davanti alla giuria per il saluto.

 

Dal suono della campana il guidatore ha sessanta secondi per passare la linea della partenza: si rimette quindi il cavallo al trotto, in mano, ci si posiziona a cassetta in modo sicuro e bilanciato e si è pronti a prendere la prima traiettoria verso l’ostacolo numero uno.

 

Bisogna ricordarsi che se guidiamo un cavallo giovane o un cavallo un poco “ombroso” conviene approfittare del momento dell’entrata in campo per condurlo verso i punti più a rischio di spaventare il cavallo.

 

I consigli di un campione

 

Cristiano Cividini, medaglia di bronzo ai mondiali di Roma 2010 con il cavallo Tangò, nonché campione italiano di completo 2010, è da sempre un concorrente che ha fatto vedere ottimi percorsi ad ostacoli mobili, molti dei quali netti, che lo hanno portato a confermarsi come uno dei migliori guidatori a livello internazionale.

 

Gli abbiamo chiesto di raccontarci quale è il suo segreto per fare un buon percorso coni con pochi errori e nel tempo.

 

“Prima di tutto concentrazione al 100% per tutta la gara – ci ha spiegato Cividini – non ci si può distrarre e si deve essere ben motivati e convinti di guidare sempre al meglio con il cavallo costantemente in mano. La posizione a cassetta è molto importante per mantenere un buon equilibrio, anche nei tratti di galoppo o nelle girate strette.

Solitamente si allargano leggermente le gambe, la gamba sinistra e il piede sinistro si portano un po’ verso la parte alta delpoggiapiedi inclinato, mentre il piede destro è pronto all’occorrenza a lavorare sui pedali dei freni o restare in posizione vicina per mantenere l’equilibrio del guidatore. Fermi con le mani nei passaggi dei coni e sguardo sempre avanti verso la porta successiva, guidando lungo precise traiettorie che ci permettano di arrivare in modo corretto al passaggio tra i coni. Solo un’azione costante del cavallo ci permette di avere una buona andatura e un buon tempo nei coni”.

 

Alla domanda su come ci si allena per i coni, Cividini risponde così: "Tutto parte da un buon lavoro di base su circoli e cambi di andatura. Per quanto riguarda i coni comunque, se si dovesse ipotizzare una ripresa d’allenamento con cento passaggi di porte, si può considerare una suddivisione in quattro parti, senza mai andare oltre i tre – quattro minuti per esercizio”.

 

Ecco come dovrebbe essere la ripresa di allenamento suggerita dal campione:

 

Primo esercizio: 25 passaggi tra coni su traiettorie lunghe, nessun ostacolo multiplo. Serve solo al guidatore per prendere la giusta visuale e abitudine alla porta e per scaldare i muscoli del cavallo.

 

Secondo esercizio: 25 passaggi lavorando però su accelerazioni e decelerazioni per “far entrare il cavallo nella mano” e preparalo alla gara. L’attenzione principale va posta al comportamento del cavallo, affrontando porte lontane tra di loro e su traiettorie lineari.

 

Terzo esercizio: 25 passaggi su ostacoli multipli come zigzag, serpentine, cerchi stretti, traiettorie corte, cambi di direzione, curando sempre comunque di far lavorare il cavallo in modo corretto nelle flessioni.

 

Quarto esercizio: 25 passaggi nuovamente su traiettorie lunghe per distendere e rilassare di nuovo il cavallo. Non si deve comunque perdere la concentrazione sui passaggi e sulle traiettorie. Ogni sessione di esercizio deve essere intervallata da qualche minuto di passo secondo lo schema seguente: riscaldamento al passo per 3 min – esercizio n. 1 per 4 min – passo per 3 min – esercizio n. 2 per 4 min – passo per 3 min – esercizio n. 3 per 4 min – passo per 3 min – esercizio n. 4 per 4 minuti – passo per fine lavoro”.

 

"Tutto questo può essere fatto anche prima della gara riducendo il numero dei passaggi fra le porte e i minuti di lavoro per arrivare preparati correttamente ad affrontare il percorso a ostacoli mobili.

Un ultimo consiglio: non sottovalutate mai la ricognizione del percorso: è molto importante per riuscire a effettuare una buona gara. Se avete dubbi su traiettorie o passaggi, i guidatori esperti sono sempre disponibili per consigli o semplicemente seguiteli in silenzio per capire quale sia la migliore traiettoria.”

 

 

Articolo estratto dal n°4/2010 di Carrozze&Cavalli, la rivista per tutti gli appassionati di redini lunghe!

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