“Questa profonda quiete mi è sempre più cara. E’ impossibile…ch’io trovi per me ove vivere con maggior libertà…” Giuseppe Verdi
A S.Agata di Villanova sull’Arda (in provincia di Piacenza) si può visitare Villa Verdi, la villa museo che fu di proprietà del sommo Giuseppe Verdi, luogo dove scrive musica, dove riceve pochi e selezionati ospiti, dove dà prova del suo talento di architetto e di imprenditore agricolo. E’ da da lìche dirige le sue aziende agricole e distribusce molte delle sue fortune nei siti intorno finanziando ospedali, asili, ricoveri, case di riposo con spirito di magnanimo benefattore.
In questa augusta dimora si trovano oggi anche 5 carrozze (ma di altre restano tracce) con relativi finimenti: due Landau, un Coupé, un Phaeton, una Vittoria e una Milord, tutte appartenute al maestro.
A rendere possibile il recupero di queste vetture, elemento di rilievo all’interno della dimora storica, fu un accordo fra la famiglia Carrara Verdi, erede del grande musicista, tuttora residente nella Villa, la Provincia e la Società Autostrade Centropadane. Il restauro fu completato nel 2002 ad opera di Ettore Aspetti.
Le cinque carrozze, custodite anche oggi come era d’uso nella rimessa della Villa, sono un documento realmente interessante per precisare alcuni aspetti della biografia della personalità straordinariamente ricca di Verdi, musicista ma anche grande imprenditore agricolo e filantropo capace di lasciare un segno profondo nella vita della sua terra natale.
Alcune carrozze, come il bellissimo Phaeton adatto a strade dissestate, che Verdi guidava personalmente, utilizzato per sovraintendere l’attività delle tenute agricole, che regolarmente visitava, e per trattare gli affari relativi ai suoi prodotti agricoli ai mercati di Piacenza e Cremona, e la Vittoria, destinata all’erede Maria Filomena ci parlano del Verdi “di campagna”.
Le altre carrozze, i due Landau, usati per spostamenti nei dintorni e per i frequenti tragitti alla stazione di Fiorenzuola per prendere il treno per Milano, sua seconda residenza, ma soprattutto l’elegantissimo Coupé per le grandi occasioni, come le serate a teatro o gli incontri di rappresentanza, ci dicono del Verdi musicista e della sua vita sociale.
DOPO IL RESTAURO LE 5 CARROZZE RITORNANO A VILLA VERDI
Landau (Givannardi – Reggio):spartano, ma elegante; tinta blu, due capottes in cuoio nero come cassetta e ventaglio, interni in pelle nera capitonnèe con tessuti bleu e passamanerie, galloni e cordini da sera o per occasioni importanti. Adatto alle mezze stagioni.
Landau (Casali – Cremona):più elegante; soffietti e cassetta in cuoio nero; interni in seta operata a fiori, tinta su tinta violetta. Da giorno, per la bella stagione, adatto anche ad una signora per mostrarsi in pubblico.
Phaeton (Morelli – Milano): pratico per spostamenti di servizio, adatto a strade di campagna; da giorno, capotte in cuoio nero, stemma sulla cassa, interno a colori chiari.
Coupé (Cesare Sala – Milano): basta la fama del costruttore per qualificare questo magnifico legno elegantissimo, da gran sera, indispensabile per l’alta figura del proprietario. Sedili in pelle, nero con finiture in panno blu.
Vittoria (Guardiani & Albini – Cremona): già moderna; piccolo legno, unico della serie con Targa ( permesso comunale per il trasporto persone); verde la tinta dominante con filettature, interni in panno verde, capotte e cassetta in cuoio. Adatto per la bella stagione.
Il restauro per quanto possibile conservativo, ha riguardato il risanamento e la riparazione ed integrazione dei legni, per la maggior parte legni della zona (tiglio, pioppo, abete, noce, faggio proveniente dalla Francia, pioppo).
Per le parti in ferro si è trattato di una fase di derugginizzazione, stesura di convertitore di ruggine e riparazione, riferita anche ai fanali, tutti originali.
Per i cuoi, interni ed esterni, oltre allo smontaggio, l’integrazione delle parti irrecuperabili, avendo cura di ricercare i materiali adeguati, si è trattato poi di ricucire le parti o consolidare vecchie cuciture.
Per le stoffe degli interni, dopo una indispensabile ricerca dei materiali, dai tessuti, alle passamanerie, alla moquette, ai tappeti si è passati a ripristinare, ricucire, riparare.
La fase riguardante le tinte ha richiesto l’indispensabile fissaggio dell’esistente, le stuccature, la riverniciatura finale nel rispetto della tinta originale.
Ovviamente ogni pezzo ha richiesto una particolare attenzione alle parti meccaniche e al loro completo ripristino. tramite smontaggio, ingrassaggio e rimontaggio.
Il “legno” che ha richiesto l’intervento più importante, viste le pessime condizioni, è stato il Landau Givannardi per il quale è stato necessario il rifacimento delle due capotte in legno, mentre quello che è arrivato al restauro nelle condizioni migliori è la Vittoria Guardiani.
Villa Verdi, con il suo ampio parco, oggi è trasformata in un museo, è stata mantenuta nello stato conservativo dei tempi del Maestro ed è la miglior chiave per comprendere lo spirito immortale del genio e dell’uomo Verdi. Fa parte di un complesso museale che riguarda tutte le zone verdiane e che comprende. il Museo Nazionale G. Verdi, la Casa Barezzi, il Teatro Verdi e la Casa Natale: una visita oppotuna in occasione 150 anni dell’Unità d’Italia di cui Giuseppe Verdi da sempre è simbolo. Per ulteriori informazioni www.villaverdi.org
GIA
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