La sopravvivenza di questa specie è appesa ad un filo e l’Iran sta facendo di tutto per cercare di salvarla. I suoi numeri si sono ridotti drasticamente nel corso dell’ultimo secolo e ora questa specie conta poco più di una cinquantina di esemplari.
Si dice estinzione la scomparsa di una determinata specie di organismi viventi.
Proprio l’uomo oggi si può considerare una delle più grandi minacce per la maggior parte degli animali considerati a rischio di estinzione.
Fonti WWF sostengono che attualmente nessuno conosce il numero esatto di specie che si estinguono ogni anno, ma si sa che oggi minacciato il 23% dei mammiferi e i 12% degli uccelli. Ogni zona del mondo subisce i danni derivati dalle attività umane.
Proprio per sensibilizzare tutti i nostri lettori (oltre 70.000 ogni mese) abbiamo deciso di pubblicare sul Portale una razza di un nostro amico animale a rischio di estinzione con cadenza settimanale e gli indirizzi delle associazioni che più sono attive per la salvaguardia del pianeta e degli animali come il wwf.it.
Oggi parliamo di una delle specie in pericolo critico di tutto il mondo, il ghepardo asiatico.
Come riporta la Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, l'Iran sta facendo di tutto per cercare di salvare questa specie e riportarla dallo stato di via di estinzione nel suo ultimo rifugio rimasto. Il ghepardo asiatico, un cugino ugualmente veloce del gatto africano, una volta andava dal Mar Rosso all'India, ma i suoi numeri si sono ridotti nel corso dell'ultimo secolo, al punto che ora è appeso a un filo sottile. Si stima la presenza di 50-70 animali rimanenti in Iran, soprattutto nella parte orientale del Paese. Mentre erano ben 400 nel 1990.
Tra le cause, l'azione indiscriminata dei bracconieri, interessati alla sua preda principale – le gazzelle – e lo sconfinamento nel suo habitat. I ghepardi sono stati colpiti dalle auto e uccisi in scontri con i cani da pastore, dal momento che i pastori hanno il permesso di far pascolare le loro greggi nelle zone dove vivono i ghepardi, ha detto Hossein Harati, il capo locale del dipartimento ambientale e ranger del parco nel Miandasht Wildlife Refuge, nel nord-est Iran. In questa riserva, i rangers si stanno occupando di un ghepardo maschio di nome Koushki, salvato da un residente locale che lo ha acquistato come un cucciolo da un cacciatore, il quale aveva ucciso sua madre, circa sette anni fa, ha detto Morteza Eslami Dehkordi, il direttore dell'Iranian Cheetah Society. "Dal momento che era interessato alla tutela dell'ambiente, ha acquistato il cucciolo da lui e lo ha consegnato al dipartimento dell'Ambiente,'' ha spiegato.
Il ghepardo asiatico è una sottospecie criticamente minacciata di ghepardo che si trova principalmente in Iran. È un membro atipico della famiglia Felidae, che caccia sfruttando la velocità piuttosto che l'agguato o le tattiche di gruppo. Vive in una vasta ma frammentata area desertica e benché si sia estinto recentemente in India è anche conosciuto come ghepardo indiano. I ghepardi prosperano in zone aperte, piccole pianure, aree semidesertiche e altri habitat aperti dove le prede siano disponibili. Il ghepardo asiatico si trova esclusivamente nella regione desertica del Kavir, in Iran, che include aree delle regioni di Kerman, Khorasan, Semnan, Yazd, Tehran e Markazi. Il ghepardo asiatico sembra che sopravviva anche nell'arida e pianeggiante provincia pakistana del Balochistan, dove siano disponibili le prede adatte.
È il più veloce di tutti gli animali terrestri e può raggiungere velocità fino ai 120 km/h. Il ghepardo è ben conosciuto per la sua stupefacente accelerazione (da 0 a 100 km/h in 3,5 secondi), più veloce di quella di alcune auto sportive. Il ghepardo ha una corporatura molto snella e un petto largo, ben delimitato dall'addome, che lo fa assomigliare a un levriero. Ha una testa piccola e arrotondata con un naso corto, piccole orecchie e occhi posizionati molto in alto sul cranio. Un paio di «linee lacrimali» nere ben distinte corrono dall'angolo degli occhi giù attraverso i lati del naso fino alla bocca, forse per non far andare il sole negli occhi, aiutando l'animale durante la caccia. Il mantello del dorso del ghepardo va dal giallo lucente al giallastro-ambra e quello delle parti inferiori è bianco crema.
Ha macchie circolari nere e un pelo ruvido relativamente corto. Negli adulti l'estremità della coda ha due anelli invece delle macchie, con l'ultimo anello ben più largo. Diversamente dagli altri felini i ghepardi adulti hanno artigli semi-retrattili, sebbene per i primi sei mesi di vita i giovani siano in grado di retrarre i loro artigli. La testa e il corpo dei ghepardi asiatici adulti misurano 112–135 cm con una coda lunga 66–84 cm. Possono raggiungere il peso di 34–54 kg, ma il maschio è leggermente più grande della femmina. Quando vengono retratti, gli artigli rimangono visibili e vengono usati per fare presa durante l'accelerazione e le manovre di corsa, assumendo la stessa funzione degli artigli dei canidi.
Il ghepardo asiatico caccia piccole antilopi. In Iran si nutre soprattutto di gazzelle gozzute e qualche volta anche di conigli e roditori. In India, cinquanta anni fa, le prede erano abbondanti e si nutriva di antilopi cervicapra, chinkara e a volte di cervi pomellati e nilgau.
L'habitat del ghepardo è minacciato dalla desertificazione, dallo sviluppo agricolo, dagli insediamenti umani e dalla rarefazione delle prede – causata dalla caccia e dalla degradazione dei pascoli dovuta al sovrappascolo, causato a sua volta dal bestiame domestico introdottovi dall'uomo. Il ghepardo asiatico una volta si trovava dall'Arabia all'India, attraverso Iran, Asia centrale, Afghanistan e Pakistan e, soprattutto in Iran e nel subcontinente indiano, era molto numeroso. Ma dagli inizi del ventesimo secolo esso venne portato all'estinzione in molte aree. L'ultima presenza fisica di ghepardi in India è quella di tre esemplari uccisi (con due fucilate) dal Maharajah di Surguja nel 1947 nel Madhya Pradesh orientale.
Dal 1990 i ghepardi sembrano sopravvivere solamente in Iran. Questa popolazione, stimata negli anni settanta a più di 200 esemplari, è stata stimata più recentemente dal biologo iraniano Hormoz Asadi tra i 50 e i 100 e, negli anni 2005-2006, tra i 50 e i 70. La maggior parte di questi 60 ghepardi vive in Iran nel deserto di Kavir e una popolazione residua abita i terreni aridi ai confini tra Iran e Pakistan. Gli abitanti delle aree abitate dal ghepardo sostengono di non vederne uno da più di quindici anni.
Dopo la rivoluzione islamica del 1978 alla conservazione della natura è stata data una priorità inferiore; i ghepardi e le loro prede principali vennero cacciati e le loro popolazioni declinarono rapidamente, portando al risultato che adesso il ghepardo asiatico è classificato come criticamente minacciato nella Lista Rossa degli animali minacciati della IUCN.
Per quanto riguarda la conservazione, il Dipartimento dello Sviluppo iraniano, il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) e il Global Environment Facility (GEF) hanno lanciato il Progetto di Conservazione del Ghepardo Asiatico (CACP), allo scopo di preservare e riabilitare le aree rimanenti dell'habitat del ghepardo in Iran. L'India, dove il ghepardo asiatico è attualmente estinto, è interessata a clonare il ghepardo per reintrodurlo nel paese e ha richiesto che l'Iran – il paese donatore – partecipasse al progetto. Successivamente, comunque, l'Iran ha rifiutato di inviare un maschio e una femmina di ghepardo e anche di permettere agli esperti di raccogliere campioni di tessuto da un ghepardo tenuto in cattività.
Le Associazioni di riferimento:
– www.lav.it
– www.enpa.it
– www.abolizionecaccia.it
– www.oipaitalia.org
– www.greenpeace.org
– www.wwf.it
– www.nelcuore.org
www.wwf.it
wikipedia.it
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