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2 Giugno 2024

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Rinascere con successo – “Sardegna Cavalli 2005”

siamo andati per voi a vivere questa innovata manifestazione

Dopo anni di assenza si riparte ad Oristano con l'evento fieristico "Sardegna Cavalli 2005" organizzata lodevolmente della Camera di Commercio e fortemente voluta dalla Dirigenza di questa avvalendosi anche di collaborazioni esterne, il tutto coordinato dal Commissario Avv. Piero Franceschi.

Un elogio lo debbo riconoscere alla segreteria organizzativa e soprattutto a Giorgio Pala, grande conoscitore del mondo equestre e valido responsabile ai tempi dell'A.P.T.E. Oristano, periodi che hanno segnato successi e storia del turismo equestre provinciale e regionale e alla solerte e sempre disponibile Elena Sechi, Arianna della situazione che è riuscita in ogni momento a sbrogliare l'intrigata matassa organizzativa.

In questa settima edizione, si sono susseguiti gli eventi della Mostra mercato del Cavallo, Il Palio di Santa Croce, la Rassegna fattrici con Redo, la Rassegna Fattrici Unire, concorsi, spettacoli equestri e una ricca esposizione di attrezzature e accessori con vetrina dell'agro-alimentare e dell'artigianato artistico.

 

Insomma una quattro giorni vitale con i giusti ritmi e cadenze nelle presentazioni del programma, trasformando, le torpide serate settembrine oristanesi, in periodi di festa e aggregazione che hanno richiamato turisti e cittadini a vivere momenti entusiasmanti e inediti durante gli spettacoli serali.

Originali indiani canadesi con i loro variopinti costumi sono stati al centro dell'attenzione con le loro esibizioni e le loro danze propiziatorie, tutto questo è stato possibile grazie a una visita di interscambio culturale che la Camera di Commercio di Oristano ha in essere con la "Italian Chamber of Commerce" in Canada.

Simpaticissima è risultata l'investitura da parte dei capi tribù indiani, ad elevazione a loro rango, del sindaco di Oristano, chiamandolo "vola nella notte" e sono convinto che gli sarà difficile non essere chiamato cosi d'ora in poi.

Dalla grafica alle organizzazioni degli spazi fieristici tutto è risultato buono e ben organizzato. Efficiente l'ufficio stampa della Camera di Commercio che ha risposto ad ogni esigenza e richiesta di informazioni.

Le rassegne delle fattrici sono state una chermes di soggetti meravigliosi, come meravigliosa è la loro razza: " anglo araba sarda ", una razza che con questa rassegna, vuole fortemente rilanciarsi nel mercato internazionale, dove è ricercata per le sue peculiarità polivalenti, ma soprattutto per il suo innato coraggio, caratteristica essenziale per specialità come il completo.

 

L'Associazione Provinciale Allevatori e in special modo i responsabili del settore equino forti di consulenze di sostegno dell'A.n.a.c.s.i. e dell'A.i.a. nazionale, stanno cercando di creare un nuovo marketing per la commercializzazione dei prodotti sardi direttamente con gli interessati baipassando i commercianti che con intermediazioni parassitarie, vengono a caricare soggetti di alta genealogia a quattro soldi.

 

Spesso l'allevatore non riesce nemmeno a pagarsi le spese e questo crea solo demotivazione da parte degli stessi soprattutto in quelle zone interne a scarso reddito, dove però i giovani soggetti nascono e crescono in una naturalità che li rafforza e li struttura per diventare successivamente possibili campioni.

Questi allevatori sono i più penalizzati, ma forse con i nuovi progetti, si potrà creare una borsa dell'allevamento sardo, dove vi sia un contatto diretto tra allevatore e compratore saltando quella fase di acquisto sottoprezzo in Sardegna per rivendita ad alti prezzi in Italia o all'estero.

Il convegno " Ippoterapia tra riabilitazione e socializzazione ", forse organizzato in fretta all'ultimo momento, è stato un po' difficile da seguire, non vi erano cartelle, né accredito per gli intervenuti che debbo dire nel complesso non pochi (25 persone), visto l'orario previsto d'inizio per le ore 10.00 poi iniziato quasi alle 11,00Semplice, ben strutturato e augurale, è stato il discorso di apertura dell'Assessore Provinciale alla formazione Mario Matta, cosi pure per il Dott. Enrico Massidda Direttore Generale della Camera di Commercio, da moderatore fungeva il Dott. Loddo un neuro psichiatra, quindi tecnico per il settore, anche se ammetteva di non aver una grossa esperienza equestre.

 

I lavori iniziano con un professionale intervento della Dottoressa Adriana Cassinis di provenienza dall'Ospedale Niguarda di Milano una delle primarie sedi a livello nazionale che da anni opera nella riabilitazione anche con l'uso del cavallo, decisa e precisa è riuscita a mettere in evidenza gli scopi terapeutici e le varie tipologie d'intervento richiamando con quale serietà e con che personale, intervenire sui pazienti, dopo aver stabilito un piano d'intervento collegiale.

In merito agli altri due interventi: un'ovazione pubblicitaria alla F.i.s.e.. e ai propri centri che venivano intercalati uno a dieci. L'intervento della Sig.ra Pes di Alghero si è stato limitato nel leggere una "fiaba" sul suo centro, una discrezione dello stesso, con tutte le attrezzature, personale e componenti, non scordandosi di evidenziare come lei fosse nel settore da anni, ma scordandosi la sua origine di operatore di settore, A.n.i.r.e. e pubblicizzando continuamente il neonato (ottobre 2004) Dipartimento della F.i.s.e., senza storia ed esperienza, e in cui sono confluiti personaggi reclutati qua e là, con formazione delle storiche associazioni, come la già citata A.N.I.R.E.(Lombardia), e L.a.p.o. (Toscana) le quali stranamente non sono state invitate, sebbene suggerite al personale incaricato della Provincia.

 

Sentendo gli interventi a filastrocca come questi, si poteva lasciar intendere che l'unico referente di settore fosse "La Federazione Italiana Sport Equestri", della quale, solo dal nome lascia intendere che nulla centra con questo settore, ma che come al solito, vuole fare: l'asso piglia tutto invece di pensare ai risultati sportivi che è inutile citare dato che tutti li conosciamo.

L'altro intervento di un' operatrice, se non sbaglio regionale A.n.i.r.e., rappresentante di una Associazione che si occupa di down in Oristano, sebbene più professionale, si è limitata a leggere anch'essa, un resoconto delle sue esperienze non dimenticando l'inserimento (gratuito) della Federazione.

Il pubblico è stato attento e gli interventi mirati e intelligenti ma spesso con risposte confuse o addirittura nulle perché i relatori impreparati, mentre tecniche e precise quelle della rappresentante del Riguarda, ottime le precisazioni del rappresentante del C.i.p..

 

Le domande del pubblico, composto da insegnanti, operatori sociali, istruttori d'equitazione di settore, medici e paramedici, erano fondate sulla legislazione di settore su interventi giuridici e altro, qualcuno di questi ultimi ha parlato di equitazione ricreativa per disabili (E.r.d.) che oggi, viste le convenzione A.s.l. e istituzionali a basso costo, sarebbe il sistema più giusto, nei casi necessitanti per inserire l' uso del cavallo e la vita di scuderia , nel mondo dell'handicap, non sconfinando in reati tipo: "abuso della professione" non potendosi permettere il costo dei quattro specialisti previsti per una seduta di ippoterapia. Ma poi tutto è finito perché non erano stati invitati tecnici del settore E.r.d., e le dovute risposte si sono così smorzate. La mia modesta conclusione è quella che gli intervenuti, con questo convegno, avrebbero dovuto avvalorare la loro conoscenza e professionalità mentre sono tornati a casa più confusi di prima.

 

Un convegno da non perdere è stato: " Allevare un cavallo europeo " organizzato dall'A.p.a. di Oristano moderato dal Prof. Bernardo Meloni Presidente dell'E.N.C.I. per oltre un decennio, al tavolo il Dott. Graziano Menossi Presidente dell'A.N.A.C.S.I. e la Dr.ssa.Gioia dell'Associazione Italiana Allevatori (Segretaria Nazionale) con un ospite di tutto rispetto il Dott. Jurgen Esch dell'Associazione razza Holsburg dove con professionalità cultura e competenza hanno dato delle linee guida su un allevamento moderno, razionale e remunerativo.Spero che tutto ciò sia stato somatizzato dagli allevatori oristanesi e isolani per concepire nuove imprenditorialità nel mondo allevatoriale.

 

Giunto direttamente dalla Provincia di Cuneo Luciano Mattalia, addestratore e tecnico di doma dolce, con la sua esibizione di obbedienza e coordinamento psichico tra uomo e cavallo è stato applaudito e gradito tanto da rifare un bis nella giornata successiva; nel mese di febbraio sarà di nuovo in Sardegna per un corso del suo "Horseman Program" di primo livello secondo regolamento E.N.G.E.A. dove è istruttore e responsabile di settore.

Bene! Molto bene per la monta sarda da lavoro, che annovera tra le sue fila, cavalieri di alto pregio e valore equestre, peccato a questo mare divisorio che a volte limita a ben più meritate glorie, a chi, se sotto attente guide professionali e giusti coordinamenti, potrebbe elevarsi sino a far premiare il proprio valore.

 

Ma veniamo al centro "Giara Club" di Antonio Casu: un successo scontato, cavallini e mini cavalieri sempre al top, addestrati e curati da questo anziano istruttore che nella sua innata natura psicosociale è riuscito, dandogli fiducia e con l'aiuto amorevole dei genitori, a portare un bambino down a fare il capo corsa nella Sartiglietta.altro che favole!

Una figura inarrestabile, vogliosa di conoscere e acculturarsi nelle materie di suo interesse.

Nel gennaio 2005 frequentava un corso a Grosseto per Operatore E.r.d.(equitazione ricreativa per disabili) nel 2004 frequentava un corso attacchi e nella primavera 2005 si brevettava "cocchiere in attacchi da lavoro".Antonio Casu un mito! Antonio Casu, i suoi "giarini" e i suoi "bambini", una simbiosi per grandi successi che promuovono in tutto il mondo la Sardegna e la tradizione oristanese, ma finite le feste arrivano i pianti! è ora di riconoscerlo, aiutarlo, farlo crescere e far in modo che questa fantastica realtà continui a vivere: "non con due presse di foraggio e quattro mostaccioli", ma istituzionalizzandoli, creandogli una vera scuola, come bacino per l'antica tradizione de "Sa Sartiglia oristanese" Pasquale Onida Presidente della provincia e politico di grande talento ed esperienza potrebbe essere, il padrino, adatto a far crescere ed emancipare questa piccola grande Associazione, che rimane comunque il fiore all'occhiello dell'oristanese e della Sardegna tutta.

 

Passare tra gli stand era per tutti grande attrazione, sia a livello culturale che eno-gastronomico, le persone interpellate, e debbo dire molte, sono state omogeneamente e positivamente colpite dall'organizzazione, ma soprattutto dalla " gratuità" dell'ingresso alla fiera (oltre 30.000 accessi in una provincia di 150.000 persone) e questo è tutto da riconoscere agli organizzatori.

Il tanto atteso convegno sul "Turismo Equestre" è iniziato puntualmente mercoledì 14 settembre alle 17.00, anche qui con un po' di improvvisazione per l'accredito e materiale informativo, compensato da una buona presentazione del Commissario della Camera di Commercio Avv. Piero Franceschi sostenuto dal rampante Assessore Provinciale Cristiano Carrus e dall'Assessore comunale Mariano Carta. Per la parte tecnica (un po' magra) è intervenuta un' Anna Dina Cozzoli, in meravigliosa forma (da non dimenticarsi che è stato l'unico "su componitore" donna della Sartiglia di Oristano), il veterinario Dott. Paolo Puddu, il giornalista e appassionato di viaggi a cavallo, Giovanni Manca e un dirigente E.r.s.a.t. non ben identificato.

Si pensava che sarebbe stata una cosa più sostanziosa, con giusti tecnici ed esperti nazionali e internazionali, per evidenziare un settore, da sempre trascurato, soprattutto perché non valorizza gli sforzi allevatoriali e di grande interesse turistico. Soprattutto ci si aspettavano promozioni e soluzioni tecniche-operative, da una provincia, che ha ereditato e sta portando avanti progetti e P.i.a.. nel settore equestre, lacunosi e fin ora improduttivi, che ad oggi non hanno sviluppato nessuna economia a fronte di grandi investimenti (si parla di oltre 50 miliardi di vecchie lire? dall'anno 2000) in strutture statiche ubicate in tutto il territorio provinciale, anche se i più, sono convinti, che questa nuova giunta prepostasi a governare il territorio con diligenza ed efficacia, saprà rimettere a posto democraticamente le cose… speriamo bene!!!!

 

I discorsi: quelli di sempre! Ben infarinati i semplici contenuti per renderli più appetibili. In Sardegna, il turismo equestre doveva partire dagli anno '80, da quando nel corso di decenni si sono sfornati centinaia di " assistenti di turismo equestre ", mai inseriti nel settore.

Solo pochi, come mosche bianche, lavorano, per lo più in continente, tutto questo perché è mancato lo sviluppo e la programmazione della materia prima: " il marketing" , la scienza per far emergere l'imprenditorialità dei soggetti, formarli su come ricevere ed accudire nei pluriservizi di settore i possibili turisti. Non si sono mai create, malgrado rari privati tentativi non sostenuti dalle istituzioni, agenzie e organizzazioni di spessore per costruire pacchetti turistici che, attraverso borse e fiere nell'isola o all'estero, andassero a promuovere il settore ed informare tutte quelle genti appassionate di ippotrekking, come tedeschi, svizzeri, francesi, inglesi, scandinavi ed ora, a buone fette, anche ai neo entrati, nella comunità europea, paesi dell'Est, per non parlare poi di americani, giapponesi, cinesi ed emirati vari.

 

La Sardegna ha una naturalità e un territorio unico al mondo, tanto che un titolo di anni fa di Cavallo Magazine recitava " Sardegna, un continente ". Purtroppo, ancora oggi, tutto orbita intorno ai "contributi", tutto e tutti girano nella speranza di questi, di soldi che dovrebbero piovere chissà come dal cielo, da pensioni che arrivano dal nulla, appiattendo così stimoli e impresa, rendendo sterili settori e gente a discapito dei più e a beneficio di quelli che si ingrassano e non cambiano mai.

I sardi sono un popolo di cavalieri! hanno il dna del cavallo nel sangue! A mio modesto avviso, con la loro forza e fierezza sono tra i migliori cavalieri al mondo. Ma! Passiamo ad altro! Qualcuno della Federazione parlava di errata formazione, scivolando nel presente (chissà poi perché), non pensando al passato: alla miriade ( decine di centinaia ) di illusi o allievi di professione (per le 400-500 mila lire che venivano erogate) che per anni e anni la loro docenza ha sfornato, ancor più complici (sotto l'aspetto tecnico), di chi li reclutava (sotto l'aspetto economico), ma così era il sistema!

 

Adesso sono finiti i contributi, le facili pensioni e il voto di scambio e la facile formazione, da qui in avanti ci saranno solo imprenditori che dovranno crescere e veri politici che dovranno gestire risorse e territori ed Enti di formazione professionali controllati.

Il turismo equestre è una grande realtà, che può dare grandi frutti creando giuste ippovie che raccordino i già numerosissimi agriturismi e bed & breakfast.

La Sardegna, ripercorrendo gli antichi tratturi e sentieri delle greggi e delle mandrie è già una naturale ippovia, con mille percorsi da riscoprire e far conoscere.

 

Trovare attraverso agriturismi, aziende e ovili poste di sosta (ben attrezzate), selezionare soggetti equini idonei anche al neofita, lavorare in sicurezza secondo le tradizioni, formarsi attraverso corsi con valenza certa e certificata, creare un gruppo di professionisti dell'ippovia e con collegialità e professionalità preparare il prodotto turistico da immettere nel mercato, ci sono non uno, ma molti tour operator che sognano di vendere " la Sardegna a cavallo ". Sporadici imprenditori sia dei territori costieri che dell'interno stanno iniziando questo nuovo lavoro, questa avventura di vita e a sentir ciò che il tam-tam del turismo equestre fa girare per questo mondo, sembra che comincino a capire il sistema. Aiutiamoli tutti, istituzioni comprese, a farli conoscere e crescere, creando flussi di ippoturisti, portatori di valuta pregiata.

 

Basta! Con i bluff e cattedrali nel deserto, il prodotto c'è, basta farlo funzionale, spendendo quelle poche risorse che ci sono per creare "vere ippovie" certificate, collaudate e messe in sicurezza nella loro percorribilità e ospitalità, centrando la domanda della richiesta.

Basta inventarsi cose non funzionanti nel pratico a solo beneficio di qualche furbo privato che, statene certi!!!

Non aprirà mai i cancelli della sua stalla per mandare le greggi nelle stalle di altri.

Sono sicuro che le prossime edizioni di questo evento fieristico, saranno sempre al meglio, forti della loro professionalità e cambiamento, coordinate per crescere nella correttezza e serietà di chi sta crescendo.

U-boat


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