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Ippodromo Cesena Trotto. Un Europeo da ricordare per i quattordicimila in tribuna

Sabato 5 settembre si è conclusa la stagione del Savio 2009 con il 75° Campionato Europeo – Trofeo Hera (euro 300.300) e la XI Prova Grand Circuit U.E.T. 2009

Cristina Chiabotto, madrina del campionato, ha premiato il vincitore del Campionato Europeo 2009 – trofeo Hera, Algiers Hall guidato da Roberto Vecchione.

La stagione 2009 del Savio è giunta, dopo ben trentacinque appuntamenti agonistici, alla sua conclusione con la disputa del Campionato Europeo – Trofeo Hera, perla di una serata esaltante iniziata tra le note di una simpatica orchestrina jazz e finita tra la scoppiettante allegria dei giochi pirotecnici che hanno salutato il folto pubblico, illuminando la notte cesenate.

D'amblai alla quinta corsa del palinsesto, prima prova dell'Europeo, un miglio come da tradizione con Opal Viking eletto favorito al betting, ma con tanta curiosità per l’esordio italiano di Bexipop e S.J’S Photocopy, due scandinavi dalla forte ambizione ma assai deludenti alla prova dei fatti.

In breve la cronaca con Bexipop di galoppo e Geresto Dei leader su Ismos Fp, mentre il favorito calcava scomode corsie esterne offrendo comoda scia a Garlande Irina. Dopo un giro velocissimo Geresto accusava la fatica e dalle retrovie ci provavano dapprima Garland Kronos e soprattutto Irina, che Giampaolo Minnucci proiettava in avanti staccando il primo pass per la finale a media di 1.12.2 sull'incredibile Algiers Hall, dato per bollito alla vigilia, ma guidato con precisa scelta di tempo da Robi Vecchione e uno sfortunato Ismos Fp, intrappolato allo steccato dal calo repentino del battistrada.

Dopo la trio non lontana dai diecimila euro che ha premiato un paio di fedeli supporter degli allievi di Holger Ehlert, grande pathos per la seconda che ha visto ancora il trainer teutonico sugli scudi grazie ad un eroico Algiers Hall, che così si è guadagnato il diritto a rivaleggiare con la compagna di viaggio per il titolo di campione europeo vincendo in open stretch una gara condotto sin dal via dalla saura Illinois.

Pubblico in delirio alla discesa in pista dei due contendenti, accomunati dalla medesima palestra d’allenamento ma non dalle giubbe, che recitavano da programma Sergio Carfagna per la femmina e San Giuliano per il maschio, con il betting salomonicamente diviso ed un pronostico tecnico invero difficile.

Allo stacco facile al comando Algiers e melina sino ai trequarti di miglio dove la femmina ha coraggiosamente provato a scalzare lo yankee, ma nonostante un parziale conclusivo a media di 1.08 ha dovuto inchinarsi all’esperienza del maschi che ha regalato a Robi Vecchione la vittoria più importante di una comunque pluripremiata carriera.

Non solo quarti di nobiltà in pista al Savio, ma anche un nutrito gruppo di qualitativi performer con il sorprendente Maestoso Ral ad aprire la suite dei vincitori di serata in 1.16.0 su Maitre e Mammana Gan, mentre alla seconda il panzer Capriz è tornato prepotentemente alla ribalta vincendo alla maniera forte in stretta partnership con Edy Moni. Stop and go vincente per Educ Di Re alla terza, con il trascurato alllievo di Liliano Pennati ben sostenuto dal bravo Sandro Gori, che ha trovato così una valida valvola di sfogo alla tensione creatagli dalla partecipazione del suo Geresto al clou della serata, poi, alla quarta, assolo di Libertè Font ed Enrico Bellei, ma delusione per i molti sostenitori della scarrierante Leimark.

Nel riuscito corollario serale non poteva mancare un handicap dalle prestigiose frequentazioni e alla sesta, Overhaul e Immanuel Kant hanno regalato una palpitante dirittura d’arrivo che ha sancito la millimetrica vittoria del canadese di Enrico Bellei sull’indigeno allenato da Mario Rivara e ben guidato dall’ispirato Ale Gocciadoro, mentre Francavilla ha completato il podio per la gioia di Nicoletta Ravaioli, poi, alla settima, shock per l’inopinata rottura di Le Touquet e vittoria in 1.12.9 di Lolly Kronos e Roberto Andreghetti.

Altro miglio infuocato, questa volta alla nona, dove Irambo Jet ha giostrato in avanti passando sull’accondiscendente Meadowbranch Quoin dopo duecento metri e staccando con irrisoria facilità su Inox Font a media di 1.13.1, mentre la decima è andata all’erede del grande Varenne, Mercurio Dei, che in 1.13.4 ha dominato la referenziata concorrenza per l’ennesimo trionfo di Holger Ehlert in questa magica serata.



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