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Il pareggio dell’unghia: opinioni divergenti.

Scopriamole insieme.

Ted Stashak illustre veterinario americano ha scritto che “i fini di un corretto pareggio sono di rendere il più vicino possibile al normale la forma del piede, l’angolo dell’asse del piede e il livello del piede”.
Il dr. Stashak parla del pareggio in termini di possibilità infatti non esiste sempre la facoltà di portare a simmetria un piede piuttosto irregolare.
Questa difficoltà ha prodotto fra i maniscalchi opinioni divergenti.

Una parte di essi, soprattutto gli americani, ricercano più o meno ostinatamente la simmetria del piede. Molti altri al contrario, pareggiano il piede in modo che esso atterri piatto, cioè che nessuna parte di esso guadagni il terreno prima delle altre. Personalmente, nella vita, mi sono schierato poche volte tuttavia devo ammettere che è inconcepibile che un piede normale non atterri piatto.

 

La mia scappatoia consiste nel rendere il più possibile simmetrico il piede pur permettendo che esso atterri piatto. Inoltre non è casuale che io abbia usato le stesse parole di Stashak volendolo indicare come il suggeritore della via moderatrice.
Infine è da sottolineare l’impossibilità di correggere difetti di conformazione come il mancinismo o vizi deambulatori come il falciare. Al contrario sia gli uni che gli altri si possono invece contenere e limitare con pareggi dell’unghia e ferri correttivi.
Regolari pareggi dell’unghia uniti alla somministrazione di calcio/fosforo sono utili a limitare valgismo, varismo, mancinismo e cagnolismo nel puledro di età inferiore all’anno di vita.
I testi insegnano poi, che posto l’osservatore lateralmente al cavallo, la muraglia e la pastoia debbano produrre una linea retta ovvero senza alcun angolo. Purtroppo esistono cavalli che non corrispondono alla regola perciò anche in questo caso è utile esprimersi in termini possibilistici.

 


Il metodo usato per correggere eventuali angoli tra muraglia e pastoia, si avvale della variazione della lunghezza della punta rispetto ai talloni tramite pareggio, solette a cuneo, ferri a spessore non omogeneo (più alti ai talloni) o ramponi. Al contrario, ferri con rami di differente spessore o ramponi forgiati su un solo ramo del ferro sono usati per correggere piedi non bilanciati e non simmetrici.
Il proprietario così come il maniscalco, devono ricordare in ogni caso, che le variazioni di lunghezza operate fra punta e talloni influenzano l’apparecchio sospensore del nodello nonché le articolazioni interfalangee, con le loro capsule articolari.

D’altra parte le correzioni di piedi non bilanciati, nella fattispecie ferri a rami di spessore differente e pareggi correttivi latero-laterali, influiscono sui legamenti collaterali delle articolazioni e sulla distribuzione delle forze fisiche riguardanti il peso.
A prescindere dalla distribuzione delle forze fisiche è pur vero che malgrado l’applicazione dei ferri a rami di spessore differente, i legamenti collaterali delle articolazioni carpiche, tarsiche e interfalangee non risultano poi così sollecitati grazie alla presenza di ossa brevi e perciò di molti legamenti collaterali i quali possono distribuirsi la deviazione causata dal ramo spesso del ferro.
Tali mie speculazioni, inadatte ai più, dimostrano la difficoltà della materia che è riservata esclusivamente agli specialisti del settore. Il proprietario dal canto suo, può invece sincerarsi che il maniscalco asporti con le apposite tenaglie solo la porzione di unghia in eccesso, possibilmente senza sbilanciare un piede fisiologicamente simmetrico.

 

Inoltre il proprietario controllerà che:
• la suola venga asportata solo moderatamente visto che l’asportazione eccessiva la indebolisce mentre quella scarsa la rende facile pabulum per i microorganismi;
il fettone sia tagliato con le stesse indicazioni valide per la suola, sempre tenendo conto del tipo di suolo a cui è destinato il cavallo;
il pareggio del piede sia piano;
• vengano lasciate le barre;
• la muraglia sia raspata solo dove necessario.

 

In conclusione, intendo ribadire che il pareggio e il bilanciamento del piede rimangono di dominio specialistico, tuttavia il proprietario ha il compito di effettuare un controllo sulle procedure elementari di preparazione dell’unghia.

Giovanni Origgi

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