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27 Luglio 2024

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La Bellezza salverà il Mondo! 6′ Edizione del CIAT "La Venaria Reale"

Soggetti del dialogo sono rispettivamente il sovrano Vittorio Amedeo II, il "reale architetto civile" Filippo Juvarra e la regina morganatica Anna Canalis, contessa di Cumiana e marchesa di Spigno.

“Ebbene architetto, mirate infine quanto risplende come faro il frutto del vostro estro ed ingegno nelle Scuderie regie, nella chiesa di Sant’Uberto, nei giardini, ovunque!”
 
“Troppo mi lusingate Sire, si deve soltanto alle vostre magnanime grazie, alla vostra illuminata fiducia nei miei confronti se tanta bellezza risplende in tutta La Venaria!”
 
“Oggi tuttavia la bellezza – conceda il mio signore – brilla soprattutto nei superbi cinquantacinque legni che si schierano sul nostro nobile parterre, nell’aulico treno di carrozze che d’ogni parte del
nostro regno, d’Oltralpe e dall’Ispagna è giunta qui onorare la regalità del Ducato Sabaudo.”
 
 
Di Marco Gentile. Photo credits Dario Mastria e Giovanni Vitale
 
Vedo i tre affacciati alla balaustra della loggia marmorea che, sopraelevata rispetto al parco d’una decina di scalini, corre lungo la manica sud ovest della Reggia per tutto lo sviluppo dell’interna Galleria di Diana, con affaccio sul giardino disegnato di vialetti in mortella ed aiuole fiorite innanzi alle regie scuderie juvarriane.
 
O forse no, forse non è vero che fisicamente i nobili consorti e l’illustre maestro sono lì presenti, ma complici la maestosità della scenografia, l’emozione dell’evento, la concentrazione e la puntualità perfette nella preparazione di ogni equipaggio, giocano il suggestivo scherzo di credersi in un secolo passato.
 
In esso, oggi come ieri, sfilando innanzi ai giudici ben cinquantacinque carrozze perlopiù originali d’epoca, rivive una barocca e sfavillante festa di Corte e si portano indietro le lancette del tempo.
 
Proprio così: tutti i partecipanti del Sesto Concorso Internazionale di Eleganza Reggia di Venaria saranno vincitori in questi due giorni, ed il premio principale sarà quello d’essere riusciti a sconfiggere il tempo, fare muovere i legni del passato, con tanto di abbigliamenti consoni al periodo, finimenti originali, accessori rari e studiati ed orgogliosamente posti in mostra.
 
Presidente di giuria il Barone De Langlade che riceverà in questa occasione il titolo di Socio Onorario GIA per i meriti avuti nel conservare la cultura della Tradizione nel mondo.
 
Innanzi a lui e agli altri Giudici AIAT, Raimundo Coral e Bernard Puteaux, si presentano i primi attacchi singoli e con cavalli pesanti come la carrozza Tabacchiera di Ramona Bigatto del 1900 e, sempre, puntuale al particolare è un’altra donna alle redini, la giovane Valeria Nicolotti, che conduce un Dog Car Dos à Dos del 1870 di Alexander Catò, che vincerà la Prova di Presentazione nella sua Categoria.
 
Le grandi firme non si fanno attendere: un Park Phaeton Cesare Sala con Marco Gentile in singolo, che bisserà in avanzato pomeriggio, esordendo con una pariglia di haflinger, madre e figlia, attaccate ad unA storica Tabatière 1842 Firmin Carbonié, già appartenuta a tale Alfred Roland, cantore pirenaico impegnato in un tour in tutta Europa e Terra Santa ed autore dell’Inno Regionale Valdostano “Montagnes Valdotaines”.
 
Applausi al Rally Car Kauffman 1830 alle redini di Valentino Pozzer, piuttosto che all’Americane Chicot Lavellons per Ermete Dognini col giustamente regale cavallo lipizzano.
 
Sempre ben rappresentati gli attacchi svizzeri degli Attacchi con il Klapp Break di Heiner Staub, quest’anno sul podio nella Categoria Singoli, Albert Sporradli, vincitore dello scorso anno, con Break di Staheli, Christoph Holestein con la sua Wagonette appena restaurata ed aggiunta ai tesori della sua rimessa e gli immancabili Elio Campagna e Ruth Wunderlin Messmer. 
 
Adamo Martin conduce una Dottorina di inizio ‘900 per la firma di Jacob Merk, di proprietà di Bruna Marzetti, carrozza utilizzata da medici e veterinari per le visite
ai loro pazienti.
 
La presentazione innanzi ai tre attentissimi e peritissimi giudici è tutto un crescendo: Bruno Monero, che vincera’ la sua Categoria, su Duc 1840 firmato Zanoncelli (MI) attacca una pariglia di PRE e pure spagnoli sono i cavalli alle guide di Domenico Bagnaschi su Phaeton di Peter & Sons della metà dell’800.
 
Attacco inconsueto e sempre scenografico ed ammirato è l’unicorno di Gelder alle redini di Roberto Bergaglio con Break de Chasse costruito nei primi anni dell’800 per la prestigiosa firma di Cesare Sala.
 
Del 1845 è la Milord Locati con alle redini Anna Della Vedova, mentre Mario Mautino presenta un altro gioiello torinese, una Milord Locati&Torretta 1890 in pariglia di lipizzani.
 
Ed ecco un cocchiere di servizio, Giuseppe Usai, a cassetta di un’altra nobile Milord fine ‘800 di fattura francese di Faraux- Lion Orleans.
 
Alfio Biasibetti si presenta con un ammiratissimo Brougham Morelli del 1850, e non possiamo dimenticare Mario Bozzini con un Phaeton di fattura inglese prodotto a Bratford agli inizi dell’Ottocento.
 
Ed è proprio la Spagna poi, ci piace continuare nel gioco del feedback temporale, che dona fasto esotico alla Corte sabauda con attacchi sublimi: ecco Borrego Hernandez Hosè su Break La Marca del 1860 corredato di splendidi finimenti ed abbigliamenti a la calesera, e strappa applausi Llibert Calvet Martinez su Grand Break Lepin datato 1870.
 
Best in Show del Concorso e vincitore della Prova di Presentazione, Jacinto Planas Ros con uno straordinario Winchester attaccato uno Shooting Break di Cesare Sala.
 
Raffinato è il Break da campagna di fattura ungherese attaccato ad un addestratissimo team di quattro muli di Matteo Pellizzer, che, affiancato da 2 splendide signorine, apre il gran finale degli otto tiri a quattro provenienti da Italia, Francia, Spagna e Svizzera e che strabiliano il pubblico e riempiono il gran parterre.
 
Una menzione tutta speciale la si deve poi necessariamente agli Attacchi che i Francesi del secolo scorso chiamavano le Grandes Guides, ossia gli imponenti tiri a quattro.
 
Fiorenzo Erri come sempre eccellente presenta il Phaeton di Binder, fine ‘800 attaccando PRE e KWPN., quattro pony Welsh fanno bella ed originale mostra di sé all’attacco della Doktor Wagen di una gentile guida femminile, la francese signora Dominique Ganier.
 
Lo svizzero Edwin Burge-Sutter condurrà invece un ricercato e londinese Landau a 8 molle firmato Kersterton 1860, gia’ vettura di servizio dello sceriffo di Cardiff, al tiro di quattro Westfalia -Hannover.
 
Ancora per l’Italia Costanzo Tameni alle redini di quattro splendidi PRE conduce l’importante Break de Chasse Cesare Sala di fine ‘800. Bernd Schnu?r per la Germania presenta un altro Break de Chasse di fattura tedesca, di P. Scheurer del 1890.
 
E sarà proprio lui ad essere incoronato campione assoluto della 6^ edizione.
 
Per ogni concorrente sarebbe necessario, come nei grandi ricevimenti coronati, un cerimoniere con tanto di bordone ad annunciare l’ingresso delle loro illustrissime altezze: guidatori impeccabili, groom in livrea di gran spolvero, equipaggi che paiono uscire dai migliori quadri dei pittori Romantici europei.
 
Di fronte a tanta magnificenza, però, la penna del modesto cronista non può che rimanere confusa, e chiedendo ammenda a chi non ha trovato modo d’essere qui citato, nonostante l’eccellenza di ogni partecipazione.
 
Desidero però esprimere ancora una radiosa certezza, che ha preso certamente vita sabato e domenica nel contesto de La Reggia di Venaria, come quel faro cui alludeva il sovrano Vittorio Emanuele II, prendendo a prestito le parole dello scrittore Cvetan Todorov: “La bellezza salverà il mondo!”
 
 
 

Redazione


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