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Tutti gli articoli qui presenti sono stati pubblicati in oltre un ventennio e fino al 1 Giugno 2020

Turismo equestre: rifugio ideale per gli amici del cavallo

Le statistiche c'informano di un aumento costante di genitori desiderosi di far avvicinare i loro figli al mondo del cavallo.
Tale aumento contrasta però con il continuo calo numerico dei giovani proiettati verso l'impegno equestre di tipo agonistico.
Le ragioni di questa "fuga" dall'agonismo sono molteplici ma di non difficile lettura.
Il motivo principale si può individuare nel crescente aumento dei costi da sopportare.
In verità l'avvicinamento all'equitazione, che si concreta di solito con due lezioni settimanali, non arreca molti danni al portafoglio familiare e rende piacevole l'approccio al mondo equestre del giovane praticante.

E' noto però che, dopo i primi mesi, al giovane allievo è richiesto un impegno sempre più assiduo ed al genitore una spesa. sempre maggiore.
Spesa che diventa particolarmente onerosa quando, alle dovute quote d'iscrizione e di frequenza si sommano i costi di partecipazione alle prime gare agonistiche a carattere regionale o interregionale.
Sono spesso queste "trasferte" a mandare in tilt i portafogli di molte famiglie dei giovani praticanti già "provate" nella tasca dall'incremento del numero di lezioni settimanali rese obbligatorie per la preparazione alla gara.

A tal proposito va detto, per inciso, che al maggior carico economico si collega inesorabilmente l'aumento della spola settimanale casa-maneggio-casa.
Tale viavai ingigantisce quelli che sono i normali problemi legati all'accompagnamento.
Si va, infatti, dal salto del pasto al fugace panino in auto, dal permesso d'uscita anticipato da scuola all'immancabile litigata giornaliera, causa ritardo, tra genitore e figlio.

Per il giovane allievo, i problemi sono, in questa fase, molte volte di tipo scolastico, costretto a recuperare allo studio a tarda sera. le ore aggiuntive dedicate alla lezione extra d'equitazione.
Alla spola con il maneggio segue a breve, come una catena di montaggio, l'obbligo di provvedere all'acquisto di particolari capi d'abbigliamento, ritenuti indispensabili per la gara e, fino a quel momento, non necessari (leggi giacca, stemma sociale, cravatta, spilla etc.).
Il "salasso", nell'imminenza della gara, continua con le spese di viaggio, trasporto del pony o cavallo, tassa d'iscrizione alla gara, quota box e spesso ristorante e albergo.

La classica ciliegina, sulla torta della "trasferta", è rappresentata dai rimborsi spesa dovuti all'istruttore.
Giunge il fatidico giorno della prima gara.
Genitori in apprensione, ragazzini spesso con forti dolori addominali e, se tutto va bene, tre minuti di gara.
Già se tutto va bene. Succede spesso, infatti, che il ragazzino faccia sul primo ostacolo un bel volo ad angelo su una "piantata" del pony, ed allora al dolore della tasca del genitore si accompagna quello delle terga del giovane atleta.
A questo punto, come direbbe qualcuno, la domanda in molti genitori nasce spontanea.
Vale la pena spendere tanto denaro per soli tre minuti di gara?
Il dubbio, che s'instaura nel genitore, se continuare a far soffrire il portafoglio o far avvicinare il figlio ad altra disciplina sportiva, svanisce spesso con l'amorevole invito dell'istruttore ad acquistare un pony "adatto" alle caratteristiche del promettente giovane.
Il notevole onere derivante sia dall'acquisto sia dal mantenimento del pony spinge, molto spesso, il genitore a guadagnare in tutta fretta l'uscita del maneggio, catapultandosi magari verso la più vicina piscina comunale.
Tale forzata decisione annulla il motivo basilare che aveva spinto il giovane verso quella pratica sportiva: l'amore per il cavallo.

Oggi, grazie all'enorme incremento del turismo equestre sono invece in numero crescente i giovani non più costretti a rinunciare all'amico pony e/o cavallo.
Con il turismo equestre vengono, infatti, a cadere inesorabilmente tutte quelle problematiche che hanno costretto, fino a pochi anni fa, molte famiglie a distogliere il figlio dalla pratica equestre.
Quello che era un piacevole divertimento per pochi diventa sempre più piacere per molti.
Quello che era un costoso sforzo economico, per uno stress di pochi minuti, si riduce ad una spesa irrisoria, per uno svago lungo intere giornate.
Il turismo equestre ha mostrato, a tanti giovani, come sia possibile vivere in modo semplice e divertente la pratica equestre, con l'esperto sguardo di una "guida".
Guide che sanno perfettamente d'avere, come compito principale, quello di insegnare divertendo nella massima sicurezza gli amici del nobile quadrupede a loro affidati..

Il proliferare poi degli agriturismo, che offrono, alla loro variegata clientela, lunghe e piacevoli passeggiate a cavallo, hanno permesso ad interi nuclei familiari di riappropriarsi di profumi e sapori quasi dimenticati e, cosa da non sottovalutare, affrontare una spesa notevolmente inferiore a quella sostenuta per soli tre minuti di gara. 

Bruno Del Gado

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