Nasce il comitato nazionale cacce a cavallo
Dal 6 al 9 Novembre, il QuartiereEspositivo di Verona Fiera, ha ospi tato all' interno della centocinquesima edizione della Fieracavalli, uno stand nuovo dedicato ad una antica tradizione britannica, lo stand del Comitato Nazionale Caccia a Cavallo, costituito nel 2003.
Alle pareti dello stand, le innumerevoli foto, scattate durante le cacce, di cavalli, giacche rosse, cilindri, bombette, illustravano l'attività, ricreando immagini di un tempo perduto, arricchito dalle preziose divise originali di Gabriele D'Annunzio, esposte, per l'occasione, all'interno dello stand.
I dettagli ai curiosi visitatori, erano, gentilmente forniti, dal Ten.Col Vittorio Varrà, Master della Società di Caccia Vespasiano Gonzaga, una delle società più giovani all'interno del comitato nazionale.
«Tale comitato, formato da alcune delle più prestigiose ed antiche società di caccia, tra cui ricordiamo, la Società Bolognese, la Bresciana, la Friulana, la Milanese, la Torinese, la Toscana e la Veneta, nasce con il fine di diffondere e promuovere un nuovo modo di vivere l'equitazione di campagna sottolinea il Ten.Col. Varrà – volto alla conoscenza della natura e degli ambienti circostanti, molto spesso incontaminati ed inesplorati. E' un'attività adatta agli amanti della natura e della campagna, scevra dalla cruenza della caccia tout court poiché si tratta di cacce figurate in cui ci si limita ad inseguire un cavaliere che percorre un itine rario, solo a lui noto».
Durante il percorso, egli, lasciando delle tracce d'ausilio ai cavalieri, indica l'itinerario utile a raggiungerlo ed a portargli via una simbolica coda di volpe, assicurata alla spalla destra.
I cavalieri, preceduti dal Master affrontano, durante l'inseguimento della "volpe", ostacoli naturali come tronchi, terrapieni e fascine, elementi che rivelano l'abilità del cavallo ed il coraggio del cavaliere nel superarli. La caccia è inoltre scandita da veri e propri riti e cerimoniali, come l'augurale "bicchiere della staffa" che apre la caccia, o il suono del corno che accompagna i cavalieri nei vari momenti della giornata.Conclude Varrà, «L'invito di creare un vero e proprio comitato nazionale, è stato ben accolto dalle varie società di caccia, come testimonia l'esperienza passata di diverse cacce congiunte, organizzate con la collabo razione di più società.
Tale comitato, non nasce al fine di omologare le tradizioni delle diverse società ma, al contrario, ha come obiettivo la loro valorizzazione.La ricchezza di tale comitato è data proprio dalle peculiarità, presenti nelle singole società, che vanno promosse e diffuse».
All'interno dello Stand, incontriamo inoltre, il coordinatore nazionale dell'Ente Nazionale Guide Equestri Ambientali, Mauro Testarella, che sottolinea l'importanza di tale comitato.
«L'ENGEA, impegnata da sempre nel valorizzare l'equitazione nei suoi molteplici aspetti e sfaccettature, augura al neonato comitato di crescere e di consolidarsi nel tempo»
Continua Testarella, «Ritengo, l'esperienza della caccia a cavallo, una valida palestra per l'equitazione di campagna che consente, allo stesso tempo, una maggiore conoscenza degli scenari naturali italiani, alcuni dei quali possono essere scoperti solo tramite il cavallo. L'Italia è ricca di sentieri, percorsi naturali che rischiano di andare perduti per sempre, ogni associazione o comitato che mira alla loro promozione non può che rac cogliere il plauso e gli ncoraggiamenti dell'ENGEA».
(di Francesca Traldi . Foto di Maddalena Migliaccio)
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