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Le stupende Collezioni del Portogallo

Tante sono le ragioni per visitare il Portogallo, paese di magnifiche città, paesaggi oceanici e campagne di una dolcezza antica. Ma gli appassionati di carrozze non possono attraversare questo paese tralasciando alcune tappe fondamentali.


  Per gli amanti del barocco e dello stile neoclassico, c’è il Museu Nacional dos Coches di Lisbona che espone una collezione unica al mondo di carrozze trionfali del XVII al XIX secolo.

 

Ubicato nell’antica Scuola Reale d’Equitazione, il Museo ospita esempi unici di carrozza da viaggio, come quella del 1619 di Filippo II o i tre carri trionfali inviati a papa Clemente XI nel 1716.

 Completano la collezione, portantine, carrozze per i figli dei reali, sontuose uniformi da lacchè, elaborate staffe e morsi, spade e quadri.

 

Un annesso del Museo, situato nel Palazzo Ducale di Vila Viçosa, 200 km a est di Lisbona, ospita invece 80 carrozze dal XVII al XX secolo: berline della Famiglia Reale e una gran varietà di Carri trionfali, Landau, calessi, Milord, Clarence, Vittoria, Phaeton, Brougham, Spider e carri postali.

 

Presto le due collezioni saranno riunite nella nuova sede del Museo della Carrozza, un grande edificio contemporaneo, sempre situato a Belém, il quartiere dei musei di Lisbona.

 

Altre collezioni ugualmente interessanti si possono trovare alla Fondazione Alter Do Chao. L’antica scuderia reale, ora sede di studio e allevamento della razze lusitana, alter e sorraia, nonché polo di formazione in allevamento equestre, scuola di equitazione e di attacchi.

 

Qui si trovano una trentina di carrozze e calessi del XIX secolo, unitamente ad antichi finimenti.

 

Meno conosciuto è il Museu das Carruagens di Evora, situato dietro la cattedrale della città. Ospitato nelle antiche scuderie del Palazzo di San Miguel, il museo fu inaugurato nel 1995.

 

La collezione riunisce delle belle carrozze d’epoca: un Tonneau, un Brougham coupé, una Vittoria, un Break della Casa Vill’Alva. Inoltre un Caselle, un Landau, un Tillbury e un altro modello più piccolo, un Phaeton e un Buggy.

E persino una portantina del XVIII secolo, usata per il trasporto per dame di corte ed ecclesiastici.

 

Un’interessante collezione privata è quella costituita dal medico Lopo de Carvalho (1921-1998), la cui passione nacque da piccolo, quando ricevette da suo nonno il suo primo carrozzino.

 

Ora la sua collezione – raccolta nel Museo de Carros de Cavalos – conta più di cinquanta carrozze, fabbricate in Francia, Olanda, Italia, Spagna, Portogallo e Stati Uniti, da costruttori prestigiosi come Henry Binder, Binder Ainnée, J. Henri Labourdette, Rothchild & Fils, Peter & Sons, Henrique Vasquez, Almeida Navarro e Niels Hanson & Filhos.

 

Infine, a un’ora da Lisbona, sorge Monte da Ravasqueira, una tenuta agricola già allevamento di bellissimi lusitani, campioni di attacchi.

 

Suoi furono i quattro cavalli vincitori del Campionato Mondiale di Attacchi del 1996 e ancora nel 2006 tre, acquistati in Francia, conquistarono le prime posizioni.

 

 

Ora Monte da Ravasqueira è soprattutto un’azienda vinicola, ma è possibile visitare la collezione privata, nata col fondatore, Manuel Augusto José de Mello, appassionato mecenate di cavalli e carrozze.

 

Si tratta di trentacinque carrozze del XVIII-XIX secolo in perfette condizioni, non a caso vi ha lavorato Lopo de Carvalho, il miglior restauratore di carrozze del Portogallo (http://atrelagemlopo.com).

 

Sono conservate anche antiche fruste, finimenti, fanali d’epoca e un antico martinetto, il “crick” del XVII secolo

 

Ma il Portogallo non ha solo musei o collezioni di carrozze. Nonostante la crisi che ha portato all’abbattimento, nel 2012, di oltre 2.800 cavalli lusitani, molti continuano ad avere un cavallo, un carretto o un calesse.

 

E, con un po’ di fortuna, si possono incontrare nei paesini di campagna, leggeri carri da trasporto, usati per le commissioni di tutti i giorni.

 

Un sogno, per noi, il ricordo di tempi andati che in Portogallo è ancora vivo.

 

 

1-Museo Nazionale delle Carrozze, Salão Nobre    Foto de Horácio de Novais
2-Carrozza di Papa Clemente XI- Foto de Henrique Ruas
3-Carrozza Dos Oceanos – Foto de Nuno Fevereiro
4-Museo delle carrozze di Evora
5-Monte da Ravasqueira- Collezione Manuel De Mello-Carro Alentejano – Portogallo del Sud

6-Monte da Ravasqueira- Collezione Manuel De Mello-Berlinda -Vis a Vis
7-Monte Da Ravasqueira- Collezione Manuel De Mello- Coach( proprietario originale Walter Bugatti).

 


IL NOTIZIARIO del Gruppo Italiano Attacchi 1-2013

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tante sono le ragioni per visitare il Portogallo, paese di magnifiche città, paesaggi oceanici e campagne di una dolcezza antica. Ma gli appassionati di carrozze non possono attraversare questo paese tralasciando alcune tappe fondamentali.

Per gli amanti del barocco e dello stile neoclassico, c’è il Museu Nacional dos Coches di Lisbona che espone una collezione unica al mondo di carrozze trionfali del XVII al XIX secolo. Ubicato nell’antica Scuola Reale d’Equitazione, il Museo ospita esempi unici di carrozza da viaggio, come quella del 1619 di Filippo II o i tre carri trionfali inviati a papa Clemente XI nel 1716.  Completano la collezione, portantine, carrozze per i figli dei reali, sontuose uniformi da lacchè, elaborate staffe e morsi, spade e quadri. Un annesso del Museo, situato nel Palazzo Ducale di Vila Viçosa, 200 km a est di Lisbona, ospita invece 80 carrozze dal XVII al XX secolo: berline della Famiglia Reale e una gran varietà di Carri trionfali, Landau, calessi, Milord, Clarence, Vittoria, Phaeton, Brougham, Spider e carri postali. Presto le due collezioni saranno riunite nella nuova sede del Museo della Carrozza, un grande edificio contemporaneo, sempre situato a Belém, il quartiere dei musei di Lisbona.

Altre collezioni ugualmente interessanti si possono trovare alla Fondazione Alter Do Chao. L’antica scuderia reale, ora sede di studio e allevamento della razze lusitana, alter e sorraia, nonché polo di formazione in allevamento equestre, scuola di equitazione e di attacchi. Qui si trovano una trentina di carrozze e calessi del XIX secolo, unitamente ad antichi finimenti.

Meno conosciuto è il Museu das Carruagens di Evora, situato dietro la cattedrale della città. Ospitato nelle antiche scuderie del Palazzo di San Miguel, il museo fu inaugurato nel 1995. La collezione riunisce delle belle carrozze d’epoca: un Tonneau, un Brougham coupé, una Vittoria, un B della Casa Vill’Alva. Inoltre un Caselle, un Landau, un Tillbury e un altro modello più piccolo, un Phaeton e un Buggy. E persino una portantina del XVIII secolo, usata per il trasporto per dame di corte ed ecclesiastici.

Un’interessante collezione privata è quella costituita dal medico Lopo de Carvalho (1921-1998), la cui passione nacque da piccolo, quando ricevette da suo nonno il suo primo carrozzino. Ora la sua collezione – raccolta nel Museo de Carros de Cavalos – conta più di cinquanta carrozze, fabbricate in Francia, Olanda, Italia, Spagna, Portogallo e Stati Uniti, da costruttori prestigiosi come Henry Binder, Binder Ainnée, J. Henri Labourdette, Rothchild & Fils, Peter & Sons, Henrique Vasquez, Almeida Navarro e Niels Hanson & Filhos.

Infine, a un’ora da Lisbona, sorge Monte da Ravasqueira, una tenuta agricola già allevamento di bellissimi lusitani, campioni di attacchi. Suoi furono i quattro cavalli vincitori del Campionato Mondiale di Attacchi del 1996 e ancora nel 2006 tre, acquistati in Francia, conquistarono le prime posizioni. Ora Monte da Ravasqueira è soprattutto un’azienda vinicola, ma è possibile visitare la collezione privata, nata col fondatore, Manuel Augusto José de Mello, appassionato mecenate di cavalli e carrozze. Si tratta di trentacinque carrozze del XVIII-XIX secolo in perfette condizioni, non a caso vi ha lavorato Lopo de Carvalho, il miglior restauratore di carrozze del Portogallo (http://atrelagemlopo.com). Sono conservate anche antiche fruste, finimenti, fanali d’epoca e un antico martinetto, il “crick” del XVII secolo

Ma il Portogallo non ha solo musei o collezioni di carrozze. Nonostante la crisi che ha portato all’abbattimento, nel 2012, di oltre 2.800 cavalli lusitani, molti continuano ad avere un cavallo, un carretto o un calesse. E, con un po’ di fortuna, si possono incontrare nei paesini di campagna, leggeri carri da trasporto, usati per le commissioni di tutti i giorni. Un sogno, per noi, il ricordo di tempi andati che in Portogallo è ancora vivo.

 

 

Guia Risari
IL NOTIZIARIo del Gruppo Italiano Attacchi
1-2013


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