fino a sabato 1° febbraio, mostra la miglior genetica animale delle razze più rappresentative ed esemplari della ricca biodiversità di interesse zootecnico del nostro Paese.
Apertura, nella mattinata di mercoledì 29 gennaio 2020 a Verona, della 114esima edizione della “Fieragricola”, la grande manifestazione agricola e zootecnica a carattere internazionale che quest’anno mette al centro, tra gli altri, i temi della sostenibilità e difesa della disitintività dell’agroalimentare nazionale.
Nel ricco programma, fino a sabato 1° febbraio, spiccano le iniziative che coinvolgono il Sistema Allevatori nazionale: dalle rassegne zootecniche delle razze da latte Bruna Italiana e Frisona Italiana – la prima con la 52esima Mostra Nazionale di Libro Genealogico e la seconda con il 19° Dairy Open Holstein, confronto aperto alla partecipazione di allevatori di altri Paesi europei – e l’esposizione di animali rappresentativi della variegata biodiversità di interesse zootecnico dello Stivale.
“In questa edizione di Fieragricola – dichiara il presidente dell’Associazione Italiana Allevatori-A.I.A. Roberto Nocentini – affermiamo come Sistema allevatoriale nazionale l’impegno già sottoscritto nei giorni scorsi per un’economia a misura d’uomo, aderendo al ‘Manifesto di Assisi’, come è stato ricordato nella cerimonia inaugurale della manifestazione scaligera. Per affrontare gli effetti del cambiamento climatico, infatti, la zootecnia italiana può dare il suo contributo e si propone come modello di sostenibilità, ecocompatibilità e tutela della biodiversità e delle produzioni più autentiche del made in Italy agroalimentare”.
“In una grande vetrina come quella di Fieragricola – aggiunge il direttore generale A.I.A. Roberto Maddé – l’Associazione Italiana Allevatoi e le associate territoriali del Veneto e della Lombardia, assieme alle Associazioni Nazionali di razza e specie, presentano il vero valore della zootecnia italiana, che a fianco delle razze più produttive quali Frisona, Bruna e Pezzata Rossa Italiana mette in esposizioni alcune razze a più limitata diffusione quali ad esempio la bovina Cabannina, o le razze ovine locali venete quali la Foza o la Brogna. La nostra zootecnia è unica per istintività e specializzazione produttiva, e per capacità di migliorare le razze rispettandone le caratteristiche e lo stato di benessere”. A Verona, oltre alle razze già citate, sono infatti presenti la Chianina, la Romagnola e la Marchigiana del circuito Anabic, i bovini di razza Piemontese, le razze tipiche dell’arco alpino, la Charolaise e la Limosine portate dall’Anacli e la razza Bufala Mediterranea Italiana grazie all’Anasb. Da non dimenticare, poi, le razze ovicaprine di Libro genealogico e Registri anagrafici Asso.Na.Pa., le razze cunicole di Registro Anagrafico Anci e le razze avicole, grazie anche al contributo di Veneto Agricoltura.
Tra le iniziative della prima giornata, la tradizionale gara di valutazione morfologica riservata agli studenti degli Istituti agrari, con oltre 40 scuole partecipanti, da tutta Italia, grazie alla rete degli istituti agrari, organizzata da A.I.A. con la collaborazione di Anafj, Anarb, Anapri e Veronafiere.