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Imparare da una leggenda.

Dopo aver incantato ad Hartpury, Andrew Nicholson tiene uno stage in Italia alle Scuderie della Malaspina.

Andrew Nicholson quest’anno è stato scelto come il Key Speaker dell’International Eventing Forum 2015, in Inghilterra presso l’Hartpury College. E’ stata una data essenziale nel diario di cavalieri professionisti e non, appartenenti a tutti i livelli.

 

Il tema del Forum titolava : “Imparate da una leggenda, prenotate un appuntamento con Andrew Nicholson” e spiegava inoltre “Vincere Burghley una volta nella vita fa parte dei sogni di un completista. Vincere per tre volte, tre anni di fila e sullo stesso cavallo… è il lavoro di una leggenda, una prodezza che non potrà mai più essere ripetuta”.

 

Neo zelandese di nascita, Nicholson  vive ed opera in UK da più di 30 anni. A 19 anni, nel 1980, si è trasferito in Inghilterra: il suo primo lavoro è stato quello di groom presso le scuderie di Mark Todd e a Southern Comfort a Badminton, dove più tardi ha vinto! E’ a ragione considerato il completista  più prolifico, 6 volte alle Olimpiadi e selezionato per la sua settima del 2016, molte sono le sue medaglie d’oro, d’argento e di bronzo tra olimpiadi e campionati del mondo. Ha vinto Burghley 5 volte – nel 1995 e nel 2000-  seguite dalle sue tre vittorie consecutive su Avebury: una impresa incredibile! nel 2013 vincitore dell’HSBC Classics, 16 volte cavaliere britannico numero uno ed attualmente numero 2 nella FEI world Rankings. Ha partecipato per ben 33 volte a Badminton, detenendo così il record di partecipazioni.

 

William Micklem,allenatore di fama internazionale, era tra gli spettatori ad Hartpury ed è rimasto letteralmente incantato da come il neozelandese parlasse e spiegasse montando a cavallo. “Essere in grado di fare tutte e due le cose in contemporanea” ha spiegato il campione del completo” non proviene dai muscoli, ma dall’equilibrio e da uno stile semplice”. L’essenza della monta vincente di questo cavaliere affascinante l’ha notata mirabilmente lo stesso Micklem Nicholson non mira a creare un “cavallo show jumper” ma un cavallo specialista nel cross country, un cavallo regolare senza cambiamenti di ritmo, che salta in economia, che non salta in modo strano e che è responsabile per sé e per il cavaliere. Questo si ottiene in maniera tradizionale, osservando alcuni punti chiave: “ritmo ed equilibrio per il cavallo, per il cavaliere occhio in battuta e percezione  della falcata di galoppo, fiducia reciproca all’interno del binomio”. In sintesi Nicholson rende tutto così semplice e chiaro nella mente dei cavalli che ama profondamente, costruisce una collaborazione ed una partnership solidissima e crea l’atteggiamento mentale e spirituale del  “you can do, you  will do”.

 

Tutto questo Andrew Nicholson ha mostrato concretamente montando egli stesso ad Hartpury  con ben 4 cavalli: 2 quattro anni e due cavalli esperti, spiegando e svelando il suo sistema che poi è molto vicino alla tradizione del completo, quella che vince da sempre. “Mi piace avere il controllo del cavallo,” ha detto“ mi piace creare delle battute ideali, ma per fare questo bisogna addestrare ed esercitare gli animali fin da subito con il minimo sforzo e pochi cambiamenti”. Andrew non vuole delle parabole appariscenti e grandiose sui salti, questo fa perdere tempo e toglie fiducia nel binomio, specialmente con i salti in acqua e  nei drops a scendere. Tende a saltare regolarmente ma con piccoli salti ed insegna ai suoi cavalli  ad avvicinarsi e saltare sempre da tutte le angolazioni e su tutte le distanze. La chiave del lavoro è la ripetizione.”

 

Evento di nicchia in Italia, lo stage di Andrew Nicholson si è svolto presso le Scuderie della Malaspina , in Lombardia, i primi di febbraio. Hanno frequentato lo stage in veste di allievi: Alessandra Gherardi, Rebecca Giorgetti, Francesca Simoncini, Matteo Migliavacca, Guido e Mattia Gatti, Francesca Malaspina, Marina Martinasco, Anna Baracca, Tommaso Mondini, Clelia Casiraghi, Iannello, Sara Grussu e, dulcis in fundo, Stefano Brecciaroli, grande amico di Andrew Nicholson. Il campione Neozelandese non ha montato, ma ha spiegato e parlato con gli allievi presenti di tutti i punti focali del suo metodo che abbiamo esposto sopra, estrapolandolo dalla grandiosa  lezione del Forum in Uk che è stata divulgata e trascritta ormai da tutta la stampa del settore.

 

“Se non sbaglio i binomi erano una quindicina.” Ha raccontato Matteo Zoja, cavaliere ed istruttore che nell’occasione accompagnava la propria allieva Clelia Casiraghi e contestualmente ci ha fatto da inviato speciale sul campo” Per motivi di lavoro ero solo presente alla ripresa di Clelia  Casiraghi che montava Verdi. Purtroppo non posso fornire un commento più ampio su tutti, ma credo si possa benessimo cogliere l’idea ed il pensiero di questa due giorni di training session dagli esercizi proposti per tutti i partecipanti.

 

Il sabato la ripresa si è concentrata su “semplici” esercizi di conduzione. Nicholson ha fatto fare un leggero riscaldamento al trotto e al galoppo e poi su un piccolo salto. Fatto ciò, si è passati  a 4 salti in circolo da fare sempre in 5 tempi di galoppo, due volte a mano sinistra e subito dopo due volte a mano destra. Se l'esercizio non veniva fatto bene, lo faceva continuare sino a che non migliorava conduzione ed equilibrio del cavallo. Poi ancora un lavoro su due piccoli verticali di tavole in serpentina per curare direzione e cambio al volo. A seguire un paio di esercizi sempre puntati sull'equilibrio del cavallo per poi finire con due salti, un verticale ed un oxer da fare in scioltezza… Domenica invece Andrew  ha fatto fare un percorso: si partiva con un verticale sulla diagonale verso mano sinistra, 2-3 era una linea oxer-verticale da fare in 6 tempi comodi di galoppo, 4-5-6 una spezzata verticale-angolo-fronte stretto da fare in 4-5 falcate di galoppo, 7-8 nuovamente l'angolo (n' 5) e il verticale (n' 6) al contrario da fare in 4 tempi di galoppo, 9 un in-out, 10 una gabbia verticale-oxer, 11 un verticale su fosso, 12 siepe. Lo ha fatto fare due volte, nel secondo giro ha modificato solo  alzando  alcuni salti.

 

Quello che posso dire  è che il lavoro è stato incentrato  sull'equilibrio, sulla conduzione e posizione il primo giorno. Nel secondo giorno, le stesse cose sono state applicate per la risoluzione di un percorso durante il quale pensare a mantenere il ritmo costante”. Ed ha aggiunto il nostro inviato "Poche cose ma chiare!, come istruttore sono stato  molto orgoglioso nel sentire fare apprezzamenti su Clelia e Verdi, e vedere come reagiva sotto la guida di cotanto Coach il mio binomio di casa! Una ottima motivazione e spinta emotiva anche per un allenatore come me che trova conferme ed aperture in occasioni didattiche come queste.” 

 

Soddisfazione e grande apprezzamento ha espresso anche Clelia Casiraghi, allieva e promettente completista italiana presente alla lezione didattica.”  Lo stage tenuto da Andrew Nicholson mi è piaciuto molto” Ha sottolineato ancora la giovane atleta. ”Decisamente in linea con il mio pensiero, ci ha fatto lavorare su esercizi molto semplici se affrontati nel modo giusto, che però potevano mettere in difficoltà se non c'è armonia nel binomio e soprattutto se manca assetto, equilibrio, direzione. Lavorare con un campione del suo rango è sempre una ottima esperienza. Ricevere complimenti da lui può solo che rendere orgogliosi  e più "forti".

 

Le indicazioni  che mi ha dato durante il lavoro, i consigli e i ragguagli  sono stati tutti molto semplici, molto chiari e diretti. I suoi sono stati esercizi semplici, che se fatti bene rappresentano una ottima iniezione di fiducia, se fatti male mettono chiaramente in luce i punti su cui continuare a migliorare e crescere.” Keep going and look far away.

 

Giulia Iannone


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