Un periodo di attesa e, contemporaneamente, di “metabolizzazione tecnica” delle indicazioni scaturite dalla selezione dell’ultima generazione di maschi abilitati quali stalloni di razza.
RADUNI 2017
I Raduni si sono svolti, rispettivamente, il 24 settembre ad Isola della Scala (Vr) ed il 30 settembre a Corvaro di Borgorose (Ri). Molto ravvicinati tra loro, i due eventi hanno permesso di offrire una sorta di unicum di immagine tecnica del lavoro selettivo e di salvaguardia della biodiversità che la razza sta producendo. Sotto il profilo organizzativo entrambe le manifestazioni hanno avuto uno svolgimento e un assetto organizzativo valido, permettendo di realizzare, accanto al lavoro strettamente tecnico, anche due vere e proprie vetrine di razza. infatti, sia il Raduno di Isola della scala che quello di Corvaro sono arricchiti da iniziative inerenti la razza, anche se di tipo diverso tra loro, che comunque riescono ad attrarre l’attenzione del pubblico più vasto.Infatti, ad Isola della Scala viene organizzato infatti il “Bentornato a casa”, una due giorni in cui, accanto al Raduno, si alternano in campo soggetti addestrati impiegati in diverse attività.
Peccato quest’anno, che l’andamento meteorologico della domenica mattina abbia portato all’annullamento della sfilata nelle vie cittadine che costituisce uno dei momenti topici della presenza del CAITPR. la manifestazione è da sempre calata nella Fiera internazionale del Riso, prodotto tipico della zona, che attrae un numero imponente di visitatori e che, alla stregua del CAITPR. rappresenta una parte del patrimonio storico e culturale dell’ambiente rurale locale. L’altro Raduno, quello di Corvaro, è invece inserito nella locale Mostra del CAITPR, organizzata dall’Amministrazione comunale, che vanta una storia ininterrotta ormai di oltre 25 anni. Una manifestazione che attira anch’esso numeri di visitatori molto rilevanti compreso anche un pubblico esterno al mondo della razza inteso in senso stretto. Un appuntamento molto sentito e che sviluppa un raggio d’azione d’interesse che va ben oltre la zona del Cicolano. Un momento tradizionale legato intimamente alla storia ed alla cultura allevatoriale locale. Questo quadro positivo diventa da quest’anno ancor più importante se si considera che i due Raduni sono inseriti nel Progetto europeo di Salvaguardia genetica della razza che ANACAITPR, assieme alle altre Associazioni Nazionali equine, ha presentato nella primavera scorsa e il cui avvio è imminente. Per cui le connotazioni storiche e culturali, nonché il legame con l’ambiente rurale divengono degli atout ancora più rilevanti.
Ma andiamo ad esaminare i contenuti tecnici dei due Raduni.
In totale sono state presentati 35 giovani stalloni. I rappresentanti della canonica generazione 30 mesi (quest’anno sono i nati 2015) erano 30, accompagnati però anche da altri 5 soggetti nati nel 2014 o nel 2013 che si sono presentati alla valutazione di accesso al Registro stalloni di razza con 1 o 2 anni di ritardo, cosa peraltro prevista dalle Norme di Libro Genealogico. In ogni caso un gruppo numeroso e che ha dato anche una panoramica complessiva completa, non solo sotto il profilo tecnico, ma anche geografico. Nei due Raduni sono stati, infatti, presentati giovani candidati stalloni provenienti da ben 8 diverse Regioni dalla Puglia al Trentino, passando per tutte le zone più storiche del Nord Italia e ad elevata densità d’allevamenti di razza quali quelle della fascia appenninica.
Molto interessanti gli esiti tecnici dei due eventi. In totale sono stati presentati 35 candidati da 33 diversi allevatori. Dei 35 capi esibiti alla valutazione, 32 sono stati abilitati come stalloni di razza, 2 sono stati sospesi per vari motivi e potranno essere riconsiderati già nei prossimi mesi, e solamente 1 è risultato, purtroppo, non ammesso ma per motivi attinenti la tipicità e non le qualità tecniche intrinseche. Questo testimonia, alla bisogna, la validità dello schema selettivo e del lavoro del Corpo Esperti che identificano i candidati riproduttori già nella prima valutazione sotto madre con un occhio importante alle prospettive del giovane maschio. Quello che va sottolineato è che la percentuale di possibilità di esito negativo alla successiva confermazione a 30 mesi è molto modesta se non sporadica. Benché un minimo di rischio in più ci sia, è altrettanto evidente che la valutazione sotto madre permette di poter valutare un numero di soggetti maggiore scegliendo i migliori ed i più interessanti da un punto di vista genetico e genealogico oltre che morfologico; ciò va a vantaggio del progresso qualitativo ma anche della salvaguardia della variabilità genetica della razza perché permette di porre all’attenzione dei Tecnici della razza anche soggetti di linee più rare e soggetti presenti in allevamenti meno noti.
Dei 32 soggetti abilitati, 16, vale a dire il 50%, hanno acquisito la qualifica di Buono che rappresenta per la razza una sorta di approvazione d’elite. Peraltro, un folto gruppo dei giovani stalloni con qualifica di Discreto hanno già ora evidenti potenzialità di completamento per raggiungere la fatidica soglia del “Buono” al momento della rivalutazione ( o seconda valutazione di confermazione), possibile dall’anno prossimo a richiesta dei proprietari. In sostanza, è sempre più confermata la regola generale, ormai consolidata e resa possibile dalla professionalità del Gruppo di tecnici del Libro genealogico, che un’attenta valutazione positiva sotto madre rappresenta, nella grande maggioranza dei casi, un lasciapassare per l’abilitazione al Registro stalloni. A ulteriore conferma ne sia il fatto che i soggetti con qualifica di Sufficiente sono stati solamente 2 e con motivazioni più attinenti le tecniche e le metodiche di allevamento del giovane soggetto più che per qualità intrinseche legate al patrimonio genetico.
Altrettanto importante è rilevare che il numero di padri rappresentato dai 35 soggetti presenti ai Raduni è stato pari a 28. Pur considerando gli inevitabili intrecci di linee di sangue, il fatto che i 35 nuovi stalloni siano figli di 28 padri diversi conferma anche gli sforzi che l’ambiente della razza sta producendo in merito alla conservazione della variabilità genetica, fattore questo di fondamentale importanza per assicurare un valido futuro al CAITPR ed il cui rafforzamento rappresenta uno dei punti cardine del Progetto europeo di salvaguardia della biodiversità.
Messaggi tecnici, quindi, importanti e sostanzialmente positivi accompagnati dall’entusiasmo dei tanti allevatori partecipanti e che hanno assistito ai due eventi.