Manifestazione da abolire, su cui pesa la morte della cavalla Estrada e una condanna per maltrattamento e frode sportiva.
"La Giostra della Quintana di Foligno, in programma sabato 16 giugno, è una manifestazione da abolire, ovvero da riconvertire in un torneo senza animali, in quanto basata su un anacronistico rapporto con i cavalli, sulla quale pesa la macchia di una grave condanna a diverse persone e la morte della cavalla Estrada, l’anno scorso, durante le prove in notturna – afferma Nadia Zurlo, responsabile nazionale del settore Equidi LAV – La vera sfida sarà quella di riscattarsi da questa onta indelebile. Inaccettabile che possa entrare a far parte del Patrimonio immateriale dell'Unesco."
La Giostra si lancia non solo al galoppo, ma anche in iniziative di solidarietà, forse in un tentativo di restyling della sua immagine, compromessa dallo scandalo doping. “Dopo una pesante condanna in primo grado per maltrattamento di animali e frode sportiva a carico di numerosi soggetti, invece della chiusura della Quintana, della sospensione dei fantini e dei veterinari condannati, invece di una presa di posizione necessariamente cauta ed etica delle nostre Istituzioni, siamo costretti ad assistere all’intento di fuorviare l’opinione pubblica verso presunte iniziative benefiche, mentre i cittadini sono preoccupati per l'incolumità dei cavalli. Un meccanismo perverso e discutibile, che ci vede profondamente contrari – sostiene Graziella Gori, responsabile della LAV Perugia – L'unica autentica solidarietà che la Quintana è chiamata a dimostrare è verso i cavalli."
La Giostra della Quintana è finita nel mirino degli inquirenti in quella che ormai tutta Italia conosce come l’operazione “Zodiaco”, condotta dai Carabinieri Nas di Perugia sotto il coordinamento del Pm Sergio Sottani. Undici persone, tra fantini, veterinari e quintanari, rinviati a giudizio per maltrattamento di animali e frode sportiva, centinaia di pagine di scioccanti intercettazioni telefoniche, grazie alle quali si sono potute ricostruire le modalità di doping ai cavalli, e infine il processo, conclusosi con la condanna di dieci imputati, mentre uno ha patteggiato la pena.
“Fermo restando le responsabilità personali per tale condanna, l’estrema gravità dei fatti è indubbia, ma l’Ente Giostra della Quintana, nella persona del suo presidente Domenico Metelli, dimostrava solidarietà ai condannati, e anzi, è notizia di soli due mesi fa che la Commissione di Giustizia e Disciplina dell’Ente Giostra ha dichiarato la non procedibilità perché l’azione disciplinare è estinta per prescrizione. Il regolamento della Quintana prevede, infatti, il termine di un anno a decorrere dall’ultimo comportamento posto in essere dall’incolpato e non da quando si viene a conoscenza dell’infrazione o, come in questo caso, del reato: un bel colpo di spugna servito sul piatto d’argento dal regolamento della Giostra, tanto da permettere a uno dei fantini condannati di correre questa edizione", prosegue Nadia Zurlo, responsabile nazionale del settore Equidi LAV.
Nessuna remora e nessun imbarazzo nel rimettere in pista un fantino condannato, nessun procedimento contro i rioni coinvolti nello scandalo: lo “spettacolo” continua, con buona pace dei cavalli che, secondo il Tribunale, hanno subito lo strazio indotto dalla somministrazione di farmaci proibiti e pericolosi.
Lav Perugia
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