Scopriamo le origini, le caratteristiche e le attitudini di una particolare razza equina. Oggi pariliamo del Cavallo tolfetano, che deriva il suo nome dall’omonimo comune di Tolfa che si estende all’estremo nord della provincia di Roma.
Il cavallo tolfetano deriva il suo nome dall'omonimo comune di Tolfa che si estende all'estremo nord della provincia di Roma. La razza si presenta come razza spontanea sviluppatasi sui monti della Tolfa, nel senso che sono state le difficoltà del territorio e le vicissitudini storiche a contribuire alla selezione del cavallo che oggi conosciamo.
La discendenza è certamente antica, ma sono poco documentate le varie influenze sul tipo genetico: dal culto per i cavalli Berberi della Roma rinascimentale alle probabili importazioni in epoca papalina e durante l'occupazione francese.
Anche più recenti apporti di sangue tra il leggero ed il pesante non hanno disperso questa popolazione così resistente e frugale. La selezione naturale in un ambiente tra i più ostili e scarso di risorse, nonchè la tradizione locale, hanno consentito la conservazione di questo patrimonio genetico.
Il momento storicamente più importante è stato quando i cavalli tolfetani venivano utilizzati per i lavori in campagna, come cavalcature dai butteri per accudire il bestiame brado, come animali da soma e da tiro leggero, ma soprattutto per la trita, per la quale essi erano particolarmente apprezzati anche nei paesi vicini e in tutto il viterbese.
Lazio).
Femmine: 147
– Collo: ben attaccato, abbastanza corto, a base larga, con criniera folta;
– Spalla: breve e poco inclinata;
– Garrese: muscoloso e poco rilevato;
– Dorso: può presentare una leggera depressione;
– Lombi: ben attaccati, possono essere leggermente depressi;
– Groppa: ben sviluppata, di conformazione regolare, inclinata;
– Petto: non molto ampio, in armonia;
– Torace: poco profondo, in armonia;
– Arti: piuttosto brevi, forti con barbette folte e lunghe;
– Articolazioni: forti e asciutte;
– Andature: energica, elastica ed agile;
– Appiombi: regolari;
– Piede: resistente, di ridotte dimensioni
– Circonferenza torace: maschi 170, femmine 160
– Circonferenza stinco: maschi 20, femmine 19
DIFETTI CHE COMPORTANO L´ESCLUSIONE DAL REGISTRO ANAGRAFICO
– Mantello: diverso da baio, morello, grigio o sauro;
– Balzane: se estese sopra del nodello;
– Taglia: marcatamente diversa dallo standard.
Lo Standard è stato definito da appositi Gruppi di Lavoro; sono stati effettuati i riscontri di campo e sono successivamente intervenute delibere di approvazione da parte della Commissione Tecnica Centrale
L'origine dei nome è dovuta all'omonimo comune di Toffia che si estende all'estremo nord della provincia di Roma. La discendenza è certamente antica, ma sono poco documentate le varie influenze sul tipo genetico: dal culto per i cavalli Berberi della Roma rinascimentale alle probabili importazioni in epoca papalina e durante l'occupazione francese. Anche più recenti apporti di sangue di opposte tendenze, tra il leggero ed il pesante, non hanno disperso questa popolazione così resistente e frugale.
La selezione naturale di un ambiente tra i più ostili e scarno di risorse, come i Monti della Tolfa, nonchè la tradizione locale, hanno consentito la conservazione di questo patrimonio genetico.
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