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La denuncia delle guardie ecologiche ambientali Civilis.

L’uso di diserbanti utilizzati a bordo strada è nocivo non solo agli animali ma anche alle persone.

Ai lati delle statali e delle provinciali da un paio d'anni a questa parte assistiamo all'irreale rinsecchimento della vegetazione. Il giallo persistente che stride con il verde rigoglioso delle colline e delle valli è causato dai diserbanti, che l'Anas, ma anche Autostrade Spa, Ferrovie e altri enti gestori, usa per semplificare e ridurre i costi delle operazioni di decespugliazione.

 

Secondo quanto ammesso dallo stesso gestore delle strade in un suo comunicato stampa, il diserbante utilizzato è “solitamente a base di glyphosate" che è materia prima di numerosi prodotti usati anche in agricoltura.  Le Guardie Ecologiche Ambientali Civilis durante il corso di formazione, si sono chieste se l'Anas e gli altri enti gestori sono consapevoli del danno provocato dal diserbante all'ambiente e alle persone. Per l'Ente l'uso del prodotto non causa danno alcuno. Invece di pericoli ce ne sono eccome perché la sostanza di cui è composto il diserbante sparisce e si ha una trasformazione in sostanza attiva che in parte viene assorbita dal terreno e può raggiungere le persone perché  il diserbante rilasciato ai bordi delle strade va a mischiarsi con le acque che defluiscono dall'asfalto verso le cunette e attraverso queste può arrivare alle falde acquifere.

 

Inoltre nei cinque giorni che intercorrono tra l'irrorazione del prodotto, che viene assorbito dalle foglie e gradualmente arriva alle radici provocandone il rinsecchimento, e la sua degradazione, quando perde la sua efficacia, è facile che la flora selvatica o gli animali da allevamento, pecore e mucche allo stato brado, che spesso brucano l'erba proprio ai bordi delle strade, entrino in contatto diretto con il diserbante. E non è raro vedere raccoglitori di asparagi, erbette varie o lumache all'opera lungo le vie che percorriamo quotidianamente. Le Guardie Ecologiche Ambientali Civilis Engea fanno notare che probabilmente l'Anas Spa, privatizzata nel 2002, avrà avuto l'esigenza, in tempo di crisi, di contenere i costi, ma il prezzo più alto lo pagano i cittadini e l'ambiente perché il diserbante distrugge l'equilibrio biologico che si è formato per decenni lungo le strade e lascia spazio a nuove specie infestanti che costringeranno da oggi in poi all'uso del glifosate e, contemporaneamente, dello sfalcio; senza dimenticare il rischio incendi perché  l'erba secca, stopposa funge da miccia per scatenare i roghi di cui le cronache estive sono tristemente piene.

 

Le Guardie Ecologiche Ambientali hanno sollecitato il problema presso la Provincia di Foggia e l’Ente Parco Nazionale del Gargano che si sono mostrate subito sensibili all’iniziativa e si sono appellate alla direttiva 2009/128/CE del Parlamento Europeo circa l’utilizzo sostenibile e parsimonioso di prodotti ritenuti cancerogeni e al D. lgs 14 agosto 2012, n° 150 con il quale è stata recepita la citata direttiva ed il Piano d’Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti sanitari, i quali definiscono obbiettivi, misure, modalità ed i tempi per la riduzione dei rischi e degli impatti connessi all’utilizzo delle citate sostanze essendone acclarata la pericolosità.

 

La provincia, quindi, ha diffidato l’ANAS alll’utilizzo del glifosate sulle strade di competenza sottolineando che “Questo Ente, che ha già maturato la scelta di non utilizzare sulle strade provinciali prodotti fitosanitari per il controllo della vegetazione, intende sensibilizzare anche codesta azienda affinché  condivida tale scelta ricorrendo a metodi ecologici  meno invasivi di natura meccanica già dai prossimi giorni”. E’ importante sottolineare come l’attenzione al problema sia stata posta dalle Guardie Ecologiche Ambientali Civilis che sono state formate ad una più attenta sensibilità ecologica e che potranno svolgere un ruolo significativo per la salvaguardia dell’ambiente nel nostro territorio.

Giuseppe Marasco


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